W.A.S.P – Long Live The King Of Mercy – Speciale ‘The Crimson Idol’

Il 02/01/2008, di .

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W.A.S.P – Long Live The King Of Mercy – Speciale ‘The Crimson Idol’

Nel 2007 sono stati celebrati i 15 anni di uno dei dischi più belli ed influenti della storia del metal, l’indiscusso capolavoro partorito dalla ambiziosa mente di Blackie Lawless, che risponde al titolo di ‘The Crimson Idol’. Proprio per celebrare al meglio questa pietra miliare dell’heavy rock, sull’onda dell’entusiasmo per le due strepitose date italiane del ‘The Crimson Idol Tour’, l’evento live che per la prima volta ha visto gli W.A.S.P portare su un palco la loro opera nella sua interezza, Fabio Magliano ha passato a setaccio “l’Opera”, tra recensioni, curiosità, aneddoti e considerazioni del diretto interessato…

‘The Crimson Idol’ è uno dei rari, rarissimi casi di album “spartiacque” in grado di stravolgere completamente le carte in tavola, di sfigurare la natura artistica di una band generando non poco scalpore tra gli afecionados e, nonostante tutto, divenirne presto simbolo, nonché indiscussa pietra miliare del metal. ‘The Crimson Idol’ è il disco con il quale gli W.A.S.P, dopo gli accenni di ‘The Headless Children’, chiudono definitivamente nel ripostiglio seghe circolari, catene, teschi e bottiglioni di sangue per volgere lo sguardo verso lidi più maturi ed introspettivi, è il disco con il quale vengono per la prima volta a dividersi le strade di Blackie Lawless e Chiris Holmes, sino ad allora duo “bestiale” artefice delle fortune della band losangeliana, ma soprattutto è il disco con il quale l’ambizioso Lawless decide di ampliare le proprie vedute, mettere da parte per un istante i party selvaggi e dedicarsi alla stesura della sua “opera”, il primo concept album dei “pervertiti sessuali” che stando alle intenzioni originarie, sarebbe dovuto andarsi ad affiancare ad altri capolavori del genere come ‘Tommy’ dei The Who o ‘The Wall’ dei Pink Floyd. Il risultato, a quindici anni di distanza, è davanti agli occhi di tutti. ‘The Crimson Idol’ è senza ombra di dubbio uno dei migliori dischi metal degli ultimi 20 anni, al suo interno trovano spazio con disarmante armonia cavalcate chitarristiche in perfetto Maiden-style (un sentito omaggio a Steve Harris è anche contenuto nel booklet originale del CD) e ballate dal grande appeal, barlumi degli W.A.S.P più selvaggi e passaggi altamente drammatici dalla forte componente teatrale, il tutto legato da una insolita vena acustica che, sulla lunga distanza si rivelerà vero tratto saliente dell’intera opera. Un’opera che ha una gestazione lunghissima, la cui realizzazione non è certo stata agevolata dalla struttura complessa della storia stessa, come ha più volte dichiarato Blackie Lawless. “Quello di ‘The Crimson Idol’ è un concept estremamente complicato – ha affermato – nulla all’interno del disco è reale, ciò che pensate di vedere in verità nasconde una realtà, un messaggio più grande. L’uso della metafora ha abbondato in questo lavoro. È una storia strutturata