Queens Of The Stone Age @ Piazza del Duomo, Pistoia, 15 luglio 2025

Il 19/07/2025, di .

Queens Of The Stone Age @ Piazza del Duomo, Pistoia, 15 luglio 2025

La prima volta che ho visto i Queens of the Stone Age, complice l’estate e l’Arena Parco Nord di Bologna, ho sputato terra per giorni. La nuvola di polvere che si è alzata dalla folla alla prima nota ha trasformato il concerto in un portale per un’altra dimensione, e le regine ci hanno trascinato per i capelli nel deserto. A questo giro sono state più benevole, ma solo perché in piazza del duomo, a Pistoia, non c’è polvere.

Gli Amazons salgono sul palco precisi come orologi e l’accoglienza è la migliore che una band giovane come loro possa aspettarsi: il loro ’21st century fiction’ ha avuto un certo successo, e parte del pubblico conosce le parole di ‘My blood’ una per una. Chi non le conosce mostra apprezzamento muovendo la testa avanti e indietro, gesto universale per dire di sì nel mondo normale, e dimostrare che quello che ascolti ti piace quando ti ritrovi ad un concerto. Il loro set scalda la piazza ma, dopo che sono scesi dal palco, passa quasi un’ora prima che i Queens of the Stone Age appaiano. Nel frattempo i panini vengono inalati con l’imbuto e le file per la birra si allungano, complice il fatto che quasi nessuno conosca il bar all’angolo della piazza, appena all’interno delle transenne. Finisce che ci vanno a fare rifornimento i fotografi, i carabinieri, e gli addetti ai lavori. A fine concerto, comunque, anche loro hanno finito la birra. Suppongo che anche altri si siano accorti della sua esistenza.

Una nebbiolina viola avvolge il palco, quando la musica degli speaker finalmente si interrompe e i Queens of the Stone Age si prendono la piazza: nel pit dei fotografi hanno parcheggiato subwoofer alti tre metri, la potenza di fuoco è quella di una batteria antiaerea e, se inizi uno show con ‘Little Sister’, hai già impostato il ritmo per il resto della serata. I primi tre pezzi volano via relativamente tranquilli, con ‘In my head’ e ‘Smooth sailing’ che iniziano a far saltare la gente, ma è con ‘My god is the sun’ che in Piazza del Duomo inizia una fusione nucleare che non smetterà di montare fino a fine concerto. Vista dal lato, la folla è un magma omogeneo che crea onde da maremoto, una versione più ristretta dell’accoglienza riservata ai Korn quando, nel 1999, aprirono il loro set di Woodstock con ‘Blind’. Fuori dal magma l’aria si attesta sui 28 gradi, ma basta avvicinarsi per iniziare a sudare. In mezzo a quel casino si sorride, si scapoccia, si raccatta chi cade, tutto sotto le bordate delle chitarre delle regine che, dal palco, dispensano caos granitico.

Il finale è potenzialmente letale: ‘Go with the flow’ lancia la prima bordata, seguita da ‘No one knows’ e, dopo appena cinque secondi per prendere fiato, Josh Homme già dirige la folla. Quando le prime note di ‘A song for the dead’ iniziano, il vulcano finalmente esplode. Non esiste più il lavoro dove devi andare la mattina dopo, le rate della macchina, le bollette appoggiate sul tavolo che ti fissano quando rientri a casa. Per quei pochi minuti ci sono solo i Queens of the Stone Age e la loro canzone per i morti che, paradossalmente, ti fa sentire più viva che mai.

 

Foto e testo a cura di Valentina Ceccatelli

 

Setlist

Little sister
In my head
Smooth sailing
My god is the sun
Negative space
If I had a tail
Paper machete
Time&Place
I sat by the ocean
Suture up your future
Misfit love
Make it with chu
Carnavoyeur
Monsters in the parasol
Sick, sick, sick
You think I ain’t worth a dollar but I feel like a millionaire
The lost art of keeping a secret
Go with the flow
No one knows
A song for the dead

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