Nickelback – Feed The Machine

Il 08/06/2017, di .

Gruppo: Nickelback

Titolo Album: Feed The Machine

Genere:

Etichetta: BMG

Distributore: ADA/Warner Music Italy

76

Siamo arrivati al nono capitolo del gruppo con più haters nella storia recente del rock, i Nickelback. Un disco travagliato quest’ultimo, che succede a ‘No Fixed Address’ (2014) e ai numerosi concerti annullati a causa di un’operazione alle corde vocali di Chad Kroeger. La band canadese, carica come la dinamite, aveva annunciato un ritorno in grande stile, con uno degli album più duri della discografia, immagine di un periodo difficile e della grande voglia di riscatto. Ebbene, questo ‘Feed The Machine’ aumenta un po’ i battiti rispetto all’abbastanza cadenzato e blando ‘No Fixed Address’, che conteneva comunque pezzi di valore per il genere, però non raggiunge i risultati di ‘Dark Horse’ o altre fatiche della band di Alberta.

Sin dai primi due pezzi, ‘Feed The Machine’ e ‘Coin For The Ferryman’, ci si accorge della volontà dei canadesi di pestare quanto più duro possibile per i loro canoni, ripercorrendo un po’ le opener del già citato ‘Dark Horse’, ‘Something In Your Mouth’ e ‘Burn It To The Ground’ (queste sì fra le più pesanti dell’intera opera del gruppo), e facendovi seguire la prima “power ballad”, ‘Song On Fire’, secondo singolo pubblicato in anteprima. Fin qui nulla di strano o sconvolgente, i Nickelback ripropongono un modello consolidato e come quarto pezzo nella tracklist inseriscono la radio-song che sta, ovviamente, già girando per le radio, ‘Must Be Nice’, gradevole intermezzo (pop-)rock che non scontenterà di sicuro i fan. ‘After The Rain’, sesta traccia di ‘Feed The Machine’, torna nella categoria “power ballad”, in cui i canadesi eccellono dai tempi di ‘How You Remind Me’ , ‘I’d Come For You’, ‘Never Gonna Be Alone’, ecc. Un po’ più di adrenalina si ritrova invece in ‘For The River’ con un grintoso riffing e il basso di Mike Kroeger ben presente sullo sfondo. Brano più particolare è ‘Home’, un mid-tempo dove Chad Kroeger vuole confermare di esser tornato in forma come prima, difatti la sua voce si erge a protagonista del pezzo. Con ‘The Betrayal (Act III)’ arriva però uno dei colpi di classe di questo ‘Feed The Machine’. Un brano strano, melodico e potente allo stesso tempo, forse incarnazione del messaggio che i Nickelback avevano voluto mandare alla vigilia dell’uscita di questo disco; una canzone che potrà non piacere al pubblico abituato alle sonorità più dolci dei canadesi, ma che accontenterà gli amanti del rock. La seguente, ‘Silent Majority’, riporta la band a lidi più conosciuti, con un pezzo rockeggiante e orecchiabile, così come ‘Every Time We’re Together’ ripropone la classica Nickelback-love-song, adatta al mainstream. Chiude il disco ‘The Betrayal (Act I)’, un piacevole fraseggio di chitarra che si riallaccia al pezzo presentato in precedenza, brano che, forse, avrebbe potuto dire qualcosa in più se sviluppato.

In conclusione, ‘Feed The Machine’ è un album di sicuro valore rispetto a ‘No Fixed Address’, con degli episodi interessanti, magari accostabile a ‘Here And Now’ ma non annoverabile fra i capolavori della band canadese.

Tracklist

01. Feed The Machine
02. Song On Fire
03. The Betrayal (Act I)
04. Home
05. The Betrayal (Act III)
06. Silent Majority
07. Must Be Nice
08. For The River
09. After The Rain
10. Coin For The Ferryman
11. Every Time We’re Together

Lineup

Chad Kroeger: lead vocals, guitars
Ryan Peake: guitars, keyboards, backing vocals
Mike Kroeger: bass guitar
Daniel Adair: drums, backing vocals