The Library (23) – Revelations: Gli Iron Maiden dalle origini a Seventh Son

Il 26/05/2020, di .

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The Library (23) – Revelations: Gli Iron Maiden dalle origini a Seventh Son

Alzi la mano chi, pensando agli Iron Maiden, sospira rassegnato ricordando i tempi d’oro della band, quelli degli anni Ottanta, per intenderci. Pur amando alcuni degli album della nuova era, devo ammettere che le prime fatiche dei Maiden possedevano un’aura magica sotto molti aspetti, in primis quello musicale. ‘Revelations: Gli Iron Maiden dalle origini a Seventh Son’, scritto da Martin Popoff ed edito da Tsunami Edizioni, ripercorre la storia della band dai ‘Primi tempi’ – così è titolato il primo capitolo – fino al concept ‘Seventh Son Of Seventh Son’ del 1988, tracciando un quadro tanto generale quanto preciso e ricco di aneddoti, con riferimenti a molte altre band della scena NWOBHM – Samson compresi – e ai sette album in studio con l’aggiunta dell’imprescindibile ‘Live After Death’, spartiacque nella carriera di un gruppo che con cinque album all’attivo aveva già scavato un solco profondo nella storia della musica Heavy Metal. Popoff, autore di numerose altre biografie di gruppi quali Scorpions, Black Sabbath, Megadeth, si rivela un affidabile narratore di una storia costellata di difficoltà, nella quale il carisma di Steve Harris è volutamente evidenziato al fine di comprendere l’importanza di un elemento cardine quale fu il bassista fondatore del gruppo.
Nei primi capitoli il racconto di Popoff verte principalmente sulle controversie per la pubblicazione dei ‘Soundhouse Tapes’, fino al reclutamento del cantante Paul Di’Anno e tutte le difficoltà emerse in seguito alla pubblicazione del primo omonimo album. Proprio il carattere svogliato del vocalist creò una irreparabile frattura con la band così che il suo allontanamento fu inevitabile, a fronte di un comportamento troppo orientato verso un’etica Punk tutta Search & Destroy che gli Iron Maiden non volevano e non dovevano avere. L’ingresso in formazione di Bruce Dickinson segna un passo decisivo nell’evoluzione della band, che trova quindi una maggiore coesione e una piena stabilità, se escludiamo il passaggio di consegne dietro le pelli tra Clive Burr e Nicko McBrain. 
Ciò che rende fruibile ‘Revelations’ è lo stile di scrittura semplice e immediato, oltre alla perizia dell’autore nello spiegare traccia dopo traccia ogni album, vera forza dell’opera; sono inoltre presenti le date di pubblicazione degli album e di ogni singola canzone con la relativa posizione in classifica, forse non particolarmente importanti per la maggior parte dei lettori, ma indicative del lavoro certosino dell’autore. Nella disamina sulle opere della ‘Vergine di Ferro’ l’autore alterna spezzoni di interviste ai musicisti e collaboratori alla propria interpretazione di ogni pubblicazione, senza lasciare nulla al caso. All’interno del libro sono presenti ben sedici pagine con foto a colori disposte in ordine cronologico, tra queste le copertine di numerosi singoli, che grazie alla spiegazione della genesi di ognuna di esse a cura di Derek Riggs, storico illustratore dei Maiden, possono essere comprese in ogni dettaglio. 
Tuttavia, non si capisce per quale motivo Popoff non abbia concluso il quadro discografico della band andando a toccare anche ‘No Prayer For The Dying’ e ‘Fear Of The Dark’ che nonostante siano album minori – soprattutto il primo – contengono canzoni che sono diventate dei classici come l’omonima ‘Fear Of The Dark’, ‘Afraid To Shoot Stranger’, ‘Hooks In You’ e ‘Bring Your Daughter To The Slaughter’. Dobbiamo aspettarci un seguito che vada a toccare il periodo ‘Blaze Bayley’ e la successiva reunion del 2000? Al momento non è dato saperlo, perciò godiamoci questo splendido libro e torniamo a sognare nel vortice della ‘NWOBHM’ grazie ai nostri beniamini .

DETTAGLI DEL VOLUME:
Titolo: Revelations – Gli Iron Maiden dalle origini a Seventh Son
Autore: Martin Popoff
Anno: 2019
Editore: Tsunami
Collana: Gli Uragani
Pagine: 256 pagine + 16 a colori
Prezzo: Euro 22,00

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