‘Seasons In The Abyss’ – la leggenda evolutiva degli Slayer compie trent’anni

Il 09/10/2020, di .

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‘Seasons In The Abyss’ – la leggenda evolutiva degli Slayer compie trent’anni

Gli anni Novanta, specie gli albori, furono un periodo di forte transizione anche e soprattutto stilistica, tra chi “mollava” il colpo e chi, invece, perseguiva imperterrito il proprio compito, senza abbandonare la via maestra, come appunto gli Slayer che, reduci dal successo di ‘Reign In Blood’ e ‘South Of Heaven’, provarono a rimescolare le carte, ma pur restando fedelissimi al loro classico, violentissimo trademark, pubblicando trent’anni fa ‘Seasons In The Abyss’, forse l’album perfetto, il migliore realizzabile per la formazione di Huntington Park arrivata praticamente alla vetta già con le precedenti uscite discografiche. Sempre e costantemente in trincea, frementi e pronti all’assalto finale, gli Slayer conservarono intatta la loro indole distruttiva spingendo sì sull’acceleratore (l’opener ‘War Ensemble’, ‘Spirit In Black’, ‘Hallowed Point’ e in particolar modo ‘Born Of Fire’, tra gli episodi meglio riusciti e significativi in fatto di ferocia e rapidità di esecuzione), ma aggiustando il tiro inserendoci dentro partiture più elaborate e strutturate secondo una brillantissima logica evolutiva, scuotendo le coscienze con atmosfere sinistre e malsane, con il singing di Tom Araya a mozzare letteralmente il fiato per drammaticità e pathos e la coppia King/Hanneman chiamata a dare il meglio di sé, abilissima nel fare propria la lezione di Tipton e KK Downing, mentori principali e storiche chitarre dei Judas Priest, band che ebbe un grande impatto nel background degli Slayer. La portata storica di quest’album si regge quasi totalmente sui raggelanti mid-tempos di purissima derivazione thrash, ma distillati con enorme sapienza tattica battendo territori non troppo affini, intorpidendo il tutto con un humus “dark’n’doom” che, nonostante sia insolito per il four-piece californiano, respira a pieni polmoni e lascia sul campo, definitivamente annichilita, tutta la concorrenza. Sotto questo fondamentale aspetto non si può non sottolineare la dinamica “pesantezza” della title-track, tra le canzoni più lunghe mai incise dal gruppo, o la quasi crepuscolare ‘Dead Skin Mask’, il cui giro iniziale di chitarra mette ancora addosso i brividi, per non dire della sua storia incentrata sulle gesta di Ed Gein, serial killer del Wisconsin che amava vestirsi di pelle umana, tema macabro ma che piaceva tanto al buon Jeff Hanneman… “Si poteva restare vittime di un’impasse creativa, dopo esser riusciti a raggiungere i risultati precedenti, perché le aspettative si erano ingigantite, attorno a noi cominciava ad esserci una pressione maggiore. Beh, ora si può dire, direi che l’abbiam sfangata!”, mi disse così, tra una risata e l’altra, Tom Araya, spedito a Milano a far promozione proprio a ‘Seasons In The Abyss’ assieme a Dave Lombardo che, contrariamente al ciarliero Tom, non spiccicò parola o quasi, facendo fede alla sua fama di personaggio schivo e riservato. Ma questa, è solo una piccola “boutade” di cronaca.

Hammer Fact:

– Lo storico videoclip di ‘Seasons In The Abyss’ fece già di per sé molto scalpore, sia perché filmato nella Piana di Giza, di fronte alla celebre Sfinge, sia perché, conseguentemente, creò quasi un incidente diplomatico, tra Stati Uniti ed Egitto. Eravamo alle primissime battute del Desert Storm, e tutto ciò che in Medio Oriente chiamava in causa l’America era visto come il fumo negli occhi. Ma l’idea, che venne in mente a Rick Rubin, produttore e presidente della neonata Def American, funzionò alla grande.

– Fu proprio grazie a ‘Seasons In The Abyss’ che i quattro californiani debuttarono su Def American Records, iniziando così il lunghissimo sodalizio artistico che li ha legati per diversi lustri a Rick Rubin. Il barbuto Rick inaugurò appunto con gli Slayer la sua nuova label, fondata dopo aver lasciato la Def Jam, passata al socio Lyor Cohen.

Line-Up:
Tom Araya: vocals
Kerry King: guitars
Jeff Hanneman: guitars
Dave Lombardo: drums

Tracklist:
01. War Ensemble
02. Blood Red
03. Spirit in Black
04. Expendable Youth
05. Dead Skin Mask
06. Hallowed Point
07. Skeletons of Society
08. Temptation
09. Born of Fire
10. Seasons in the Abyss

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