Lenny Kravitz @ Unipol Arena, Bologna, 31 marzo 2025
Il 04/04/2025, di Monica Atzei.

Se nel 1990 mi avessero detto che nel 2025 avrei visto per la terza volta Mr. Lenny Kravitz, avrei aggiustato meglio le cuffie, riavviato la cassetta di ‘Let Love Rule’ e continuato a immaginare in “loop”, come si dice ora, il dietro le quinte, la preparazione, la meticolosità che in questi tempi frenetici, invece, volge l’attenzione sull’andare ai concerti per postare foto, creare “hype” ecc.
Lenny Kravitz ha attraversato le mode, concedendosi (è vero!) “sapendo di (non) sapere“, impostando la propria carriera sul rock, il funky, il soul, l’amore, la solidità e un filo rosso che continua a legarlo a milioni di fan; la musica non passa mai in secondo piano anche se lui, a quasi 61 anni (festeggerà a maggio) è uno degli uomini più affascinanti dello star system ma è, soprattutto, un polistrumentista con oltre 30 anni di carriera.
E infatti, poco importa se il concerto tenutosi a Bologna è di lunedì, se Lenny è oltre 20 minuti in ritardo, perché comunque l’Unipol è gremito e al suo ingresso sul palcoscenico un boato lo accoglie. Il pubblico, che è stato “scaldato” a dovere dalla band che lo ha preceduto, i Durand Jones & The Indications con trenta minuti di puro soul, è ora pronto per cantare e omaggiare Lenny e la sua band.
Finita l’attesa ecco lui e la sua band di altissimo livello, ma in effetti tutto lo è: le luci, il palco, i brani in scaletta, le parole giuste al momento giusto, l’interazione con il pubblico, ad esempio il momento in cui parla con una fan in videochiamata: “Perché non sei qui? Puoi venire quando vuoi, lascio la porta aperta”, tutto questo è qualcosa che va oltre l’immaginario dell’essere una star per noi comuni mortali.
Pochi i pezzi scelti dall’ultimo album ‘Blue Electric Light’ pubblicato nel 2024: ‘TH421’, ‘Honey e ‘Paralyzed’… ma tante le canzoni pescate a piene mani dai suoi album precedenti.
Una setlist incandescente, rock, viva, pregna di brani iconici e di totale appartenenza al pubblico, dalla trascinante ‘Always on the Run’, alla sensuale ‘I Belong To You’ che introduce anche con questa frase “devo ringraziarvi perché questa sera sareste potuti essere ovunque, invece siete qui con noi”. E ancora, ‘Stillness of Heart’ in cui chiede al pubblico di cantare con lui e con l’asta del microfono dà voce a tutti, in ogni angolo dell’Unipol; ‘Believe’ con un assolo magistrale del suo fido chitarrista Craig Ross, “suo fratello” come lo chiamerà nella presentazione della band. Una band solida, altamente preparata, compatta, con un plauso deciso a tutti: Jas Kayser alla batteria (decisamente una “numero uno” dietro le pelli), Hoonch Choi al basso, George Laks al pianoforte e alle tastiere, Michael Sherman (acclamatissimo) e Harold Todd al sax, Cameron Johnson alla tromba, il duo Black Rabbit Band ai cori e naturalmente il chitarrista Craig Ross.
L’elettrica ‘The Chamber’, l’inossidabile ballad ‘It Ain’t Over ‘Til It’s Over’, la dolcissima ‘Again’, la settantiana ‘American Woman’ e il finale di energia pura con ‘Fly Away’, ‘Are You Gonna Go My Way’ e ‘Let Love Rule’ con Lenny che ancora una volta “abbraccia” i fan in un saluto che conclude la serata.
Due ore di Musica con la M maiuscola, un live spettacolare che permette di riavvolgere il tempo, cantare ancora queste parole come un mantra:
“…I have come to save the day
And I won’t leave until I’m done
So that’s why you’ve got to try
You got to breathe and have some fun…”
Grazie Lenny per ricordarci che dobbiamo “…tentare, respirare, divertirci e non fermarci…” e sappi, che “stiamo andando per la tua strada” da oltre 30 anni e contiamo di non fermarci ancora.
Setlist
Bring It On
Minister of Rock ‘n Roll
TK421
Always on the Run
I Belong to You
Stillness of Heart
Believe
Honey
Paralyzed
Low
The Chamber
I’ll Be Waiting
It Ain’t Over ‘Til It’s Over
Again
American Woman (The Guess Who cover)
Fly Away
Are You Gonna Go My Way
Let Love Rule
Galleria fotografica a cura di ROBERTO VILLANI