Flotsam and Jetsam – I Am The Weapon

Il 11/11/2024, di .

Gruppo: Flotsam and Jetsam

Titolo Album: I Am The Weapon

Genere: , ,

Durata: 47 min.

Etichetta: AFM

77

Quanto è varia la nostra amata scena metal! Tra generi che nascono, generi che declinano, grandi nomi che annunciano un temuto addio, nuove band pronte a sferrare il colpo si pensa decisivo e tutto il mondo media e social intorno, è quasi difficile capirci qualcosa, almeno per noi che il genere lo calchiamo da trenta e passa anni. Però, visto che non sempre vogliamo essere pessimisti e distruttivi, c’è da dire che i pilastri, i punti di riferimento, il metal li ha e li avrà sempre, sigillo a garanzia di un genere duraturo, che conta su una schiera di seguaci la cui fedeltà difficilmente viene scossa. Alcune colonne sono quelle di cui si parla sempre, i vari ‘The Number’, ‘Master’ etc, ma alcune colonne sono più nascoste, magari celate dalle onde del marasma descritto prima, ma non per questo meno solide. E, lo diciamo serenamente, i Flotsam and Jetsam della “colonna nascosta” hanno tanto. Attivi discograficamente dal 1986, con la bellezza di quindi album all’attivo con questo ‘I Am The Weapon’; la (thrash) metal band di Phoenix è sinonimo di solidità e durabilità: un vero scoglio in mezzo alle onde del cambiamento e della precarietà.

Ma attenzione! Se c’è una cosa che questo infuocato disco targato 2024 ci dice, è che solidità non vuol dire immobilismo. Anzi, tutt’altro. I Flotsam non hanno mai cambiato volto, grazie al cielo, e nemmeno lo fanno stavolta, ma di sperimentazione –  di occhio attento a ciò che li circonda insomma –  hanno sempre fatto ben mostra. E non è un caso che questo ‘I Am The Weapon’ ci piaccia come e più degli album della band dell’ultimo decennio, perché la formula per non stancarci, Knutson e soci sembrano proprio averla trovata. Valutiamo un attimo “A New Kind Of Hero”, l’opener. E’ thrash, sì, soprattutto nella velocità e nel drumming di Ken Mary, ma con delle melodie e un approccio al riffing talmente affine al metal classico da rendere associabile la canzone ad entrambe le scene. Passiamo magari ad altri due pezzi un po’ particolare: ‘I Am The Weapon’ e ‘Gates Of Hell’. Rumorosa e devastante la prima, assassina nei suoni la seconda, entrambe le canzoni mostrano un’apertura verso generi più estremi che manca effettivamente a molti esponenti del genere. Ma in generale, senza stare per tutta la recensione a citare questo o quel pezzo; è l’energia secondo noi l’elemento che traccia il punto caratteristico della band nella sua conformazione attuale. Un’energia che non deve per forza essere tradotta in pesantezza, rabbia o furia; ma semplicemente una voglia forsennata di esprimere quello che si sta dicendo con la musica, un urgenza che sembra venire proprio dall’interno.

E’ questo che fa – secondo noi – dei Flotsam and Jetsam una band irriducibile e sincera: il fatto di sperimentare, sì, ma non perché lo si vuole fare coscientemente; piuttosto la sperimentazione avviene perché, nella urgenza di esprimere una canzone, in quel momento evidentemente quella soluzione che poi ascoltiamo è sembrata essere quella più corretta. Per questo il paragone con lo scoglio e la furia del mare ci piace sempre di più: i Flotsam sono fatti di un materiale duro e non erodibile, ma hanno una superficie asimmetrica e irregolare, che nemmeno le onde più potenti riescono a levigare. ‘I Am The Weapon’ è la dimostrazione di un altro solido capitolo di una band che potrebbe suonare per sempre, finché il tiranno tempo lo permetterà: fintanto che l’approccio rimarrà questo, è difficile che un loro disco finisca per stancare. Se siete fan, prendete anche ‘I Am The Weapon’, vi piacerà.

Tracklist

01. A New Kind of Hero
02. Primal
03. I Am the Weapon
04. Burned My Bridges
05. The Head of the Snake
06. Beneath the Shadows
07. Gates of Hell
08. Cold Steel Lights
09. Kings of the Underworld
10. Running Through the Fire
11. Black Wings

 

Lineup

Eric “A.K.” Knutson: vocals
Michael Gilbert: guitars
Steve Conley: guitars
Ken Mary: drums
Bill Bodily: bass