Death Metal e inchiostro, intervista a Donatello Mazzone (Implodead)

Il 10/06/2020, di .

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Death Metal e inchiostro, intervista a Donatello Mazzone (Implodead)

Riprende la rubrica Rock Tattoo con un artista già noto nei circuiti metal estremi italiani per la sua partecipazione come voce e chitarra nei pugliesi Implodead, nonché tatuatore di fama capace di eseguire diversi stili e di creare capolavori su pelle davvero unico. In occasione del nuovo album ‘Blood Lust’, ci immergiamo nelle viscere di questo quartetto death metal e nella vita di Donatello Mazzone sia come tatuatore che come musicista.

Caro Donatello, come nasce la tua passione per il death metal e come hai iniziato la carriera di tatuatore?
Sono diventato ‘metallaro’ alla tenera età di otto anni grazie agli Iron Maiden e sono stato sempre un appassionato di film horror. La mia attitudine verso l’estremo mi ha fatto ricercare sonorità sempre più veloci e esasperate fino ad approdare al Death Metal, dove ho trovato sia musica di spessore che contenuti filosofici in cui rispecchiarmi. Suono Death Metal da quasi trent’anni e mi è piaciuto spaziare da quello più tecnico con i Necromion al più istintivo con i Malandra, fino ad approdare agli Implodead che sono il giusto compromesso. Il mio interesse per la Tattoo Art invece è arrivato verso i ventitré anni, da quando vidi un tatuaggio che rappresentava uno squarcio con tubi meccanici all’interno. Facendo aerografie in stile biomeccanico già da qualche anno, pensai che potevo mettere su pelle molte delle creazioni che sperimentavo con la pittura e l’aerografo e quindi ho cercato di trasmutare i miei soggetti preferiti in tatuaggi.

Musica e tatuaggi hanno una sinergia tra loro?
C’è sempre stata una sinergia tra musica e tatuaggi, basta pensare allo stile old school degli anni 50 che era in sintonia con il rock’n’roll o lo swing. Io ad esempio non riuscirei a tatuare senza essere accompagnato da una degna colonna sonora che sia legata al concetto del tatuaggio ma anche al cliente.

Quali sono gli stili per il quale sei più orientato e quali sono i soggetti ‘metal’ che più frequentemente ti vengono chiesti da eseguire?
Il biomeccanico, i darkest work e i soggetti erotici e bondage sono sicuramente gli stili che più mi rispecchiano e che più mi richiedono. Il Crossbone Studio è frequentato da moltissimi musicisti e appassionati di musica metal che mi propongono soggetti sempre differenti e stimolanti:caproni, demoni, teschi, antiche incisioni medievali e simboli pagani sono i più richiesti.

Oggi il mondo del tatuaggio ha subito cambiamenti, sta assorbendo mode ed è diventato un vero e proprio fenomeno di costume.. quali sono i pro e i contro di tutto questo?
Bella domanda (ride, ndr.)! Questa espansione virulenta del tatuaggio ha scombussolato non poco la mia sensibilità. Fin dai primi anni del mio percorso da tatuatore ho capito la profondità di questa arte vedendola come un atto curativo, un’arte che aiuta le persone ad affrontare dei “passaggi” nelle fasi della vita. Ho sempre cercato di educare i miei clienti verso un tatuaggio veramente significativo e non di moda. Preferivo quando il tatuaggio era un fenomeno di nicchia perché oggi si è perso quel lato emozionale e molti lo fanno solo per apparire “cool”. Io ho il pieno rispetto di quest’arte millenaria e la vivo con un senso sciamanico e tribale.

Tecniche usate, cosa prediligi nell’esecuzione di un tatuaggio?
Proprio da pochi mesi ho effettuato il passaggio dalle macchinette a bobine a quelle rotative; non pensavo sarebbe mai successo, mi sembravano dei fottuti sex toys queste nuove penne per il tatuaggio! Ma ho potuto appurare che sono più comode, meno rumorose e più performanti di quello che mi aspettavo e quindi… viva i sex toys (ride, ndr.)!

