Prehistoric Pigs – Dai

Il 02/03/2019, di .

Gruppo: Prehistoric Pigs

Titolo Album: Dai

Genere:

Durata: 32 min.

Etichetta: Autoprodotto

70

Ho avuto la fortuna di conoscere i Prehistoric Pigs ai tempi dello split con gli Electric Taurus (altra piacevolissima sorpresa) in occasione della sua pubblicazione su Go Down Records. Quando poi sono capitati dalle mie parti, ne ho approfittato per rimpolpare la mia collezione con le loro altre pubblicazioni (‘Everything Is Good’ e ‘Wormhole Generator’). Questo preambolo dovrebbe mettere in chiaro che a me questo gruppo piace e che spettavo con trepidazione il nuovo ‘Dai’, sin da quando la band ha fatto girare in anteprima il video di ‘Pest’ verso la fine dello scorso anno. I nuovi Prehistoric Pigs forse hanno rispetto al passato una maggiore propensione spaziale, niente di trascendentale, il sound del trio rimane fortemente ancorato sulle rotte tracciate dai Kyuss e dai Karma To Burn, però qua e là qualche ammiccamento agli Hawkwind e a Pink Floyd salta fuori. Va detto che ‘Dai’ parte subito in modo ‘classico’, con un pezzo, ‘Hasensjio’, subito riconducibile alla produzione precedente, uno stoner rock nervoso che, però, non lesina momenti di calma e riflessione. La già citata ‘Pest’ chiama in causa i King Crimson nei primi secondi per poi esplodere nella consueta baraonda stoner e concludersi nuovamente con un incedere che riporta a Fripp e compagni. Con ‘Geppetto M24’ si iniziano vedere le stelle, un pezzo in bilico tra Black Sabbath e Hawkwind, una sorta di versione dei Monster Magnet alimentata con sane dosi di Plasmon all’oppio. Più che una canzone, ‘Soft-Shell Crab’, appare come una space-jam pischedelica registrata in presa diretta, mentre il compito di chiudere il disco spetta a ‘No Means No’, un brano che, in modo circolare, ripropone quelle sonorità in linea con la storia della band già ascoltate nel pezzo di apertura. ‘Dai’ conferma quanto di buono fatto in passato dai Prehistoric Pigs e, pur mantenendo le peculiarità proprie del sound del terzetto formato dai due fratelli Tirelli e da Mattia Paini, cerca di spostare leggermente il tiro su terreni nuovi: anche i maiali, nonostante le dalle zampette sporche di fango, di tanto in tanto alzano il grugno per ammirare le stelle.

Tracklist

01. Hasensjio
02. Pest
03. Geppetto M24
04. Soft-Shell Crab
05. No Means No

Lineup

Juri Tirelli: guitar
Jacopo Tirelli: bass
Mattia Paini: drums