Low-L Fest warmup party @ Spazio2, Piacenza, 13 giugno 2025
Il 17/06/2025, di Nicola Neso.

Questo warmup party del Low-L 2025 va vissuto come un’esperienza di cui rendere conto nella sua interezza, e non come un puntiglioso elenco di band che si susseguono sul palco calcando la mano sui giri di basso di uno o sulle rullate dell’altro. Il collettivo dei ragazzi del Basso Lodigiano (da cui il nome: Low-L) che dal 2018 organizzano questo grandioso festival, è cresciuto al punto di doversi prendere lo Spazio4 di Piacenza, allestito con due palchi, e che ogni anno ospita centinaia di appassionati della scena underground e hardcore, offrendo una line-up oramai di tutto rispetto con grandi nomi del panorama internazionale. La prossima edizione, dal 20 al 22 giugno 2025, è anticipata da questa serata allo Spazio2 che ha però tutto il sapore di un mini-festival di per sé, dato il livello altissimo degli artisti che calcheranno il palco, provenienti da Italia, Francia, Stati Uniti.
A scaldare il pubblico ci pensano i lombardi Fourthsun (con membri da Thørn ed Eremo) con il loro furioso mix di crust e hardcore (con alcune sfumature black) tiratissimo, su cui si alza uno scream doloroso e acuto.
I Terrorist, della crew hc di Pavia, si prendono il palco con un hardcore più spinto sui bassi, rafforzato da due voci. Il pubblico, sempre più numeroso e tendenzialmente molto giovane, inizia ad accalcarsi e partono le prime acrobazie nel pit. È uno spettacolo nello spettacolo vedere questi ragazzi che si agitano al ritmo violento imposto dalle band che si susseguono. I Blvd of Death, i cui componenti navigano da più di qualche anno le acque agitate dell’hardcore nostrano, sono fortemente debitori di uno stile anni Novanta e non disdegnano qualche punta crossover, portando sulla scena anche qualche intermezzo rappato.
Questi ragazzi che roteano le braccia e menano calci volanti e attraversano il pit di corsa per schiantarsi contro chi ne delimita le fila per poi esserne risospinti al centro, e non di rado uscendone con qualche livido portato come una medaglia, seguono una logica e un’etica di solidarietà e impegno molto spesso anche politico, che quasi contrasta con l’immagine che potrebbe averne un “profano” osservandoli da fuori, dai bordi della loro personalissima (ma in realtà così collettiva) pista da ballo, che calcherebbe volentieri anche chi scrive se non fosse troppo vecchio per farlo. Nonostante le botte, si tende la mano a chi cade nel pit per aiutarlo a rialzarsi, e non solo. Il recente Venezia Hardcore, tenutosi a maggio nella città lagunare e ormai probabilmente il festival più importante della scena nel nostro Paese, si è svolto in memoria di Giacomo Gobbato, un giovane ragazzo membro della crew veneziana accoltellato a morte nel tentativo di difendere una donna vittima di rapina sulle strade di Mestre.
Tornando alla serata, che si avvia verso il clou, salgono sul palco, e lo devastano, gli Slug Gore, band che fonde deathgrind e sonorità tipicamente hardcore nordamericane, con base a Ravenna e con all’attivo un EP e un recente LP, saliti rapidamente alla ribalta dopo aver condiviso il palco con mostri sacri del calibro dei Meshuggah.
Si susseguono poi sulla scena le due band headliner, i francesi Headbussa e i californiani Sunami, giusto a metà del tour che li sta portando a girare i palchi di tutta Europa. Come da tradizione hardcore, la produzione totale delle due band, messe assieme, per ora supera di poco l’ora, ed è un’onda furiosa e distruttiva quella che sconquassa la notte piacentina e che mette a dura prova l’abilità acrobatica del pit in questa notte di caldo infernale. L’ambiente surriscaldato regge bene l’urto, ed è un agglomerato di corpi che si lanciano gli uni sugli altri quello che si fa sotto blandendo il palco e il microfono dei cantanti, impossessandone per qualche secondo per gridare strofe rabbiose mentre infuriano i bassi e i breakdown si susseguono senza soluzione di continuità.
Il terremoto è passato e torna la calma allo Spazio2, e si conclude così questa grande serata all’insegna dell’hardcore, che testimonia una volta di più la capacità di questi ragazzi (che non si limitano ad organizzare il festival e il warmup, ma propongono molte serate d’impatto e con grandi nomi anche durante l’anno) di costruire eventi di primo piano per il panorama nazionale con artisti di fama mondiale spesso in anteprima e in esclusiva. L’antipasto è stato ottimo, e con queste premesse quello che ci attende la settimana prossima si avvicina con aspettative altissime che, ne siamo sicuri, non verranno assolutamente disattese.