The New Death Cult – Super Natural

Il 15/03/2023, di .

Gruppo: The New Death Cult

Titolo Album: Super Natural

Genere:

Durata: 44 min.

Etichetta: Indie Recordings

78

Poche storie: i The New Death Cult possono piacere o meno, ma è innegabile come cerchino di uscire da un marasma musicale esiguo di originalità. Un mix tra Muse, Biffy Clyro e Queens Of The Stone Age definisce infatti la proposta del quartetto norvegese, che con ‘Super Natural’ giunge alla sua seconda release dopo l’omonimo disco datato 2019. L’esplosiva e danzereccia ‘Different One Blood’ ci introduce in questo album, con soluzioni punk alternative care ai Subways. ‘High + Low’ è più moderata, ma “colorata” e ben supportata da un lavoro chitarristico (graffiante da 02:45 a 02:52) degno di nota. ‘Antidote’ e ‘Superglue’ sono quelle hit opposte tra loro, ma che colpiranno nel segno fin da subito: trainante, esplosiva ed efficace la prima, sia nei vocalizzi di Næss che nel suo attraente spirito pop – punk, il quale garantirà passaggi in radio senza, per questo, svendere il trademark del gruppo. Più frenata e ragionata, invece, la seconda, ma ugualmente accessibile.
Certo, i richiami alle tre band citate ad inizio recensione sono chiari (più l’alternative dei Biffy Clyro e lo stoner dei QOTSA, meno i Muse), ma passati questi quattro brani, è indiscutibile come la band ci metta del suo per suonare come nessun altro. Un altro esempio è la successiva ‘Machines’, nella quale i quattro sterzano verso un alternative rock condito in salsa pop, che molti vedrebbero bene come colonna sonora di film piacioni quali ‘American Pie’, a dimostrazione della versatilità con la quale i The New Death Cult giocano all’interno del loro genere. Proprio per questo, ‘Super Natural’ disorienta più volte: quando si pensa di aver inquadrato, più o meno, la natura dei norvegesi, il brano successivo porta altrove, seppur con pochi inserti.
L’elettronica ‘Another World’, ad esempio, trasporta i Muse dell’epoca ‘Black Holes And Revelations’ (2006) ai giorni nostri, mentre la stoner ‘Get Ready (Eukaryote’s Anthem)’ è l’esempio di come si può suonare con classe in poco tempo (neanche tre minuti e mezzo), colpendo nel segno senza, per questo, essere commerciali: personalmente, assieme ad ‘Antidote’, il miglior brano del lotto. Purtroppo, ‘Devious Moves’ e soprattutto ‘Shards’ sono personalmente i riempitivi di ‘Super Natural’, a causa di una linearità e prevedibilità maggiori rispetto a chi li ha preceduti. Inoltre, nonostante le sue buone intenzioni di rallentare un pò l’alto ritmo di questo lavoro, ‘Shards’ appare come un brano debole. Di ben altra carica ‘The Slide’, affine al garage rock dei Foo Fighters, mentre in ‘Alive’ sembra di ascoltare i migliori Jane’s Addiction. Rilassando l’ascolto, chiude il disco la cadenzata ‘The World’, semi ballad post grunge dove eccellente è ancora una volta il lavoro delle chitarre, su cui si adagia la disinvolta voce di Næss. Voglio sperare che molti di voi siano andati oltre il voto, arrivando fin qui con la lettura di questa recensione, soprattutto coloro (e sono tanti) che un pò per invidia, un pò perchè è la pura e semplice verità, non trovano niente di originale nel panorama musicale.
Auguro a tutti voi di ascoltare ‘Super Natural’ almeno una volta, perchè è la testimonianza di una band che, attingendo da generi come lo stoner, il pop e l’alternative rock, ne ha creato uno proprio, suonandolo con semplicità e raffinatezza, senza perdersi in inutili grovigli pur di risultare “cool”, perchè come da titolo, i The New Death Cult non sono soprannaturali, bensì super naturali!

Tracklist

01. Different One Blood
02. High + Low
03. Antidote
04. Superglue
05. Machines
06. Another World
07. Get Ready (Eukaryote’s Anthem)
08. Devious Moves
09. Shards
10. The Slide
11. Alive
12. The World

Lineup

Jon Vegard Næss: vocals, guitar
Eirik Næss: lead guitar
Vegard Liverød: bass
Anders Langset: drums