Unruly Child – Unhinged Live From Milan
Il 03/03/2018, di Andrea Schwarz.
Gruppo: Unruly Child
Titolo Album: Unhinged Live From Milan
Genere: AOR, Melodic Rock
Durata: 68 min.
Etichetta: Frontiers
Unruly Child, annus domini 1992. Un capolavoro dell’AOR, senza se e senza ma. Così è considerato il primo omonimo album della band statunitense nata dall’incontro di Mark Free (poi diventato Marcie Free) ed il duo Bruce Gowdy/Guy Allison ed ancora oggi a dire la verità non possiamo che certificarlo ancora una volta ma è una notizia non notizia perché tutti gli amanti del genere conoscono questo album a memoria. Durante la propria carriera al microfono si sono avvicendati e succeduti cantanti del calibro di Kelly Hansen e Phil Bardowell fino al ritorno dello scorso anno con Free alla voce con la formazione originale intitolato ‘Can’t Go Home’. La registrazione che ci troviamo tra le mani non è niente altro che la riproposizione del 95% di quel gioiello sonoro con l’aggiunta di ‘Forever’ tratto da ‘Waiting For The Sun’ del 1998 (originariamente con Kelly Hansen alla voce), incisione che cattura la loro performance in occasione del Frontiers Festival dello scorso anno a due mesi esatti dal loro ritorno sulle scene. E lo spettacolo che viene catturato è di certo un momento storico, le singole esecuzioni vengono suonate magistralmente dall’intera band che si è divertita a stravolgere l’ordine della tracklist ma rimanendo fedele a livello esecutivo a quanto originariamente inciso nel 1992. Particolare attenzione per la voce di Marcie Free che, nonostante il cambio di sesso avvenuto qualche anno fa, non ha perso un’oncia della sua tipica timbrica, un impasto vocale eccellente che aveva marchiato a fuoco altri dischi capolavoro come il suo album solista ‘Long Way From Love’ del 1993 come il debutto dei Signal ‘Loud And Clear’ del 1989. Ispirato, poche note fuori posto, in alcuni frangenti il segno del tempo viene prepotentemente fuori ma con grande mestiere il buon Free riesce a tirarsi fuori dalle situazioni più intricate, coadiuvato dai prepotenti chorus cantati all’unisono dal terzetto Antonino/Gowdy/Allison. Jay Schellen si dimostra essere un batterista arcigno, preciso e forse a tratti un pò sottovalutato mentre le chitarre di Gowdy giocano ad intrecciarsi con gli intarsi sonori delle tastiere di Guy Allison, questi ultimi interamente responsabili della produzione/mixaggio/mastering delle 12 tracce qui presenti. Le emozioni sono sempre tante nel riascoltare brani come la pungente ‘On The Rise’ originariamente posta come opening track dello studio album, ‘Let’s Talk About Love’, ‘Tunnel Of Love’, la struggente ‘To Be Your Everything’…l’elenco sarebbe troppo lungo perchè il loro omonimo debutto discografico è qualcosa di fantastico che andrebbe (ri)coperto nella sua interezza, bene hanno fatto ventisei anni dopo a riproporlo nella sua interezza di fronte ad un pubblico in estasi e che ha calorosamente accolto la loro prestazione immortalata al Live di Trezzo del 30 aprile 2017 dal quale è stato tratto anche un interessante dvd. Per chi è cresciuto con questo disco monumentale è bello sentire che le vibrazioni che scaturivano da quelle registrazioni possono essere ancora vive, sopite in qualche meandro della memoria ma pronte ad esplodere appena queste note risuonano nell’aria…
Tracklist
01. Intro – Wind Me up
02. Lay Down Your Arms
03. Rock Me Down Nasty
04. Let’s Talk About Love
05. Is It Over
06. On The Rise
07. Tunnel Of Love
08. To Be Your Everything
09. Long Hair Woman
10. Forever
11. When Love Is Gone
12. Who Cries Now
Lineup
Marcie Free: vocals
Bruce Gowdy: guitars, keyboards, vocals
Guy Allison: keyboards, percussion, vocals
Larry Antonino: bass, vocals;
Jay Schellen: drums