su più livelli, e a seconda del punto di vista dal quale la si vede assume un significato diverso. Il messaggio che riceverà un 18enne dall’ascolto di questo disco sarà sicuramente differente da quello che riceverà uno di 30 anni, perchè le canzoni pur rimanendo le stesse, con gli anni cambieranno di prospettiva. È un disco che con il trascorrere del tempo vede il suo significato mutare pur mantenendo invariato il valore della musica, e questo è il segreto che porterà ‘The Crimson Idol’ ad essere un album immortale”. Un segreto quindi racchiuso nella natura stessa dell’album e nella struttura delle sue liriche e non, come qualcuno aveva arditamente azzardato, nella natura autobiografica del concept. “Quella di ‘The Crimson Idol’ non è affatto la mia storia – aveva sdegnosamente ribattuto Blackie in una recente intervista – e non capisco come qualcuno abbia potuto leggerci dentro il contrario. Se si leggesse bene il concept verrebbe fuori chiaramente come non c’entri nulla con la mia vita, eppure c’è molta gente che ancora lo pensa. Non c’è più ‘ Jonathan’ in me di quanto non ce ne sia in qualunque altra persona a questo mondo…” Come spesso succede in casi come questo, però, ogni capolavoro ha il suo prezzo, e Blackie lo pagherà negli anni seguenti trascinandosi dietro il peso del “disco perfetto” per lungo tempo, una condizione che inevitabilmente andrà ad intaccare la qualità dei lavori successivi, come testimonia il non certo entusiasmante ‘Still Not Black Enough’ “’The Crimson Idol’ è stato il punto più alto, compositivamente parlando, toccato dagli W.A.S.P – continua solo che, terminato il tour, mi sono trovato avvolto nella nebbia. Non sapevo cosa avrei fatto, non sapevo se l’avventura W.A.S.P sarebbe continuata, non sapevo come muovermi… è stato un periodo di grande confusione. C’è una canzone in ‘Still Not Black Enough’ intitolata ‘Scared To Death’ che fotografa perfettamente quello che provavo in quel momento. ‘The Crimson Idol’ era terminato, io ne ero fiero, però allo stesso tempo quell’album mi impauriva. ‘Come ho fatto a scrivere canzoni simili?’ mi chiedevo, ma soprattutto ‘Sarò in grado di scriverne ancora?’”. Pur avendo negli anni composto ancora album eccellenti, come conferma lo strepitoso ‘Dominator’ di recente pubblicazione, la risposta è “NO”. Brani dell’intensità di ‘The Idol’, uno degli apici compositivi toccati da Lawless nel corso della sua carriera, della drammaticità della suite ‘The Great Misconceptions Of Me’, con il suo inarrestabile crescendo e quella straziante presa di coscienza “I don’t wanna be the crimson idol of a million eyes’ destinata a trafiggere l’ascoltatore come un affilatissimo pugnale, o dalla carica rabbiosa di ‘Chainsaw Charlie (Murders In The New Morgue)’ con il suo incalzare e il suo continuo fagocitare rabbia per poi sputarla sull’inerme spettatore, non hanno più visto la luce, rendendo così ‘The Crimson Idol’ una piccola gemma dal fascino irripetibile, oggi tornata a brillare grazie ad un tour celebrativo divenuto un piccolo/grande evento nel 2007 appena concluso.

