Serious Black – Una Nuova Alba

Il 01/01/2015, di .

Serious Black – Una Nuova Alba

Oggigiorno i supergruppi sono una realtà nella scena metal internazionale. Se ne sono visti di tutti i tipi e nella maggior parte dei generi, molti dei quali non hanno rispettato le aspettative del pubblico. In questo caso ci si trova di fronte ad un nuovo ed intrigante progetto, il cui album sembra finalmente portare qualcosa di interessante e fresco. Si tratta dei Serious Black, fiammante supergruppo dedito ad un power metal melodico e formato da alcuni dei musicisti più di rilievo degli ultimi vent’anni. Roland Grapow (Masterplan, ex-Helloween), Mario Lochert (ex-Visions Of Atlantis), Dominik Sebastian (Edenbridge), Jan Vacik (ex-Dreamscape), l’ugola d’oro di Urban breed (ex-Tad Morose) e ultimo tassello fondamentale Thomen Stauch (ex-Blind Guardian) sono i componenti di questa band che Metal Hammer vi presenta attraverso le parole del mitologico drummer.

Ciao Thomen! Benvenuto su Metal Hammer e grazie per la disponibilità! Come va?
Benissimo, grazie! È un piacere parlare con voi!
Siamo qui per parlare dei Serious Black e del vostro debut album “As Daylight Breaks”, puoi raccontarci di come è nata la band?
L’idea è nata nell’agosto del 2013 in Spagna, quando Roland Grapow (chitarrista, ndr.) e Mario Lochert (bassista, ndr.) si sono incontrati nel backstage durante quello che si può chiamare la classica riunione fra musicisti, cioè con una bevanda fresca in una mano parlando di ciò che amano di più, la musica. La base della nuova band che Mario aveva in mente da tempo era quella di radunare musicisti già navigati e famosi, con una grande esperienza alle spalle nella scena metal, per formare un inedito progetto, ovviamente ancora da definirsi. Il punto fondamentale di questo nuovo gruppo era quello di non creare un one man show separato per ciascun musicista, come si potrebbe pensare vedendo i personaggi coinvolti, ma di dare vita una band vera che non apparisse solamente come uno studio-project, il classico supergruppo creato ad arte per vendere dischi senza mai poterlo vedere dal vivo. Credo che Roland abbia reagito in maniera entusiastica, com’è da lui, anche se so che ci ha pensato per tutta la serata, dando risposta affermativa la sera stessa, soltanto dopo la fine del concerto. Io e Mario ci conoscemmo nel 2007 nel corso del tour dei Savage Circus e andammo subito d’accordo. Lui mi chiamò dicendomi che ero il batterista giusto per questa nuova band. Io in quel momento ero stanco della situazione con i Savage Circus, eravamo praticamente fermi perché gli altri ragazzi della band erano sempre impegnati con diversi gruppi, in caso contrario avrei pensato due volte prima di accettare la proposta di Mario. Ma dato il contesto ho messo da una parte i Savage Circus e accolsi a braccia aperta l’idea dei Serious Black. A quel punto formammo il resto della band, tranne il pezzo fondamentale, mancava ancora il cantante. Preparammo da subito dei pezzi senza il vocalist, per sentire in che direzione andava la musica, poi la scelta cadde su Urban.
Puoi parlarci del nome della band? C’entra qualcosa il personaggio di Harry Potter?
Sicuramente lui c’entra qualcosa, anche se non viene direttamente da lì. La saga di Harry Potter mi ha portato l’idea…Durante la prima sessione di songwriting stavamo ancora pensando ad un nome per la band ed avevamo un sacco di idee. Scrivemmo tutte le possibilità per poi scegliere quale sarebbe stato il più adatto. Ovviamente bisogna sempre andare a controllare su internet quali esistono e quali no, per evitare problemi, e molti ci accorgemmo che erano già presi. Al giorno d’oggi per quanto il nome sia stupido o inventato, esiste; quindi ci serviva un’idea particolare. I ragazzi decisero di continuare con la musica senza un nome. Io, che sono particolarmente impaziente, mi sedetti a casa pensando ad alcune saghe fantasy come ‘Il Signore Degli Anelli’ e ‘Harry Potter’ e da lì venne Serious Black.
I Serious Black sono composti da musicisti di grande esperienza con importanti background. È stato difficile assemblare le idee?
Assolutamente no, è vero che tutti noi veniamo da band di successo come Blind Guardian, Helloween, Masterplan ma non è stato un problema. Quando abbiamo iniziato a lavorare alla prima sessione di songwriting, nel gennaio 2014, nessuno sapeva quello che sound ne sarebbe uscito. Le idee che vennero fuori si unirono spontaneamente, come se lavorassimo insieme da vent’anni. Dopo una settimana avevamo grossomodo già due o tre canzoni pronte. Quello che fa la forza di questa band è che non ci fissiamo su un genere o stile, ognuno porta la sua esperienza e la combinazione di tutti questi stili differenti è quello che rende i Serious Black una vera ed unica band.
I membri della band provengono da differenti paesi: Austria, Germania, Stati Uniti. Come avete fatto a scrivere l’album e ritrovarvi a provare le canzoni?
È stato difficile ma ce l’abbiamo fatta! Dopo il primo incontro lo scorso gennaio, dove mancava solamente Urban, ce ne sono stati altri, la maggior parte tenutisi ai Dreamsound Studios di Monaco di Baviera. Breed ha registrato solamente alcune tracce aggiuntive di voce negli Stati Uniti, dove vive assieme alla moglie, e Roland ha preparato le tracce di chitarra prevalentemente nel suo studio in Slovacchia.
Tutti i membri del gruppo hanno preso parte al songwriting o c’è stato un mastermind in particolare?
