217 – Atheist Agnostic Rationalist

Il 07/01/2020, di .

Gruppo: 217

Titolo Album: Atheist Agnostic Rationalist

Genere:

Durata: 20 min.

Etichetta: Indelirium Records

74

Sin da quando ho visto i 217 al festival Distruggi La Bassa, ho capito che non erano una band come le altre: l’energia sprigionata da quei quattro figuri riproponeva quel felice connubio tra la East Coast americana e quella italiana di cui eravamo soliti sentir parlare una ventina d’anni fa, ma le cui tracce si erano un po’ perse nell’evoluzione degli stili musicali; d’altronde condividevano determinate peculiarità (di attitudine più che di genere) con molti altri nomi di quel bill, legittimando così la loro presenza sul palco accanto ai mostri sacri dell’hardcore italiano e internazionale, del presente come del futuro.
E il disco? Quando li ho visti dal vivo non avevo ancora avuto modo di ascoltare ‘Atheist Agnostic Rationalist’ per intero, una lacuna che una volta colmata ha aggiunto un altro importante tassello alla formula del quartetto pescarese, con l’affiorare di una buona dose di metal nelle venature delle già robuste fondamenta NYHC che trasudavano dalle assi del palco. Del resto, 217 è a soli quattro numeri civici dal ‘213’ di slayeriana memoria, un dato che dovrà pur significare qualcosa! Scherzi a parte, siamo dinanzi a un buon debutto sulla corta distanza da parte di una formazione nata dalle ceneri dei conterranei Straight Opposition e diretta erede di un’attitudine che viene da lontano. E sì che l’intro tratta da ‘La classe operaia va in Paradiso’ per un attimo mi ha ricordato i partenopei Ciaff (fantastico side-project di Enrico Giannone degli Undertakers, con all’attivo un dischetto molto interessante uscito nel 2002), una sensazione appena mitigata dai bicordi dell’opener ‘Dark Medieval Times’, costruita su coordinate care ad Agnostic Front e Madball e con un testo che più “in your face” non si può.
Certo, le chicche non finiscono qui: abbiamo appena incominciato e veniamo subito investiti dalla schiacciasassi ‘Take Your Garbage Back’, nel più puro stile dei Better Than A Thousand, una prova di pura potenza condita da uno di quei singalong che renderebbe fiero lo stesso Ray Cappo. Passando attraverso le secche bordate ritmiche di ‘Piaf Has Not Yet Fallen’ o l’incedere deciso di ‘Leave Your Enemy Alone’ si giunge a ‘Marcusian’, altro picco del disco che mette le cose in chiaro a dispetto di una passo prevalentemente cadenzato che però ricorda direttamente gli Slayer di fine ’90 e gli scandinavi The Haunted, con un bel sound tondo e circolare imbastardito a dovere dalla matrice “core”.
Nove in totale le tracce incluse, sei più tre bonus tracks, queste ultime probabili frutti di precedenti session di registrazione, come farebbe supporre un suono in uscita decisamente più scarno e la presenza di una line-up rimescolata. Tuttavia, il flavour dei primi Indigesti sull’inno al politically correct ‘Shooting Rita’ e l’assalto finale di ‘Total Breakdown’ le rendono di sicuro interesse, per capire da dove i 217 presumibilmente venivano prima di elaborare il nucleo di ‘Atheist Agnostic Rationalist’. In attesa di nuove portate, vale la pena di buttarsi a capofitto su questo succulento antipasto di hardcore nostrano.

Tracklist

01. Dark Medieval Times
02. Take Your Garbage Back
03. Piaf Has Not Yet Fallen
04. Leave Your Enemy Alone
05. I Won’t Empathize With You
06. Marcusian
07. Lack Of Identity
08. Shooting Rita
09. Total Breakdown

Lineup

Ivan: voice
Antonio Metalnano: guitars, bass on ‘Total Breakdown’
Mammuth: bass
Guglielmo: drums
Vinx: guitar on ‘Total Breakdown’
Seb di Martino: bass on ‘Shooting Rita’ and ‘Lack Of Identity’