The Crimson Idol

Etichetta: Capitol

Pubblicazione: 27 giugno 1992
Tracklist: The Titanic Overture/ The Invisible Boy/ Arena Of Pleasure/ Chainsaw Charlie (Murders In The New Morgue)/ The Gypsy Meets The Boy/ Doctor Rockter/ I Am One/ The Idol/ Hold On To My Heart/ The Great Misconceptions Of Me
Registrato e mixato presso i Fort Apache Studio di Hollywood

Prodotto da Blackie Lawless

Mixato da Mikey Davies

Tecnico del suono: Ross Robinson

Musicisti: Blackie Lawless (voce, chitarra, basso, tastiere), Bob Kulick (chitarra), Stet Howland – Frankie Banali (Batteria)

LA STORIA

Jonathan Aaron Steel è figlio secondogenito di William ed Elizabeth Steel, genitori assenti che non solo si limitano a ignorare il proprio figlio, ma lo osteggiano, lo detestano considerandolo una sorta di fallimento, soprattutto se rapportato con il primogenito Michael. Ed è proprio Michael, insieme ad uno specchio presto divenuto una sorta di via di fuga verso un mondo fantastico, l’unica ancora di salvezza in grado di strappare Jonathan da una desolante solitudine, divenendone ben presto un vero e proprio eroe. Un infausto giorno, però, Michael muore in un incidente stradale ed a Jonathan, sempre più solo ed emarginato, non rimane altro da fare che rifugiarsi nell’alcool, venendo così trascinato in una realtà ancora più misera e degradata, almeno sino a quando scorge, nella vetrina di un negozio di strumenti musicali, una sfavillante chitarra elettrica. Improvvisamente Janathan realizza che la musica potrebbe essere la vera via di fuga, inizia a suonare e a sorpresa si scopre dotato di grande talento. Sull’onda dell’entusiasmo fugge di casa per andare a cercare fortuna nella grande città, desideroso più che mai di diventare l’Idolo Cremisi”, ma sono nuovamente tempi duri quelli che lo attendono: per due anni vive alla giornata suonando per strada, e proprio qui lo nota Charlie, boss di una importantissima casa discografica, il quale subito offre a Jonathan un contratto irrinunciabile, affidandolo poi a Alex Rodman, un manager rampante che da quel momento si prenderà cura della futura rockstar. Poco prima del debutto discografico, Jonathan si imbatte per strada in una zingara che prima si offre di leggergli il futuro nelle carte, quindi terrorizzata si rifiuta di rivelargli ciò che i tarocchi le hanno svelato, lasciandosi solamente andare ad un ammonimento: “Attento a ciò che desideri, perchè potrebbe realizzarsi davvero”. Tutto però pare andare per il meglio per Jonathan, il disco vede la luce e diviene un successo planetario, il ragazzo triste vede la sua esistenza riscattarsi, e da uomo rinnegato ed insicuro si trasforma nell’idolo delle folle, il solo ed unico “The Crimson Idol”. In uno dei party selvaggi dei quali è ormai ospite fisso, Jonathan incontra il Doctor Rockter, personaggio inquietante che lo introduce ad uno stile di vita letteralmente senza freni, fatto di droga e sesso selvaggio, una dimensione che per tre anni renderà la rockstar schiava, facendo allontanare dal ragazzo anche il ricordo di Michael e l’influsso sino ad allora benefico dell’”amico specchio”. Sull’orlo del baratro, minacciato da Rodman il quale paventa la rottura del contratto, Jonathan ha una nuova visione: capisce quanto falso e ipocrita sia l’universo nel quale vive e si rende conto che ciò di cui ha realmente bisogno è l’amore e l’affetto delle persone care. Raccogliendo tutto il suo coraggio alza la cornetta e richiama, dopo anni di silenzio, la sua famiglia; dall’altra parte del cavo, però, trova il gelo, la madre quantomai fredda e distaccata lo congeda affermando che “Noi non abbiamo nessun figlio” . Poche ore più tardi il corpo senza vita del mitico “The Crimson Idol”, strangolato dalle corde della sua stessa chitarra, viene ritrovato nella sua lussuosa dimora. Ancora una volta tristemente, inesorabilmente solo.

