Acres – Burning Throne

Il 03/03/2023, di .

Gruppo: Acres

Titolo Album: Burning Throne

Genere: ,

Durata: 34 min.

Etichetta: A Wolf At Your Door Records

50

Secondo lavoro in studio, a quattro anni di distanza da ‘Lonely World’, per il quartetto post hardcore originario di Portsmouth degli Acres, che prova a ritagliarsi il proprio spazio in un ambiente, quello post hardcore, abbastanza saturo. Nonostante l’aiuto (e la rabbia) della voce dei Silent Planet Garrett Russell, il ritmo cadenzato non rende giustizia al primo pezzo, e quinto singolo estratto, ‘Nothing.’. E’ un buon brano, se posto in mezzo alla tracklist; come opener, invece, mostra una band con il freno a mano tirato. Inoltre, dispiace scriverlo, ma il ritornello appare come uno dei tanti motivi già ascoltati altrove in passato, nel marasma generale di una proposta che, come scritto sin dall’inizio, fatica a offrire originalità. Fortunatamente, muovendosi su lidi alternative, a richiamare qua e là gruppi come Deftones e Korn, la titletrack, nonchè primo singolo estratto, risulta ben più intrigante, smorzata però dalle successive ‘Hold On’ (secondo singolo estratto) e ‘The Death Of Me’, canzoni che si prefiggono di piacere a tutti i costi, ma risultano troppo lineari e prevedibili, mancando di quel mordente che ci si aspetta da un genere come quello in cui gli Acres si inseriscono. Trascorsa la breve ‘Visual Hallucinations’ nella quale Lumber, con il solo aiuto di tastiere e sintetizzatori, trasporta l’ascoltatore in un mondo etereo, ‘My Everything’ è uno sfogo cadenzato che funziona nella sua struttura rettilinea, mentre ‘Feel Anything’, pur aggiungendo più pepe nelle ritmiche (per quanto il trademark del gruppo non preveda spinte sull’acceleratore), nulla aggiunge a quanto già ascoltato precedentemente non solo in questo disco, ma anche da altre band. Fortunatamente, il terzo singolo estratto ‘Into Flames’ alza l’asticella, grazie a una struttura vincente, che rapisce fin dal primo ascolto, un frontman disinvolto ed energico, e un assolo di Freeman ben inserito nelle striature del brano, mentre il quarto singolo estratto ‘When You’re Gone’ dimostra, purtroppo, i soliti difetti di ‘Burning Throne’, ovvero una struttura troppo diritta e intuibile, che in questo caso poggia su strofe melodiche e ritornelli catchy simili a centinaia di ritornelli già sentiti. Nemmeno il ponte si distacca molto dal resto, non aiutando il brano a svoltare prima di volgere alla conclusione. Chiude questo lavoro un pezzo a due facce come ‘Lost In Our Own World’, che dopo un inizio da ballad, passato un minuto e mezzo si trasforma in un minuto di post hardcore, con un ineccepibile Lumber sugli scudi, per poi concludersi com’era iniziato, soavemente. Senza dubbio un’adeguata e piacevole conclusione, insufficiente però per salvare le sorti di ‘Burning Throne’, che alle mie orecchie è risultato un album lento, piatto e prevedibile, orfano di quel guizzo che inviti a riascoltarlo. Forse soddisferà nuove, adolescenziali, leve; chi invece è più navigato, sa che ci vuole ben altro per uscire dall’anonimato.

Tracklist

01. Nothing. (feat. Garrett Russell)
02. Burning Throne
03. Hold On
04. The Death Of Me
05. Visual Hallucinations
06. My Everything
07. Feel Anything
08. Into Flames
09. When You’re Gone
10. Lost In Our Own World

Lineup

Ben Lumber: vocals
Alex Freeman: guitars
Jack Rogers: bass
Konnor Bracher-Walsh: drums