Incite – Killer Groove

Il 24/04/2017, di .

Incite – Killer Groove

Alcuni di voi avranno visto gli Incite durante qualche data di supporto a grandi nomi del metallo. Noi di Metal Hammer ci siamo incuriositi e abbiamo voluto fare qualche chiacchiera con Richie Cavalera, il cui cognome vi suonerà familiare.

Ciao ragazzi! Benvenuti su Metal Hammer Italia, grazie del vostro tempo! Come va?
Grazie a voi per questo spazio e per aiutarci a diffondere il verbo della nostra band! Direi che va tutto bene, siamo occupati con questo tour, direi touring, touring e ancora touring! Attualmente siamo in Germania, più o meno a metà di questa tourneé europea, devastante di sera in sera. Siamo molto contenti di come si è rivelato questo tour.

Essendo questa la vostra prima intervista con noi, vi chiedo di presentare la band ai nostri lettori…
Certo! Siamo gli Incite, una pure heavy metal band da Phoenix (Arizona, USA) e siamo qui per farvi fuori! Siamo un quartetto che punta sull’energia diretta, sull’aggressività, e su tutto ciò che i metallari si sono persi negli anni. Non stiamo dietro alle cazzate, non cantiamo o scriviamo pezzi sulle favolette o le stronzate. Ci mettiamo i nostri cuori, le anime e le lasciamo sul palco ogni singola notte. Siamo amanti di tutti i generi di musica e credo si veda in quello che facciamo. Ci sentiamo come una boccata d’aria fresca per il Metal e vogliamo apparire come una band reale, non simili a tutti i nonsense che si vedono al giorno d’oggi.

Potete spiegare il significato del nome della vostra band, Incite?
Si tratta di collera! Il suo significato sta nell’iniziare una rivolta o una rivoluzione per risvegliare la gente e guidare la carica. Credo descriva questa band in maniera perfetta e ben si adatti ai nostri show e agli album. Dai titoli, dagli artwork fluisce il senso di questa band. Vogliamo far vedere alla gente che ci sono ancora delle band vere in giro. Non c’è bisogno di nomi ridicoli, troppo elaborati per attirare l’attenzione, stiamo facendo ciò che i pionieri hanno già fatto, per cominciare una nuova era e far capire che un nome a una sola parola, com’è Incite per noi, può esprimere bene e con potenza il messaggio della band. Non vedo l’ora di sentire 20’000 persone pronunciarlo.

State facendo un tour con delle grandi band, Ill Niño ed Ektomorf. State imparando qualcosa da questi gruppi importanti della storia recente?
Oh, di sicuro! Credo sia quello che faccio di più quando vado in tour. Persino da ragazzino guardavo sempre le band per vedere perché e percome i fan li amano. Quello che impari ti rende un performer migliore, soprattutto un frontman. Vedere questi gruppi parlare, intrattenere le folle è per me come fare i compiti. Sono stato molto fortunato a osservare da vicino alcune delle migliori band di sempre e assorbire questo tipo di conoscenza è inestimabile.

Parliamo di come sta andando il tour e di cosa ti aspetti dalle date che rimangono?
Questo tour è stato pazzesco, concerti sold out tutte le sere e girare gran parte dell’Europa è stato uno sballo per noi. Le band con cui abbiamo condiviso il palco sono state grandiose, e ci spingevamo a vicenda nel dare il meglio che potevamo ogni singola sera. Ciascuna band ha sempre regalato delle gran performance, per non dire la gente che non ci aveva mai ascoltati e che è stata in grado di farlo durante questo tour. Questo gruppo ha avuto la possibilità di suonare con gruppi di diversi generi ed è sempre stata in grado di spaccare, non importava quale fosse il pubblico.

Recentemente avete suonato assieme a importanti band black metal, Gorgoroth e Melechesh. Voi ascoltate black metal, nonostante sia distante dal sound degli Incite?
Personalmente no, ma piace al nostro batterista e al bassista e sapevo che questo sarebbe stato un tour figo dopo che ho saputo quanto gli piacessero queste band. Eravamo un po’ nervosi riguardo al pubblico, ma alla fine è anche quello che ci piace, cambiare la testa della gente e aprirli a un nuovo gruppo. Tutte quelle persone amano il metal in genere, quindi se la gente sente che condividi il loro sentimento, e questo è ciò che facciamo, riesci a farti accettare. C’erano delle persone col corpse paint che venivano a comprare il cd e ne abbiamo venduti circa venti ogni sera, che è molto per oggi. Così sentivamo che stavamo acquisendo nuovi fan a ogni show. Credo che le band non debbano aver paura di suonare di fronte a un pubblico differente, questo ti fa migliorare come gruppo.

In passato avete suonato con Cavalera Conspiracy e Soulfly. Com’è stato suonare con Max? E come vi ha accolto la gente?
È stato fantastico. I fan di Max sono aperti a molti generi musicali, quindi per noi era il pubblico perfetto su cui scaricare le nostre canzoni. Lui è stato sempre grandioso e sono stato fortunato ad aver fatto un tour con lui per imparare di prima mano come ci si comporta di fronte alle grandi folle. Queste cose ti fanno crescere più velocemente come band e a non suonare uno schifo.

