5 (+1) curiosità che forse non sapete su… Jon Schaffer

Il 15/03/2021, di .

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5 (+1) curiosità che forse non sapete su… Jon Schaffer

Jon Ryan Schaffer, nasce il 15 marzo 1968 nello stato dell’Indiana USA, è chitarrista, leader e principale compositore degli Iced Earth band heavy metal fondata oltre trent’anni fa con il nome Purgatory. Da sempre schierato su discutibili posizioni ultra conservatrici, è balzato recentemente alle cronache essendo stato immortalato tra i facinorosi manifestanti che hanno assaltato Capitol Hill per contestare i risultati delle elezioni presidenziali statunitensi che hanno estromesso Trump dalla casa Bianca; un crimine per cui dal 17 gennaio è stato successivamente arrestato, in attesa di processo.
Qui celebriamo l’artista di indiscusso talento, fautore di importanti dischi che, con particolare riferimento a quelli di inizio carriera, hanno contribuito a mantenere alta la fiamma dell’Heavy Metal classico in un periodo – gli anni Novanta – non certo semplice per la scena.

L’origine, i Purgatory

Tralasciando la fulminea esperienza con i The Rose, sua primissima band, era il 1985 quando Jon Schaffer, poco più che adolescente, diede luce la sue prime composizioni raccolte poi nel demo tape dal titolo ‘Burning Oasis’. Nonostante gli oggettivi difetti e lacune tipiche di questo tipo di registrazioni, si possono carpire chiaramente, seppur in fase embrionale, le qualità compositive che successivamente divennero il trademark e lo stile di gran parte delle migliori composizioni di Jon. I Purgatory complessivamente sfornarono tre demo, materiale in parte raccolto nel primissimo lavoro degli Iced Earth, il demo ‘Into The Realm Of Purgatory’ del 1989 e più recentemente rispolverato nel progetto ‘Jon Schaffer’s Purgatory’ del 2018.

Molta chitarra, ma anche voce

Nel panorama metal Jon è considerato un solido e abile chitarrista  ritmico, i suoi taglienti riff e le sui ritmiche serrate sono infatti la caratteristica di pressoché tutte le composizioni degli Iced Earth, tuttavia, una delle canzoni più rappresentative della sua carriera lo vede protagonista anche dietro il microfono. Era il 1992, gli Iced Earth di recente nascita diedero alla luce ‘Night Of The Stormrider’ disco auto prodotto in cui la title track vede appunto Jon in veste di vocalist. Ruolo che ricopre sempre anche anche in sede live quando viene eseguita l’iconica canzone sempre presente nella setlist degli Iced Earth.

Tributo agli Dèi

Non sono mai stato interessato a suonare cover, ma alla fine mi sono avventurato su quella strada con l’uscita del CD Tribute to the Gods. Jon non ha infatti mai nascosto la propria devozione ai pilastri del metal classico inglese, a cui si è  ispirato musicalmente e anche per certi versi formalmente come, per esempio, con la mascotte Set Abominae che con gli anni è diventata  simbolo degli Iced un po’ come lo è Eddy per gli Iron. Sono inoltre diverse le copertine degli album che richiamano la vergine di ferro – l’EP ‘The Reckoning’ è emblematico per similitude a quella di ‘The Trooper’ – e non a caso Steve Harris è citato da Jon come uno dei musicisti che lo hanno maggiormente influenzato durante la sua carriera musicale.

L’amicizia con Hansi

Amici da oltre tre decenni Jon & Hansi sono noti per aver dato forma al progetto Demon & Wizard – nome che deriva dall’omonimo album degli Uriah Heep del 1972 – un side project più che una vera e propria band ma che, specialmente nel disco di esordio, ha restituito un interessante connubio dell’energia tipica degli Iced Earth con l’epicità che da sempre contraddistingue i Blind Guardian. I due si sono conosciuti negli anni Novanta, quando erano in tour in Europa insieme alle rispettive band di appartenenza e da li è nata un profonda amicizia. Al Gods of Metal del 98 sono in molti che se li ricordano divertiti e con diverse birre in corpo a ciondolare abbracciati in giro per l’arena del forum…
Recentemente a seguito delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto Jon, Hansi Kush ha reso noto che la sua collaborazione nei Demon & Wizard è da considerarsi conclusa.

100% made in USA: Whisky, Harley Davidson e Spirit of ’76

Come ogni “vero” americano che si rispetti, Jon ama il whisky, specialmente il Johnnie Walker Black Label e le moto, Harley Davidson naturalmente. Biker convinto ha raccontato in diverse interviste la passione per viaggi on the road a bordo della sua Night Train, moto che per problemi di salute alla schiena ha poi messo in vendita all’asta e acquistata da un fan.
Ma un’altra passione del chitarrista è da sempre la storia americana, specialmente il periodo delle guerre civili e della dichiarazione di indipendenza. Una passione che lo ha portato ad aprire insieme alla moglie uno shop chiamato ‘Spirit Of ’76’ dedicato ai collezionisti e appassionati di oggetti storici, un profondo interesse, quasi ossessivo intriso di patriottismo che ci porta al punto successivo.

La svolta musicale iper-patriottica

Secondo Jon: “I veri patrioti sono i dissidenti che credono nella Costituzione e nella Carta dei diritti e non quelli che si avvolgono nella bandiera mentre calpestano la Carta dei diritti e la Costituzione ad ogni passo.” Conservatore dichiarato e fortemente patriota – tanto da tatuarsi sulle braccia i volti dei padri fondatori degli Stati Uniti – Jon considera in particolare gli scritti di due di loro, Thomas Jefferson e George Washington, una continua fonte di ispirazione. Questo interesse e passione alla storia politica americana ha ovviamente influito anche nelle sue composizioni musicali, se infatti le liriche dei primi album degli Iced Earth erano incentrate su tematiche oscure e fantasy, ricche di introspettive metafore, col tempo queste hanno lasciato spazio a temi storicistici sulla guerra di indipendenza statunitense strutturandosi talvolta come dei veri e propri inni al patriottismo. Un interesse che addirittura è sfociando in un vero e progetto politico-musicale chiamato Sons Of Liberty, con cui Jon ha rilasciato un album in studio ‘Brush-fires Of The Mind’ e un EP intitolato ‘Spirit Of The Times’, coinvolgendo anche ex componenti della sua band principale, come Jim Morris, Troy Seele, and Ruben Drake.

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