Sì, tutti ne hanno preso parte. Ci sono alcune canzoni dell’album che erano già state scritte od iniziate…
Sì, difatti avevo letto che Urban aveva scritto “I Seek No Other Life” per il suo album solista, in origine…
Sì, Urban aveva scritto in origine ‘I Seek No Other Life’ per il suo album solista, mentre io ‘My Mystic Mind’ per i Savage Circus. Però tutti questi pezzi che erano già stati pensati, sono stati riscritti per i Serious Black per adattarsi meglio al nostro sound.
Della title-track, la ballad “As Daylight Breaks”, puoi dirci qualcosa?
Ero seduto nel mio studio pensando di voler scrivere una nuova canzone, anche se non sapevo esattamente di cosa si potesse trattare, un pezzo veloce, un mid-tempo, ecc. Alla fine ne è uscita una ballad e ho anche registrato la parte vocale che ho successivamente inviato ad Urban, chiedendogli cosa ne pensasse e se secondo lui era adatta al disco. Ne fu entusiasta e quando mi ha rimandato la traccia con la sua voce sono rimasto stupefatto dai sentimenti che ne scaturivano. Il cantato di Urban aderisce pienamente al tema ed al testo e lui ha un modo tutto particolare di interpretare le canzoni. Quando abbiamo suonato la ballad ai Dreamsound Studios iniziò addirittura a piangere mentre cantava, era totalmente immerso nel pezzo.
Che importanza hanno avuto le vostre esperienze precedenti per i Serious Black? Il sound immagazzinato in quei periodi si ripercuote sulle nuove canzoni?
In maniera speciale e differente, perché tutti abbiamo suonato in quelle band. È naturale che alcuni di quegli elementi musicali propri di quelle determinate band confluiscano nel sound dei Serious Black, almeno nella maniera in cui hai suonato il tuo strumento con quei gruppi. Se ascoltate ‘As Daylight Breaks’ vi accorgerete che la batteria non suona come quella dei Blind Guardian ai tempi in cui c’ero io dietro le pelli, anzi direi totalmente il contrario. Noi abbiamo canzoni strutturate in maniera totalmente differente rispetto, per quanto mi riguarda, ai Blind Guardian o ai Savage Circus. E questo è solamente relativo al drumming, ma gli altri ragazzi potrebbero dirvi la stessa cosa per il proprio strumento oppure per lo stile vocale di Urban, che può andare vicino a quanto fatto con Tad Morose o Project Arcadia, ma si sviluppa in maniera differente.
Come si è svolto il recording process? Avete usato internet per scambiarvi le parti o le idee?
Durante la prima fase del songwriting ciascuno ha utilizzato il proprio studio per stendere le bozze delle canzoni, poi ci mandavamo i pezzi attraverso internet con il servizio FTP o Dropbox, questo per farci un’idea. In seguito ci incontravamo in studio per ri-arrangiare i pezzi finché non ci sono sembrati perfetti per le registrazioni ufficiali.
Avete avuto qualche ispirazione per i pezzi da cinema, musica, letteratura, vita quotidiana?
Urban si ispira maggiormente alla vita di tutti i giorni, ai sentimenti che escono dalle situazioni che ogni giorno affrontiamo. In ‘As Daylight Breaks’ c’è un tema molto particolare. Il brano parla di quanto si voglia dare molto nella propria vita, magari senza riuscirci. Ad esempio nella vita di tutti i giorni, a causa dei troppi impegni, non si riesce a dare tutto l’amore e la cura ai figli che si vorrebbe od allo stesso modo non si riescono a raggiungere i propri obiettivi per i motivi più disparati o futili. Queste sono cose che ad Urban fanno molto male e che ha rigettato interamente all’interno dei testi delle canzoni. Pensate anche quando si deve dare il 110 percento in una situazione e altre ragioni costringono ad arrivare solamente al 60…Sono ripercussioni tristi della nostra vita quotidiana che vanno ad incidere sui nostri affetti ed obiettivi, di questo parla ‘As Daylight Breaks’. ‘Trail Of Murder’ oppure ‘My Mystic Mind’, che parla di una persona che soffre di doppia personalità, che vede se stesso in uno specchio come se fosse diviso in due individui distinti, una volta vive da un lato ad un’altra dall’altro del vetro
Puoi descriverci l’album con le tue parole? Come lo definiresti?
Un album diretto, melodico, potente, senza quella montagna di cavolate non necessarie che spesso si sentono all’interno dei dischi. Abbiamo messo al suo interno solamente quello che ci sentivamo di inserire, senza troppi ricami inutili di cui le canzoni non avevano bisogno. I brani dei Serious Black vanno bene così come sono, diretti e senza fronzoli.
Pensi che i Serious Black abbiano già raggiunto il proprio stile ideale o che possano cambiare sound un giorno?
All’inizio non sapevamo cosa ne sarebbe uscito e come sarebbe suonato, ma ora che l’album è pronto sappiamo qual è la nostra direzione e ne siamo entusiati. Magari durante il songwriting del prossimo album un membro della band arriva con una nuova influenza e se ne può certamente discutere, ma fino adesso siamo stati tutti concordi sulla stessa strada da intraprendere… Ora siamo una power metal band, anche se fra due o tre album non potrei mai dire se saremo gli stessi di oggi. È questione di come cambia la persona, di che sentimenti si hanno in quel determinato momento in cui si scrive, ogni giorno ci si trasforma e di conseguenza anche il musicista muta. Non si saprà mai come sarà l’album successivo e ritengo sia anche una delle cose più interessanti nella musica.

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