Spidergawd – IV

Il 25/03/2017, di .

Gruppo: Spidergawd

Titolo Album: IV

Genere:

Durata: 41 min.

Etichetta: Crispin Glover Records

68

Gli Spidergawd si muovono con la potenza e l’efficienza di un 4×4. Quattro album in quattro anni, poca fantasia nei titoli dei dischi, ma tanta carne sul fuoco nelle tracce. Questo ‘IV’ ne contiene otto che mostrano la vena trasversale dei norvegesi, più attenti a scrivere canzoni piacevoli che a ottenere risultati troppo sofisticati come in passato. La formula è semplice, rock dal piglio melodico che spazia dal garage al punk, passando per lo stoner da classifica dei QOTSA e/o dal pop sporco dei Foo Fighters. Di certo non manca una certa vena psichedelica, anche se questa volta è tenuta maggiormente a freno dall’ex Motorpsycho Kenneth Kapstad e dai suoi compagni Per Borten, Rolf Martin Snustad e Hallvard Gaardløs. Un disco che si ascolta tutto d’un fiato come capita con quelli dei Beatles, dei Theraphy?, dei Meat Puppets o degli Eagles Of Death Metal, facendoci quasi perdere di vista la grande abilità tecnica del quartetto, perché suonare facile non significa che sia facile suonare, tanto che in ‘What You Have Become’ oppure nella lunga ‘The Inevitable’ sembra quasi ascoltare gli ultimi Mastodon in una giornata di buon umore (la copertina in qualche modo ricorda quella di ‘Once More ‘Round the Sun’, sembra quasi un particolare di quell’immagine). Facendo la tara, ‘IV’ probabilmente è inferiore ai capitoli precedenti, pur restando abbondantemente sopra la sufficienza, però per non rovinare quanto di buono fatto sinora, forse è arrivato il momento di fermare il 4×4 ai box per una revisioncina, altrimenti si rischia di annacquare eccessivamente la formula, che di disco in disco sembra sempre meno efficace.

Tracklist

01. This Love…?
02. I Am The Night
03. Loucille
04. Ballad Of A Millionaire (Song For Elina)
05. What You Have Become
06. The Inevitable
07. Heaven Comes Tomorrow
08. Stranglehold

Lineup

Per Borten: voice, guitar
Hallvard Gaardløs: bass
Kenneth Kapstad: drums
Rolf Martin Snustad:  sax