Sick N’ Beautiful – (Pyro)Maniacs!

Il 31/01/2023, di .

Sick N’ Beautiful – (Pyro)Maniacs!

In occasione della quinta edizione del Milady Metal Fest, tenutosi sabato 21 gennaio presso l’Arci Tom di Mantova, abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con Herma, simpatica frontwoman del quintetto romano dei Sick N’ Beautiful. Beh, scrivere che le origini sono romane è un azzardo, dato che stiamo parlando di cinque alieni. Quindi, mai come questa volta possiamo permetterci di scrivere che si tratta di un’intervista di tutt’altro pianeta. Buona lettura!
Buonasera Herma, grazie della tua disponibilità e benvenuta a Metal Hammer Italia: come stai innanzitutto?
“Buonasera, e grazie a voi! Molto bene, finalmente si suona, quindi direi che siamo molto felici!”
Ti va di presentare la band ai nostri lettori?
“Beh, per chi non dovesse conoscerci, la prima cosa da dire è che non siamo di questo pianeta: siamo degli alieni provenienti da Acheron, e questo diciamo giustifica un po’ la nostra estetica, ma non c’è da aspettarsi prettamente un mondo fantascientifico. Nel nostro pianeta ci sono tantissime influenze, come quelle giunte dalla Terra attraverso le onde radio, dopodichè c’è un po’ di stregoneria, c’è della superstizione, insomma veramente di tutto e di più, quindi invito i lettori a spulciare un po’ nell’universo Sick N’ Beautiful: c’è tutta una storia che si è sviluppata nel tempo, seguendo tutti i personaggi, addirittura c’è un fumetto, un film in uscita…”
Infatti ho notato qualcosa di particolare allo stand del merchandising che avete esposto durante questo Milady Metal Fest: sono libri? Sono fumetti? Dimmelo tu…
“Quelli che hai visto sono fumetti, che diciamo appartengono al ciclo del nostro secondo album ‘Element Of Sex’ (2018): il fumetto si chiama ‘Ground Zero’, ed è un episodio che racconta la formazione della band, la line up che c’era al tempo. Alcuni dei personaggi si sono poi persi un po’ per strada, tra varie guerre interstellari, tuttavia in quel fumetto si racconta il perchè e il percome di tante vicende della storia dei Sick N’ Beautiful, e quello che state vedendo adesso è l’episodio 2.0.”

Parliamo ora della vostra discografia: raccontaci…
“Dunque, l’ultimo album ‘Starstruck’ è uscito il 15 luglio scorso per Frontiers Music, quindi siamo abbastanza freschi di uscita, inoltre questi sono i primi eventi nei quali lo supportiamo dal vivo. I precedenti ‘Hell Over Hell’ (2015) e ‘Element Of Sex’ (2018) sono entrambi autoprodotti, quindi c’è stato questo bel passo con un’etichetta importante. Suonando il nuovo disco dal vivo, offriamo una visione un po’ più “dark” della band: abbiamo fatto un cambiamento sia di line up che di “vibe”: ci piace dire che non veniamo più in pace.” (ride, ndr.)
Dove vi collocate, musicalmente parlando?
“Ehm, tra l’industrial, l’alternative con influenze pop, e tutto sommato conteniamo anche un po’ di crossover, in quanto cerchiamo sempre di fare degli album che siano molto dinamici, con dei pezzi che possano spaziare tantissimo, raggiungendo anche generi come l’hard rock o cose anche un po’ più estreme.”
Questa sera vi esibirete al mantovano Milady Metal Fest: è una data a sè, o fa parte di un tour? Quali sono i vostri programmi dal vivo per quest’anno?
“Allora, questa è una data a sè, però ad aprile, e di recente l’abbiamo pure annunciato, saremo in tour in Regno Unito, aprendo per i Wednesday 13 e i South Of Salem: è una bella line up, decisamente nelle nostre corde, con questo genere un po’ industrial, con delle “vibe” americane, motivo per il quale siamo davvero molto fomentati. Tornando a stasera, questo show può essere considerato come un opening per la nostra nuova stagione on stage 2023.”

