Black Country Communion – BCC IV

Il 28/10/2017, di .

Gruppo: Black Country Communion

Titolo Album: BCC IV

Genere: , ,

Durata: 56 min.

Etichetta: Mascot

Distributore: Edel

85

I Black Country Communion li avevamo veramente dati per spacciati dopo ‘Afterglow’. Hughes, Bonamassa, Sherinian e Bonham Jr ci avevano – forse non volendo – oramai fatto credere che trippa per gatti non ce ne fosse più. Il mutismo di Joe, la frettolosità con cui fu messo in piedi da Hughes e Bonham il progetto dei California Creed, e altri dettagli suonarono davvero alle nostre orecchie come rintocchi definitivi, ultimi mesti rimasugli di un album – ‘Afterglow’ – che grande lo era stato per davvero, composto da una band che prometteva altrettanto grandi cose. Per fortuna nella musica spesso nulla è definitivo, e così le ‘insormontabili’ divergenze che separarono nel 2012 ‘The Voice Of Rock’ dal suo fido chitarrista si sono trasformate in banali ‘problemi di comunicazione’, con la conseguenza che l’astio e l’attrito si sono trasformati a loro volta in affiatamento e ispirazione. E che ispirazione! ‘BCC IV’ è un contenitore di grandi idee, un disco di rock ad ampio spettro come ne abbiamo sentiti pochi negli ultimi anni. Come sotto l’effetto di una sconosciuta magia, tutto sempre tornato al proprio posto: le vocals di Hughes sono veramente al top, la chitarra di Bonamassa pare prendere fuoco sugli assoli più vorticosi e in generale il sound è il più organico e completo che i BCC abbiano mai avuto. Il ritrovato affiatamento della band lo si respira da subito con l’opener ‘Collide’, movimentato brano rock dalla inconfondibile impronta blues che mostra tutta la sua auterevolezza nell’energico ritornello. ‘Over My Head’ stringe l’occhio a sonorità più radiofoniche presentandosi forte di un riuscitissimo chorus in falsetto, ma il primo vero capolavoro del disco lo troviamo alla traccia numero 3 con la bellissima ‘Song For My Resting Place’. Violino, fiddler e una chitarra pizziacata si fondono a piano e chitarra distorta in una sorta di semi-ballad cantata con trasporto e passione proprio da Bonamassa. Nel corso dei suoi sette minuti la canzone però evolve verso lidi sempre più elettrici, liquefacendosi in un assolo che in tutto l’album non avrà uguali. L’energia di ‘Sway’ passa frizzante sotto le nostre orecchie pria di giungere a ‘The Cove’, secondo highlight di questo splendido ‘BCC IV’. Ancora più intrisa di blues – quello fangoso del delta del Mississipi – questa splendida traccia fa del ritmo andante e di un interpretazione da attore consumato di Hughes i propri punti di forza, andando a ricordare il sound dei Graveyard id ‘Hisingen Blues’. ‘The Crow’ non interrompe il momento di picco dell’album presentandoci la stessa ispirazione del pezzo precedente ma condita della virulenza dell’hard rock, mostrandoci anche un grande Hughes alle prese con la prestazione vocale più spinta dell’intero lavoro. Terzo e ultimo momento di splendore dell’album lo troviamo con la successiva ‘Wonderlust’, caratterizzata da una maggior tranquillità ma da un assoluta fruibilità del bellissimo ritornello. Chiudono l’album canzoni ‘solo’ belle come ‘Love Remains’, ‘Awake’, dalle arzigogolate costruzioni chitarristiche e la umorale ‘When The Morning Comes’, altro tributo della band al blues degli stati del sud. Che dire… davanti ad un ritorno così, solo zitti si può stare!

Tracklist

01. Collide
02. Over My Head
03 . The Last Song for My Resting Place
04. Sway
05. The Cove
06. The Crow
07. Wanderlust
08. Love Remains
09. Awake
10. When the Morning Comes

Lineup

Glenn Hughes: vocals, bass
Joe Bonamassa: guitars
Jason Bonham: drums
Derek Sherinian: keyboards