Linkin Park – One More Light

Il 04/06/2017, di .

Gruppo: Linkin Park

Titolo Album: One More Light

Genere: ,

Durata: 32 min.

Etichetta: Warner Bros. Records

50

Un musicista ha tutto il diritto di sperimentare nuove strade, in qualsiasi momento della propria carriera. Molti non hanno il coraggio di farlo per timore di perdere il proprio pacchetto fans, per non rischiare di compromettere la propria immagine consolidata nel tempo.
Icone del nu-metal fine anni novanta, i Linkin Park hanno spiazzato tutti con le sonorità delicate di ‘One More Light’. Quasi vent’anni dopo il debutto, la band californiana mostra un lato più profondo e intimo, aggettivi che fino ad ora non avremmo mai pensato di usare per descrivere un loro album.
Mike Shinoda e compagni incassano l’accusa di essersi venduti, ma davvero una band con tanto seguito e con tanti successi alle spalle ha bisogno di sfornare un album commerciale per guadagnare soldi, fama o pubblico?
Non sarebbe stato più facile mettere insieme qualche parte rap, melodie catchy e suoni imperiosi, frullarli insieme secondo la loro ricetta e darli in pasto ai fans?
Non sarebbe stata una mossa più commerciale produrre un disco con lo stesso sound ormai collaudato e prendersi i soliti scontati applausi?
C’è da dire che nonostante le dure critiche mosse anche dai fans club ufficiali, “One more light” ha ottenuto il primo posto della classifica di Billboard 200 Album, per un totale di 110.000 copie vendute a neanche un mese dall’uscita. Della serie: “Chi disprezza compra”.
La deragliata rispetto al genere che li ha resi celebri è brusca, qui di metal o rock non c’è più niente, “One more light” è un disco pop e come tale deve essere valutato.
A differenza del loro abituale songwriting, i Linkin Park hanno costruito la musica sui testi, la cui stesura è stata affidata a professionisti esterni alla band e il risultato si sente.
‘Heavy’, il primo duetto con voce femminile nella storia della band, ha un significato di non immediata comprensione per chi non ha provato e vissuto alcuni stati d’animo. Molti hanno ironizzato sul contrasto tra la leggerezza del brano e il titolo. Bandita la superficialità, il termine “heavy” si riferisce a quelle condizioni psicologiche opprimenti che imbrigliano la mente, appesantendo l’anima fino a schiacciarla. La title track ‘One more light’ è una ballata commuovente che esprime con grande sensibilità la tendenza al diffuso cinismo contemporaneo. Il testo, sottile come i suoni utilizzati, parla dell’indifferenza che permea la nostra società. Tolti questi aspetti, le restanti tracce sono deboli e dall’allegria che trasmette ‘Nobody can save me’ in apertura ci si chiede dove sia finita la rabbia dei tempi di ‘Given up’. Spogliati dall’alternanza screaming/rap che li ha consacrati, i Linkin Park perdono energia fino a diventare irriconoscibili.
Rivoluzione o Involuzione, dunque? Prima di condannarli ricordiamo che la libertà di espressione sta alla base della creazione musicale e il pop non è tutto uguale, esiste il pop di alto livello, scritto bene, ricco di contenuti. Se questo è l’obiettivo, i Linkin Park hanno mosso un timido primo passo in quella direzione, altrimenti, torneranno a fotocopiare i precedenti lavori e il ricordo di ‘One More Light’ si spegnerà presto. In fondo, “It doesn’t even matter”.

Tracklist

01. Nobody Can Save Me
02. Good Goodbye (feat. Pusha T and Stormzy)
03. Talking to Myself
04. Battle Symphony
05. Invisible
06. Heavy (feat. Kiiara)
07. Sorry for Now
08. Halfway Right
09. One More Light
10. Sharp Edges

Lineup

Chester Bennington: co-lead vocals
Mike Shinoda:co-lead vocals, rhythm guitar, synthesizer, keyboard, piano
Brad Delson:  lead guitar, backing vocals
Dave Farrell: bass, backing vocals
Rob Bourdon: drums, percussion
Joe Hahn: turntables, samples, programming, backing vocals