Dvne – Etemen Ænka

Il 09/04/2021, di .

Gruppo: Dvne

Titolo Album: Etemen Ænka

Genere: ,

Durata: 68 min.

Etichetta: Metal Blade Records

80

Come lastre scure che si issano nel vuoto di un pianeta nebuloso… non è tratta certamente la definizione migliore della musica dei Dvne, ma quanto di più vicino a quello che ho sentito ascoltandoli la prima volta. Sono trascorsi ormai quattro anni da allora, da quando i Dvne hanno esordito con il loro sorprendente ‘Asheran’, un album che vive in un’estetica stoner e con influenze sludge, ma si può che dire che la struttura sia quella di un progressive post metal (vicino a gruppi quali Elder o i Mastodon) che trova la quadratura del cerchio in atmosfere possenti e remote. Può essere che sia un retaggio della loro provenienza, delle lande selvagge scozzesi periferiche rispetto ad Edinburgo (dove si sono formati) o forse è dovuto alla saga di ‘Dune’ (scritta da Frank Herbert) da cui si ispirano esplicitamente nel titolo. Quale che siano le loro influenze il loro nuovo album ‘Etemen Ænka’ segue un copione dissimile dagli esordi, ma con qualche variazione non trascurabile, come l’inserimento dal 2019 in line-up di un tastierista, Richard Matheson (poi sostituito da Evelyn May).
Sin dalla prima traccia ‘Enûma Eliš’ ritroviamo tutti gli elementi distintivi dei Dvne: un riffing feroce, atmosfere ancestrali e rarefatte, una voce che ferisce in growl, per poi alternare break in pulito nelle parti più melodiche. Il tutto è mosso dall’incedere in mid-tempo della batteria di Dudley Tait che riesce a fare da contrappunto e da contesto al resto. Se in ‘Tower’ gli elementi sin qui descritti trovano un loro equilibrio virtuoso, al pari in ‘Omega Severer’ viene introdotta come elemento di discontinuità la voce di Lissa Robertson che si inserisce nei break melodici.
‘Etemen Ænka’ è un concept sci-fi che vive di brani articolati e piuttosto lunghi nella durata. Oltre a questo, rispetto al predecessore, le tracce non puntano mai a melodie accattivanti, ma indugiano su una progressione che potrebbe, ad un primo approccio, renderle ostiche. Diversamente l’introduzione delle tastiere assieme ad una produzione più possente rispetto a quella del già ottimo ‘Asheran’ riescono ad imprimere una dinamicità ed una profondità notevole che compensa una non immediatezza delle tracce. I Dvne riescono di nuovo a confermarsi e lasciare allo stesso tempo il segno in un modo mai banale, tanto che la loro musica pare non avere limiti di tempo e di spazio.

Tracklist

01. Enûma Eliš
02. Towers
03. Court of the Matriarch
04. Weighing of the Heart
05. Omega Severer
06. Adræden
07. Sì-XIV
08. Mleccha
09. Asphodel
10. Satuya

Lineup

Victor Vicart: Guitar, Vocals, Keys
Dudley Tait: Drums
Daniel Barter: Guitar, Vocals
Greg Armstrong: Bass
Evelyn May: Keys