Scorpions @ Lucca Summer Festival, 10 luglio 2025

Il 13/07/2025, di .

Scorpions @ Lucca Summer Festival, 10 luglio 2025

Il 10 luglio 2025, la storica Piazza Napoleone di Lucca ha ospitato l’unica data italiana del ’60th Anniversary Tour’ degli Scorpions, all’interno della cornice del Lucca Summer Festival. L’evento ha segnato un momento rilevante nel panorama dei live internazionali estivi in Italia, sia per la portata storica della band – attiva dal 1965 – sia per la centralità del Lucca Summer Festival, diventato ormai uno dei principali appuntamenti musicali del Paese. Il pubblico presente, stimato in circa 7.000 unità, ha assistito a un concerto tecnicamente solido, ben bilanciato nella setlist e impeccabile sul piano esecutivo.

Lo show inizia puntuale alle 21:30. L’apertura è stata affidata a ‘Coming Home’, seguita da ‘Gas in the Tan’, tratto dal più recente album ‘Rock Believer’. Già da questi primi due brani si è potuto apprezzare il buon bilanciamento del mix: chitarre nitide, batteria definita nelle alte e ben compressa sulle basse, voce di Klaus Meine al centro, con riverbero ambientale gestito con attenzione per contenere l’effetto riflessivo della piazza. La piazza ha mantenuto per l’intera serata una risposta omogenea, con un suono pieno ma mai eccessivamente compresso, segno di un soundcheck ben condotto.
Seguono ‘Make It Real’, ‘The Zoo’ e ‘Coast to Coast’, offrendo un primo blocco centrato sul repertorio classico hard rock del gruppo. Ottima l’interazione fra Rudolf Schenker e Matthias Jabs, con Schenker stabile sul riff e Jabs incaricato della parte solista, articolata in frasi melodiche e pentatoniche con occasionali inflessioni modali. La precisione esecutiva di Jabs resta uno dei punti forti dell’architettura sonora della band, soprattutto nella gestione degli assoli a metà brano, sempre strutturati ma con spazi per microimprovvisazioni.
Degno di nota il medley composto da ‘Top of the Bill’, ‘Steamrock Fever’, ‘Speedy’s Coming’ e ‘Catch Your Train’, organizzato in successione senza interruzioni, con armonie fluide e cambi di tempo ben sincronizzati. Il batterista Mikkey Dee (già nei Motörhead) ha garantito una solida ritmica costante per tutta la durata del set, una dinamica lineare che non rinuncia a fill incisivi, soprattutto nella sezione centrale del medley.
La seconda parte del concerto ha introdotto una parentesi semi-acustica con ‘Delicate Dance’, impreziosita dal chitarrista aggiunto Ingo Powitzer. L’arrangiamento, basato su chitarre acustiche e armonie leggere, ha segnato una cesura controllata rispetto al blocco elettrico precedente. Klaus Meine ha mantenuto una buona stabilità vocale, con un volume controllato e ben proiettato, valorizzato da un effetto eco lungo che ne ha ampliato la presenza sonora.

L’apice emotivo della serata è stato affidato, come prevedibile, alle due immortali power ballad più famose del repertorio: ‘Send Me an Angel’ e ‘Wind of Change’. Due brividi intensi durante i quali cantare a squarciagola insieme ad altre 7.000 persone ha significato esprimere un’emozione profonda e radicata, quella che fanno esplodere solo i grandi classici del rock, quelli che ti entrano sotto pelle da ragazzo e ti accompagnano per tutta la vita.

Entrambi i brani sono stati proposti con lievi variazioni ma sono risultate ben accolte da un pubblico coinvolto e partecipe. Meine ha conservato intatto il controllo del vibrato e la precisione sugli attacchi, pur evitando le note più alte prediligendo intelligentemente trasposizioni in tonalità minime, perfettamente integrate nella tessitura generale.
Nella sezione successiva, ‘Loving You Sunday Morning’ e ‘I’m Leaving You’ hanno riportato l’assetto sonoro su binari hard rock più lineari, con ritorno alla distorsione piena sui canali delle chitarre.
‘Still Loving You’ e ‘Rock You Like a Hurricane’ hanno chiuso la setlist, l’energia espressa dalla band in questo segmento ha mostrato coesione strumentale e una condizione fisica sorprendentemente elevata per un gruppo con piú di mezzo secolo di attività costante alle spalle.
Il concerto degli Scorpions del 10 luglio 2025 non è stato solo una tappa di un tour celebrativo. È stato un atto artistico compiuto, coerente, onesto. Una testimonianza di quanto si possa ancora dire, con le sole armi di chitarra, voce e cuore.

Sessant’anni dopo aver iniziato il loro viaggio, gli Scorpions restano lì, in cima alla tempesta. E se è vero che il rock non muore finché c’è qualcuno che lo suona con sincerità, allora possiamo stare tranquilli: finché Klaus Meine fischierà quel motivo, il vento del cambiamento continuerà a soffiare.

 

Galleria fotografica a cura di Valentina Ceccatelli

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