Dato che, appunto, a partire da questa sera riprenderete l’attività live, com’è suonare in Italia, piuttosto che all’estero, un genere che ha sempre dovuto sgomitare per ottenere i giusti spazi e meriti?
“E’ più difficile a livello logistico ed economico, perchè sia le strutture che le persone interessate sono meno, nel senso che comunque la cultura verso il metal in Italia, rispetto all’estero, è chiaramente inferiore a livello numerico. Tuttavia devo dire che più procediamo, crescendo anche come band, più riceviamo calore italiano, che è sicuramente presente tramite persone molto appassionate, quindi la questione, personalmente, è solo numerica e di percentuali. Ovviamente ci auspichiamo tutti che l’Italia, un giorno, diventi appassionata di metal come accade all’estero.”
A tal proposito, te cosa faresti in merito?
“Secondo me tutto dovrebbe partire da un discorso culturale. Si dovrebbe partire dalle basi, come l’insegnamento nelle scuole: sarà un discorso un po’ retorico, però mi rendo conto come non ci sia la cultura dell’andare a scoprire cose nuove, e quello che i media mainstream vanno a proporre in generale, è molto più di superficie. Vengono proposte solo determinate scelte, mentre tutto il sottobosco delle nicchie, che è comunque importante, viene abbastanza nascosto e ignorato, ed è un peccato. Diciamo che, di partenza, bisogna già essere molto appassionati di qualcosa, per andare a scoprire delle realtà che esistono, quando invece sarebbe bello che nei media ci fosse spazio per tutti.”

Ieri è uscito il nuovo album dei Måneskin: un fenomeno mondiale come ad esempio questa band, può far ritornare nell’adolescente, nel giovane, la passione per uno strumento musicale, cosa che mi sembra sia calata mostruosamente negli ultimi anni, così come la voglia di uscire di casa, incontrare altre persone, e perchè no, formare una band?
“Devo dire che io sono una fan dei Måneskin, anche se non ho ancora ascoltato il loro nuovo disco, però li ritengo dei performer eccezionali e sono convinta che abbiano un potere comunicativo importantissimo. Magari, come band, non sono portavoce di una rivoluzione creativa musicale, quindi quello che suonano è ricalcare qualcosa del passato, però l’importante è catturare l’attenzione dei giovani, e secondo me lo sanno fare molto bene e hanno tutte le carte in regola per spaccare. Quindi, ti rispondo che per me è assolutamente un si, anche perchè mi è proprio capitato di vedere dei ragazzini, lavorandoci come video maker, voler cantare canzoni dei Måneskin ai vari saggi, quindi… tutta la vita! Assolutamente ben venga.”

Questa sera vi esibirete in compagnia di band come Illumishade, Deathless Legacy, Revenience e altri, ma volendo sognare ad occhi aperti, con chi condivideresti il palco, includendo chiaramente i Sick N’ Beautiful?
“Beh, ti posso dire i miei favoriti in assoluto, quindi Marilyn Manson, Evanescence, Foo Fighters, In This Moment, Rob Zombie, Nine Inch Nails, ma anche Lady Gaga.”
…e su quale album ti sarebbe piaciuto cantare, o comunque dare il tuo contributo?
“Non posso non citare ‘Fallen’ degli Evanescence perchè è stato quello che ha dato il via a voler intraprendere la carriera della cantante: è quell’imprinting del musicista del tuo cuore, che ti fa seguire la passione, quindi direi che per me ‘Fallen’ è un gioiellino. Inoltre, è uscito in un periodo nel quale in nu metal, per me, era la perfezione: vorrei essere uscita in quel periodo, e comporre ad oggi nu metal.”
Molto bene Herma, l’intervista è giunta al termine. Ringraziandoti ancora per la tua disponibilità, se c’è qualcosa che vuoi aggiungere per i lettori di Metal Hammer Italia, quest’ultimo spazio è tutto tuo!
“Beh, innanzitutto grazie per questa piacevole intervista, grazie per essere qui al Milady Metal Fest, spero vivamente che vi possiate divertire e che possiate essere sorpresi dal nostro concerto. Per chi dovesse essere in Regno Unito ad aprile, mi raccomando veniteci a vedere assieme a Wednesday 13 e South Of Salem, e per chi sarà nelle vicinanze dei nostri prossimi concerti qui in Italia, seguiteci, perchè secondo me i Sick N’ Beautiful sono una band da vedere dal vivo: la dimensione live è quella che ci rappresenta di più, quindi vi aspettiamo sotto il palco!”
…e per chi questa sera non può essere al Milady Metal Fest, come sono i Sick N’ Beautiful dal vivo? Si può avere un’anteprima?
“Ehm, diciamo esplosivi e fiammeggianti: ci sono varie fiamme, quindi se dovessi riassumere, direi piromani!”

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