Frammenti – Merce

Il 02/07/2025, di .

Gruppo: Frammenti

Titolo Album: Merce

Genere: ,

Durata: 39:05 min.

Etichetta: Dischirozzi, ¡ZAS! Autoproduzioni, Fork Boys, Sonatine Produzioni, Motorcity Produzioni, Shove Records

Distributore: Epidemic Records

82

Nel mio personalissimo calendario, il 2025 sarà di sicuro ricordato anche come l’anno del ritorno dei post/hardcorers torinesi Frammenti. L’uscita di questo nuovissimo ‘Merce’ non è stato esattamente un fulmine a ciel sereno, avendo subodorato qualcosa sin dalla notizia della ristampa del loro seminale 10″ ‘L’Appeso’, sempre a cura della Motorcity Produzioni, e avendo poi scoperto che la band era già tornata in attività da qualche anno (non solo live ma anche in studio), ma il valore del “comeback” percepito resta eccome, anche alla luce di come suona quest’ultimo album.
Per spiegarvi l’importanza di questo gruppo distante temporalmente dalla prima ondata che fissò Torino sulla mappa dell’HC/punk italiano internazionale, ma ugualmente fondamentale, vi racconterò un episodio personale. In tour con gli Heartfield un quarto di secolo fa, durante un concerto al CSA “Cavalcavia” di Novara annunciammo uno dei pezzi tratti dal nostro (allora) ultimo 7″. Il pezzo si chiamava ‘Frammenti’, e allora… apriti cielo: i convenuti iniziarono a urlare noi due tagliati in due a ripetizione e non ci fu quasi verso di fermarli. Peccato non aver pronto per l’occasione il riff di ‘Distruggi la tua noia’ o almeno l’arpeggio di ‘…’, altrimenti ne sarebbe venuto fuori un siparietto non da poco.
Tornando a noi, a parte il bel 7″ di esordio, nella seconda metà degli anni ’90 fu proprio il già citato ‘L’Appeso’ a irrompere in una scena in costante fermento, allora distinta tra chi seguiva l’evoluzione dettata dalle sonorità “post” e chi guardava al passato in una “nuova” ondata opportunamente denominata “old school”. Ecco, i Frammenti erano difficilmente catalogabili nell’una o nell’altra categoria, avendo giustamente tributato in quella release il giusto onore a Contrazione e Bed Boys – con un’operazione divulgativa delle rispettive ‘Metropoli’ e ‘Pace non vuol dire solo niente guerra’ decisamente degna di act anche più noti – ma anche portando avanti sonorità che facevano dell’afflato poetico e dell’intimismo una bandiera che era in sé una cifra stilistica.
La lezione era quella del “rumore politico”, in cui si rifuggiva dai testi “in your face” per abbracciare una messa a nudo dei sentimenti più profondi che si rifletteva in sonorità più rarefatte ma sempre dannatamente efficaci, rappresentando comunque un bastione alternativo alla massa e alle spinte di omologazione. Dopo l’allora preziosissimo canto del cigno di ‘Corrono ginocchia sbucciate’ giungiamo con un deciso balzo in avanti a questo ‘Merce’, con un piccolo anello mancante per me, quel ‘Propizia è perseveranza’ uscito qualche anno fa.
Chiaro come non ci si potesse attendere la riproposizione pedissequa di quelle sonorità che tanto efficacemente si erano impresse tra i solchi dei primi dischi, ma lo spirito – quello sì – è rimasto lo stesso. Qualcuno direbbe che lo spirito continua, ed è proprio così: basta doppiare l’introduzione in stile Jane’s Addiction dell’opener ‘Tutto il coraggio che non ho’ per risentire quelle suggestioni, quella convinzione e quella capacità di mettersi a nudo che ha fatto la fortuna artistica dei piemontesi. Per non parlare dei coretti sagaci di ‘Torneremo a guardare le stelle’ e di ‘Come in attesa’… in pieno stile Sergio Milani, se capite cosa intendo.
Su ‘Risalire il fiume’, poi, sembra di sentire ancora una volta quegli scambi di voce tra Sergio e Mara dei gloriosi Contrazione, per non parlare dell’immancabile influenza dei Kina (citavo appunto Sergio Milani!) che ha riguardato direttamente molte delle realtà HC nate nel nostro Paese, un’influenza che procede di pari passo con le scelte di autoproduzione e di rifiuto dell’omologazione. Mentre tocca a ‘Prima’ abbracciare quella quota noir che fu propria di gruppi come i Bed Boys e che lancia un ponte tra post/HC e goth rock per via della comune passione per gli arpeggi sbilenchi e per le armonizzazioni scarne, ci attende l’attacco di ‘Una Notte A Livorno’ per un po’ di sonorità “alla vecchia maniera”, che non fanno mai male.
In definitiva, ‘Merce’ è un disco molto interessante e dalle molteplici sfaccettature su cui prevedo di tornare spesso in futuro, come per recuperare il tempo dissolto e di cui i Nostri hanno riallacciato il filo. Pertanto, promettendo di recuperare al più presto anche ‘Propizia è perseveranza’ non posso che esclamare… bentornati, Frammenti!

Tracklist

01. Tutto Il Coraggio Che Non Ho
02. Torneremo A Guardare Le Stelle
03. Evidentemente
04. Passaggio A Nord Ovest
05. Preziose Perle Di Vita
06. 89/90
07. Sognando Debord
08. Risalire il Fiume
09. Prima
10. Come In Attesa
11. Vita Rivolta
12. Una Notte A Livorno
13. So
14. Chi Illumina La Grande Notte

Lineup

Luca Saini: voice and lyrics
Simone Brizio: guitar and effects
Pietro Cardona: guitars
Daniele Pagliero: sampler, synths, voice
Simone Ancarani: bass
Igor Migliardi: percussions