Parliamo degli Implodead, come è nata la band e quali sono state le soddisfazioni più grandi avute in questi anni?
Gli Implodead sono nati nel 2014 dall’incontro con il batterista storico della mia band Necromion (1994) e con il chitarrista dei datati Feltura(1993). Volevamo continuare la proposta musicale iniziata in quegli anni in una chiave più moderna; quindi c’è un filo conduttore mai interrotto tra gli Implodead e le nostre vecchie band. Dopo il nostro primo EP ‘Implode Your Mind’ del 2015 finalmente quest’anno abbiamo dato luce all’oscurità del nuovo full lenght ‘Blood Lust’, di cui ne andiamo orgogliosi. Amiamo suonare live, sentire il calore del pubblico che si fomenta con poghi sfrenati e “Wall Of Death” da suicidio! Siamo molto soddisfatti anche dei due videoclip ‘In-Existence’ e ‘Burning Embers’ che potete trovare su Youtube o sulla nostra pagina Facebook. Dategli un’occhiata.

Parlaci di ‘Blood Lust’, cosa dobbiamo aspettarci a differenza del precedente disco?
Da quando è subentrato nella band il bassista Gianfranco, gli Implodead hanno avuto un’influenza più oscura e old-school nel sound, quindi la differenza sostanziale dal precedente disco è sicuramente un ritorno alle radici; questo album è un vero e proprio inno al Death Metal più autentico e senza fronzoli.

Cosa è per voi e soprattutto per te il Death Metal?
Secondo il mio parere chi ascolta Death Metal è un tipo “cazzuto”che sa reagire ai problemi della vita. Nella maggior parte dei testi sono presenti concetti intellettuali e filosofici, riflessioni sulla vita e sulla morte ed il tutto condito da riff potenti e tecnicamente complesse che servono come valvola di sfogo per le emozioni negative esorcizzate dai nostri suoni malefici e da una voce animalesca e primordiale.

Cosa c’è dietro la stesura dei brani degli Implodead? Ispirazioni, tematiche? Chi scrive i brani e chi si occupa dei testi?
I brani vengono strutturati ed arrangiati in sala prove quasi in parallelo alla stesura del testo in modo da armonizzarli alla musica stessa. Mi occupo io delle tematiche, ispirandomi alla fugacità della vita e all’universo che è dentro e fuori di noi, ma anche alla lussuria del sangue e della carne. Chiaramente sono anche l’artefice di artwork e cover album.

I tuoi gruppi preferiti death metal e gli album di cui non potresti fare a meno.
Non potrei fare a meno dei cimiteriali Entombed e il loro ‘Clandestine’, l’innovazione di ‘Soul Of A New Machine’ dei Fear Factory e l’intensità di ‘Screams Of Anguish’ dei Brutality, ma potrei menzionare Cynic, Atheist, Dismember, Messhuggah, Brujeria, Ahab, Suffocation, Cannibal Corpse, Napalm Death, Death, Decapitated, ecc.

Progetti futuri per la band?
Chiaramente suonare live il più possibile, sperando di approdare in Europa al più presto; oggigiorno ci sono troppe band ed essendo noi contrari al “pay to play” diventa sempre più difficile trovare spazio sui grandi palchi.

Progetti futuri per la tua carriera da tatuatore? Cosa ti riserva il prossimo 2020?
Ve lo farò sapere al più presto perché sto meditando molto sulla faccenda… (ride, ndr.) In realtà, vorrei intraprendere il lavoro per cui sono nato: il regista di film porno!

Grazie per questa fantastica intervista, chiudi a tuo piacere.
Innanzitutto vorrei ringraziarti ancora una volta per la possibilità di dire la mia su una testata così importante come Metal Hammer e ringrazio chi ci supporta come band e chi mi sceglie come artista. Acquistate il nostro nuovo cd ‘Blood Lust’, ne rimmarete entusiasti e supportate l’underground. STAY BRUTAL! IN 666 WE TRUST!

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