5 curiosità che forse non sapete su… Quorthon

Il 17/02/2021, di .

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5 curiosità che forse non sapete su… Quorthon

Il 17 febbraio del 1966 nacque a Stoccolma un talentuoso polistrumentista, nonché unico componente di una band che influenzò i generi a venire: ricordiamo oggi Ace Börje Thomas Forsberg, molto meglio conosciuto come Quorthon, cuore e cervello di Bathory. Deceduto prematuramente all’età di trentotto anni per infarto, rendiamo omaggio a questa importante e innovativa figura del metal estremo.

Nomi e pseudonimi

Le controversie e le dicerie su Quorthon non si sono mai risparmiate: persino il suo nome reale è tuttora oggetto di mistero. Ironicamente, negava sempre il nome di battesimo Thomas e lo sostituiva nelle interviste con Johan, Richard, Stefan, Per, Leif, Tommy, Erik e Peter. Adorava soprattutto quest’ultimo e, davanti ad un giornalista del sud Europa probabilmente poco esperto di Hockey sul ghiaccio, si confidò a microfoni spenti di chiamarsi Peter Forberg (proprio come il grande campione sportivo svedese).
Di una fantasia più unica che rara questi blackster del Nord Europa, poco meravigliati alla lettura del titolone “Ecco il nuovo album di Peter Forberg” con recensione annessa di ‘Nordland’. Ma riguardo il vero e proprio nome con cui si presentava la leggenda narra che durante l’inverno del 1983/1984 il nostro Ace, preso dalla lettura di un manuale di rituali esoterici, si imbatté in una lista di weird names fra cui appunto ‘Quorthon’, traducibile in Principe delle tenebre.
A quel tempo era un’abitudine fra le band svedesi assumere nomi e pseudonimi americanizzati: Freddan, il bassista, avrebbe dovuto adottare Vans mentre Jonas, batterista, era deciso per McBurger…mentre per il nome della band, beh, non c’erano molti dubbi visto che Quorthon, colpito dalla visione di una ricostruzione della vita di Elisabeth Bathory presso il London Dungeon, tornò a casa e diede vita al progetto.

Bathory

Il primo album omonimo del 1984 divenne ben presto uno dei maggiori dischi di successo della storia del black metal. Cinque track nella Side Darkness e cinque altre track nella Side Evil: Quorthon voce e chitarra, Rickard Bergman al basso e Stefan Larsson alla batteria.
I Bathory in verità fecero il loro debutto discografico nel marzo 1983, quando le canzoni ‘Sacrifice’ e ‘Return Of The Darkness And Evil’ furono aggiunte all’ultimo minuto alla compilation ‘Scandinavian Metal Attack’. L’enorme risposta alla band colse tutti di sorpresa.
L’immagine della capra sulla copertina è un collage ricavato da pagine ritagliate da fumetti horror: inizialmente doveva essere stampata in oro, colore magico secondo le credenze, ma rivelandosi troppo costoso Quorthon propose di trovare qualcosa di alternativo nei limiti del budget. Realizzando di detestare il giallo scelto ma non potendo far nulla per cambiarlo,  riuscì a modificarlo solo dopo la stampa delle prime 1000 copie sold-out.
Ignaro di come la copertina successivamente passò alla storia anche per questo dettaglio.

Copycat?!

La lista delle band i cui primi album sono totalmente ispirati ai Venom (tanto che, sembra proprio d’ascoltare la band di Newcastle) è davvero lunga. Ed in testa alla classifica sembrerebbe esserci i Bathory, visto il modo in cui Quorthon presentava con fierezza i primi album: dal 1990 si assistì a un cambio improvviso con ‘Hammerheart’, album che venne accolto calorosamente dai fans e con il quale fu istintivo fare un paragone con i Manowar.
Quorthon però, in merito a questo cambio, comunicò ai media come l’evoluzione di stile fosse naturale per una band e negava addirittura di possedere album di Slayer o Manowar, e che semplicemente, avendo dal 1986 al 1988 un batterista estremamente appassionato alla band vichinga, l’adozione di certi tempi e di certi riff risultò perfetta per il momento che il gruppo e i relativi componenti stavano vivendo.
Copycat o no, Quorthon diede vita ad album che rivoluzionarono negli anni Novanta il mondo del Black metal.

The Metal Environment

In un’intervista rilasciata nel lontano 1996, sembra proprio che Quorthon la sapesse lunga sul futuro del metal: il ricambio generazionale era già difficile all’epoca e il nostro musicista si lamentava della figura del musicista Rockstar che per apparire era disposto a qualsiasi assurdità, dal farsi una plastica facciale al bruciare una Chiesa.
Quorthon si è sempre dimostrato aperto a qualsiasi tipo di genere, da Beethoven ai Motorhead, da Kate Bush ai Beatles. Perché la musica è musica, quindi “Ascolto praticamente tutto”.
Allo stesso tempo si è sempre tenuto paradossalmente distante dall’ambiente del Metal, non si è mai ritenuto fan accanito di alcuna band in particolare e riguardo all’identità della propria band ha definito di aver creato “un serpente a più teste.”
Il loro lato poliedrico, cangiante, imprevedibile è stato il segreto del loro successo.

L’addio

Quando Quorthon fu trovato morto nel proprio appartamento il 7 giugno del 2004, stroncato da un infarto cardiaco, il progetto Bathory si sciolse immediatamente.
Ricordiamo le parole di Satyr, leader dei Satyricon: “Pochissime persone hanno mai incontrato o parlato con Quorthon. Ha scelto di vivere per conto suo e di non far parte della scena. Ovviamente questo ha avuto un ruolo importante nel fare di lui la figura di culto che sarà sempre. Ho avuto la fortuna di parlare con lui al telefono nel 95/96 un paio di volte. La prima volta abbiamo parlato per tipo tre ore! E l’ho trovato molto amichevole, interessante ed erudito. Il nostro regista video Jonas Åkerlund ha suonato con Quorthon nel loro primo disco e mi ha raccontato molte belle storie di quei giorni. Grazie per quello che avete fatto per la musica”.
Tramite il sito Findagrave tutti i fan possono lasciare un fiore presso la sua tomba: l’indirizzo è Forsberg family grave, location 1, grave number 525, Sandsborgs Cemetery, Stoccolma.