Pontiak – Dialectic Of Ignorance

Il 12/04/2017, di .

Gruppo: Pontiak

Titolo Album: Dialectic Of Ignorance

Genere: ,

Durata: 46 min.

Etichetta: Thrill Jockey

88

Il motore della vecchia auto parcheggiata nel fienile di casa Carney è tornato a rombare dopo tre anni di inattività. E questa Pontiac, sarà per quella K posta in coda al posto della C, è diventata una sorta di portale spazio temporale, un po’ come la inquietante Buick 8 raccontata dal Re in uno dei suoi romanzi. Ma se l’auto di Stephen King nel proprio bagagliaio conteneva mondi e creature orripilanti, quella del trio originario della Virginia è un portale su universi meravigliosi. ‘Dialectic Of Ignorance’, ottavo tassello discografico dei Pontiak, è un piccolo capolavoro, una sorta di bignami della storia del rock psichedelico. Se il riferimento più facile da individuare è quello ai Pink Floyd gilmouriani (in ‘Hidden Prettiness’ neanche ci provano a nascondere l’influenza dell’inglese), soprattutto per la rilassatezza generale e vocalizzi delicati, non mancano i richiami alla psichedelia oscura dei Doors e a quella acida degli Iron Butterfly. E la componente stoner? È quasi del tutto sparita, i rimandi ai Black Sabbath si fa quasi fatica a individuarli, forse la sola ‘Herb Is My Next Door Neighbor’ esplicita l’amore per i quattro cavalieri oscuri di Birmingham. Sicuramente più facile riconoscere il southern psych del Neil Young più tardo, come in ‘Tomorrow Is Forgetting’. Nella sua semplicità ‘Dialectic Of Ignorance’ è un album geometrico, tutte le parti sono ben bilanciate e ridondanti (un po’ come avviene nella copertina), il risultato finale è quello dello stordimento. In questa perfezione simmetrica i solos, elementari e ridotti ai minimi termini anche loro, sono l’unica variante al girotondo lisergico del trio. Un disco da sentire tutto d’un fiato sino ‘We’ve Fucked This Up’, che posta in coda sembra quasi lo stridulo click della portiera che si chiude, tagliandoci fuori dall’universo parallelo Pontiak. Almeno sino al prossimo viaggio.

Tracklist

01. Easy Does It
02. Ignorance Makes Me High
03. Tomorrow Is Forgetting
04. Hidden Prettiness
05. Youth And Age
06. Dirtbags
07. Herb Is My Next Door Neighbor
08. We’ve Fucked This Up

Lineup

Jennings Carney: bass, organ, vocals
Van Carney: lead vocals, guitar
Lain Carney: drums, vocals