Sigh – I Saw the World’s End – Hangman’s Hymn MMXXV

Il 15/05/2025, di .

Gruppo: Sigh

Titolo Album: I Saw the World’s End – Hangman’s Hymn MMXXV

Genere: , ,

Durata: 46:05 min.

Etichetta: Peaceville

80

Mirai Kawashima deve aver sofferto un profondo senso di incompiutezza e di sospensione ascoltando negli anni ‘Hangman’s Hymn’, album risalente al 2007 e penalizzato, a suo dire, da una produzione e da arrangiamenti non al livello di quanto songwriting e partitura avrebbero richiesto e meritato. La ricorrenza dei trentacinque anni dalla nascita della band deve aver finalmente e definitivamente convinto il leader a dare nuova vita alla sua opera “storpia”, regalandole una registrazione totalmente nuova dal titolo aggiornato ‘I Saw The World’s End – Hangman’s Hymn MMXXV’. Inutile dire quanto l’aggiornamento trovi compiutezza, regalandoci un ascolto più pieno, completo, esaustivo, con cui rendere giustizia ad un lavoro piuttosto intricato e cerebrale. Pur perdendo in immediatezza e in accattivante “sporchezza” sonora, va riconosciuta l’enorme distanza che corre tra le due produzioni: le parti sinfoniche hanno enormemente giovato dell’upgrade, forse la vera evoluzione rispetto all’originale, con il ricorso a veri strumenti orchestrali. Qualsiasi disco del passato godrebbe della tecnologia odierna, delle tecniche di registrazione e di un’evoluzione sonora in grado di rendere moderna qualsiasi opera trascorsa. Lo scotto potrebbe essere, appunto, di limitarne la spontaneità, di offuscare la “marca” dell’epoca in cui nasce, lo stato dell’arte della band fotografata in quell’istante. Tutto è perfettibile, persino un’opera apparentemente perfetta, e non smetteremmo di ritoccarla se non ci imponessimo un limite. Dunque, perché un’operazione del genere e perché proprio su ‘Hangman’s Hymn’? Evidentemente, almeno così si evince dalle parole del frontman, già nel 2007 avrebbero potuto e dovuto fare di più, rendere maggiore giustizia ad un lavoro compositivo di grande fatica e di grande spessore, ma per qualche motivo non fu possibile e il disco merita ora un riscatto. Al netto della grande evoluzione sonora, della ricchezza e della precisione strumentale aggiunte, ciò che resta inalienabile in entrambe le produzioni è quella potenza creativa così innovativa e inarrestabile da abbracciare, con enorme maestria e disinvoltura, un vasto panorama sonoro con cui coniugare black, thrash, metal progressive con composizioni proprie della musica classica: tale capacità, unita a un forte desiderio di sperimentazione, hanno reso i Sigh tra i fenomeni musicali più rilevanti delle ultime due decadi. Per chi non abbia avuto modo di confrontarsi con la prima versione del disco, è un’ottima occasione per recuperare, in attesa del successore del superbo ‘Shiki’ sulla cui prossima uscita Mirai Kawashima sembra volerci rassicurare.

Tracklist

01. Introitus / Kyrie
02. Inked in Blood
03. Me-Devil
04. Dies Irae
05. The Master Malice
06. The Memories as a Sinner
07. Death with Dishonor
08. In Devil’s Arms
09. Rex Tremendae / I Saw the World’s End
10. Salvation in Flame / Confutatis
11. Finale: Hangman’s Hymn / In Paradisum / Das Ende