Sodom – Genesis XIX

Il 28/11/2020, di .

Gruppo: Sodom

Titolo Album: Genesis XIX

Genere:

Durata: 55 min.

Etichetta: SPV/Steamhammer

84

Epico ritorno per i Sodom con il fresco di stampa ‘Genesis XIX’, il loro sedicesimo album in studio. Lo scorso anno i tedeschi ci hanno deliziato con l’EP ‘Out Of The Frontline Trench’ contenente cinque tracce, delle quali soltanto ‘Genesis XIX’ ritroviamo nel nuovo full-lenght. La line-up è completamente rinnovata rispetto all’ultimo album di inediti, ‘Decision Day’ del 2016, e oggi assistiamo al ritorno di Frank Blackfire alla chitarra (suonò su ‘Persecution Mania’ e nel masterpiece ‘Agent Orange’) per una formazione nuovamente a quattro elementi come non accadeva da molti anni a questa parte. L’album inizia con la breve intro ‘Blind Superstition’, ma è ‘Sodom & Gomorrah’ che ci conduce all’assalto Thrash al quale la band ci ha abituati e che francamente si auspicava (mi) ci fosse consegnato. Brano tritatutto con un riffing assassino e un refrain che entra in testa già dal primo ascolto. ‘Euthanasia’ non cambia di una virgola il discorso, violenza ritmica sostenuta senza un attimo di respiro, mentre la titletrack conferma quanto già ascoltato nell’EP dello scorso anno, se pure in parte si avverte qualche rimando ai Death Angel del recente ‘The Evil Divide’. La seguente ‘Nicht Mehr Mein Land’ rallenta un po’ il tiro, ma non deve trarre in inganno perché tutto il disco tange coordinate legate al Thrash dei tempi che furono. C’è da dire che i Sodom non hanno mai mollato – Tom Angelripper in questo è un temerario duro e puro – e i tempi che furono paiono essere ieri l’altro perché ‘Genesis XIX’ potrebbe essere stato pubblicato più di trent’anni fa che non sentiremmo (e difatti non sentiamo) differenze con i classici Sodom d’epoca, se non fosse per alcune soluzioni più moderne come le parti iniziali di ‘Dehumanized’ e ‘Occult Perpetrator’ che rimandano all’oscura lentezza dei Black Sabbath, così come ‘The Harpooner’ –  brano ispirato a ‘Moby Dick’ di Melville – sembra voglia addentrarsi in territori Doom, ma poi rinsavisce e si tuffa nel Thrash più rozzo che tanto ci è caro. Oppure il refrain azzeccato di ‘Glock &a Roll’ costruito su un tappeto ritmico insolito, ‘Waldo & Pigpen’ che parte poco convinta e si riprende a metà della sua durata anche se nel complesso non convince poi molto, seguita dalla sguaiata ‘Indoctrination’ con i suoi cori simil-Punk à là Anthrax, breve e dalla sostanza un po’ cazzara con un convincente riff sul finale conduce il brano alla sua conclusione. In chiusura della release una ‘Friendly Fire’ che rimette tutte le carte al proprio posto con una summa dei suoni di ‘Genesis XIX’, ma in fondo anche della fondata matrice Thrash dei Sodom. I temi delle liriche sono evidentemente ispirati al capitolo diciannove del libro della Genesi e pur non trattandosi di un concept-album, in senso stretto, si racconta dei due angeli giunti a Sòdoma mentre Lot era seduto alle porte della città e quando li vide andò incontro a loro e vi si inginocchiò davanti. Da qui in poi l’album sviluppa una trattazione che riprende in parte la religiosità applicata a temi più attuali come in ‘Occult Perpetrator’ in cui si sviluppa la questione dell’annullamento dell’individuo oppure in ‘Indocrination’ in cui si parla dell’attualità della società economica.

Passando oltre alla parte testuale qualcuno potrebbe domandarsi dove sia la novità nella musica proposta dai Sodom e la risposta più credibile ritengo sia nel fatto che la novità qui sta proprio nel saper (ri)proporre una formula sostanzialmente abusata (da molti, troppi concorrenti inferiori) con il fine ultimo di esaltare al meglio le nuove composizioni, cosicché risultino fresche nonostante i canoni del genere richiedano una fedele aderenza a binari musicali oramai consolidati. I Sodom riescono in pieno in questo intento anche se probabilmente sarebbe meglio affermare che ci riesce Tom Angelripper, lui è la band, lui è il motore inarrestabile, senza farci rimpiangere i grandi classici come ‘Agent Orange’ e ‘M16’ e questo è senza mezzi termini un grandissimo complimento. ‘Genesis XIX’ è un ottimo album che si staglia tra i migliori nella nutrita discografia dei Sodom e che riesce a travolgere l’ascoltatore, ma soprattutto è capace di mantenere in alto lo scettro di una tra le band portabandiera del Thrash metal old school.

Stay Thrash!

Tracklist

01. Blind Superstition
02. Sodom & Gomorrah
03. Euthanasia
04. Genesis XIX
05. Nicht Mehr Mein Land
06. Glock ‘n’ Roll
07. The Harpooneer
08. Dehumanized
09. Occult Perpetrator
10. Waldo & Pigpen
11. Indocrination
12. Friendly Fire

Lineup

Tom Angelripper: vocals, bass
Frank Blackfire: guitars
Yorck Segatz: guitars
Toni Merkel: drums