QUALCHE CURIOSITÀ

  • La lavorazione del disco è iniziata nel settembre del 1989 e si è conclusa con la sua registrazione presso il Fort Apache di Hollywood nel febbraio del 1992. Curiosi i numeri che hanno accompagnato la sua lavorazione, così come ironicamente vengono elencati dallo stesso Blackie: 54 set di corde di chitarra consumati, 75 plettri, 24 miglia di bobina, 150 cassette, 315 galloni di birra (soprattutto Corona), 175 galloni di acqua, 251 galloni di soft drink, 27 galloni di vodka Smirnoff, 286 rotoli di carta igienica, 32 bottiglie di vitamina C, 15 di aspirina, 1 terremoto di magnitudo 6.1 e 1 alluvione.
  • Originariamente ‘The Crimson Idol’ sarebbe dovuto uscire come disco solista di Blackie Lawless.
  • Una celebre rivista inglese ha votato ‘The Crimson Idol’ tra i 20 migliori concept album di tutti i tempi.
  • Due e significative le dediche contenute in questo disco, la prima è per Pete Townsend, leader indiscusso dei The Who, ringraziato da Blackie per avergli “esorcizzato quel demone che viveva in me. Per l’incoraggiamento, l’ispirazione e la convinzione di realizzare quest’opera. E’ stato il mio mentore, spero di averlo reso fiero di me”. La seconda dedica è per quella “meravigliosa luce che mi ha guidato nel corso della mia vita, mio padre William”
  • Come tecnico del suono è stato scelto un giovane di belle speranze chiamato Ross Robinson. Si, proprio quello che negli anni a venire diventerà un vero e proprio guru della produzione, divenuto celebre grazie alle sue collaborazioni in campo nu-metal con Korn, Limp Bizkit, Slipknot, Machine Head e tanti altri ancora…
  • Quattro i singoli estratti da questo lavoro: ‘Chainsaw Charlie (Murders In The New Morgue)’, ‘The Idol’, ‘I Am One’ e ‘Hold On To My Heart’. Ironia della sorte ha voluto che proprio quest’ultima stupenda ballata, tra i brani preferiti dai fan degli W.A.S.P nonché primo hit radiofonico della band in America, fosse stata in precedenza scartata da Chris Holmes perché considerata troppo sdolcinata per la band, e ripescata da Blackie stesso appositamente per ‘The Crimson Idol’.
  • Il disco raggiunse la posizione numero 11 delle chart in Norvegia, entrando in classifica anche nel Regno Unito (21), Svizzera (24), Austria (30), Svezia (31) e Germania (35)
  • Nel 1998 ‘The Crimson Idol’ è stato rimasterizzato e riproposto in versione doppia. Sul bonus CD trovano spazio, oltre a due inediti ‘Phantoms In The Mirror’ e ‘The Eulogy’, alcune versioni live e acustiche di vecchi brani, e una cover dei Led Zeppelin.
  • Sebbene la lavorazione del disco sia iniziata sul finire degli anni Novanta, il main theme di ‘The Crimson Idol’ arriva addirittura dagli anni Settanta. Il riff acustico pare infatti essere figlio dei Sister, la prima band di Blackie Lawless ed originariamente era stato scritto per una canzone intitolata ‘What I Am’
  • Per la prima volta nel 2007 gli W.A.S.P hanno proposto dal vivo per intero ‘The Crimson Idol’. Durante il tour promozionale del 1992 erano state infatti solo sei le canzoni estratte da questo album suonate in sede live: ‘The Titanic Overture’, ‘The Invisible Boy’, ‘Chainsaw Charlie’, ‘I Am One’, ‘The Idol’ e ‘The Great Misconception Of Me’.
  • Quattro sono le “Porte del Destino”, ovvero le emozioni che guidano Jonathan nel corso della sua vita: “la depressione” considerata il vero nemico, “la paura” ovvero l’unico alleato, “l’odio – il mio amante” e “la rabbia” ovvero ciò con cui nutrire quel fuoco che gli ardeva dentro.
  • Sostanzialmente sono due le realtà nelle quali si dipana la storia di Jonathan, l’ “Arena Of Pleasure” ovvero la periferia della grande città nella quale vive da mendicante in attesa della gloria, e il “Nuovo Obitorio” (The New Morgue), come viene definito il mondo del music business, con le sue schifezze, le sue commercializzazioni, le sue ipocrisie e tutto il marcio che ne ruota intorno.
  • Singolare la rappresentazione del presidente della label di Jonathan, “Chainsaw Charlie”, descritto come un mostro grottesco che trae tutto il suo potere proprio da questo malsano ambiente. La sua entrata in scena, con tanto di rombante motosega, è uno dei momenti più celebri della storia dell’heavy metal.
  • Le chitarre in questo disco furono affidate a Bob Kulick scomparso lo scorso 28 maggio. Bob, fratello maggiore di Bruce, chitarrista dei Kiss dal 1984 al 1996 è celebre per aver collaborato, tra gli altri, con gli stessi Kiss, Meat Loaf, Michael Bolton e Lou Reed
  • Il 2 febbraio 2018 per  Napalm Records è stato pubblicato ‘ReIdolized (The Soundtrack to the Crimson Idol)’  la ri-registrazione del celebre concept album. Il disco Contiene sei tracce in più rispetto all’album del 1992: ‘Michael’s Song’, ‘Miss You’, ‘Hey Mama’, ‘The Lost Boy’, ‘The Peace’, ‘Show Time’, e, come da titolo, funge da colonna sonora ad un vero e proprio film musicale musicato live dalla band durante il tour di supporto al disco.
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