Essendo tu un Cavalera, il tuo nome ti ha pesato all’inizio della carriera? Immagino portassi un bel fardello di aspettative…
Credo che all’inizio fosse un peso, sì, ma crescendo ho cominciato a fregarmene. Sì, sono un Cavalera e se posso portare avanti il nome nel Metal per i prossimi trent’anni, ne sarò soddisfatto. Però mi sono fatto da solo, mi sono fatto il culo e credo che i fan, le altre band, e tutti quelli che abbiano visto quello che metto nel mio lavoro, provino rispetto e questo significa molto. Sono orgoglioso di ciò che siamo e di quello che la nostra famiglia ha fatto per la musica. Ispirare così tante band in tutto il mondo è un onore e chi ci odia può andare affanculo.

Dunque non pensi che la gente connetta ancora la tua band con Max, credi di esser riuscito a far uscire gli Incite da questo circolo vizioso?
Credo che i primi tre album avessero un qualche collegamento con la roba di Max, ma con ‘Oppression’ abbiamo iniziato a camminare con le nostre gambe. Lo si può vedere nelle recensioni, nelle interviste e ai concerti. Ora sono solo Richie degli Incite e questo è una bomba! Lo stiamo dimostrando lavorando sodo e dando il massimo a ogni show. Non mi fermerò, non è nel mio DNA.

Andiamo un po’ indietro nel tempo. La band è stata fondata nel 2004, se non sbaglio, ma il primo album è uscito nel 2009. Cosa è successo in quel lasso di tempo?
Sì, abbiamo iniziato nel 2004 ed eravamo molto giovani. Abbiamo inciso un EP chiamato ‘Murder’, ma è introvabile, e le cose sono diventate serie nel 2007, quando la formazione è diventata quella che ha realizzato i primi due album. Abbiamo iniziato a fare dei concerti e a pubblicare della musica, per farci un nome. Ci sono voluti due anni per ottenere un contratto discografico con la Slaughter Rec. Cercavamo solo di crescere e di diventare una band vera, avevamo bisogno di tempo. Dal 2007 al 2012 abbiamo iniziato a fare tour e tutti gli show che potevamo. Nel 2013 ho riorganizzato la line-up a quella che è oggi e siamo diventati gli Incite, la forza inarrestabile che siamo.

Come sono quindi cambiati gli Incite in questi ultimi tempi e come descriveresti il vostro sound attuale?
Abbiamo iniziato come una band metalcore e non era proprio il mio stile, era più dei musicisti che facevano parte del gruppo a quel tempo. Sapevo che per durare non dovevamo essere una band alla moda, dovevamo diventare una band metal pura. Quando la line-up è cambiata nel 2007, abbiamo trovato una quadratura e abbiamo iniziato ad andare in quella direzione, ovvero quella che si può ascoltare oggi. Ora siamo un gruppo che mescola groove potente al thrash, creando un sound unico, grezzo, pesante e diretto. Quando si sente una canzone degli Incite odierni, non ci sono dubbi che siamo noi. Siamo solidi e creiamo album che resistono dall’inizio alla fine.

Nel 2016 avete rilasciato ‘Oppression’ per un’indipendente. È stata una scelta voluta o dettata dal momento?
Siamo sempre stati sotto contratto per etichette indipendenti. Ho trovato che questa sia la maniera migliore per noi. La nostra etichetta, poi, è fantastica. Sono contento delle relazioni che ho costruito e vorrei rimanere lì per sempre. Credo che con le major ci si può perdere in mezzo alle grandi band, mentre un’indipendente si focalizza su quel che si ha bisogno per crescere. È la maniera giusta per maturare.

‘Oppression’ contiene dei testi d’impatto. Li scrivi da solo o assieme agli altri membri? E cos’è che ti ispira?
Sì, scrivo da solo tutti i testi basandomi sulla vita reale e sulle esperienze che vivo o a cui ho assistito in prima persona. Ho sempre voluto che questa band rappresentasse la gente, e parlasse di quanto fa schifo il governo e che vita di merda può essere o quanto le cose possono essere dure. Credo che troppa musica cerchi di portarti distante dalla realtà di tutti i giorni, con i miei testi voglio affrontare la vita, perché sono caduto nel punto più basso e mi sono rialzato. È la vita, è dura e la gente può immedesimarsi in quello che dico. Siamo tutti oppressi vivendo in questo inferno.

Ultima domanda, cos’ha il futuro in serbo per gli Incite?
Abbiamo ancora un po’ di tour per il 2017 e torneremo in Europa alla fine dell’anno di sicuro. Stiamo scrivendo il quinto disco e spero di entrare in studio per il prossimo febbraio per aver un album nuovo di zecca pronto per l’estate del 2018. Grazie per il vostro supporto e per aiutarci a diffondere il verbo.

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