Mouth of Madness – Event Horizon

Il 22/08/2025, di .

Gruppo: Mouth of Madness

Titolo Album: Event Horizon

Genere:

Durata: 36 min.

Etichetta: Darkness Shall Rise Productions

78

Dopo quasi un decennio d’attesa, i tedeschi Mouth of Madness emergono dall’oscurità con Event Horizon, un album che giustifica ogni secondo del silenzio che lo ha preceduto. Il duo di Görlitz, formatosi nel 2013 e autore solo di una promettente EP omonima nel 2016, ha scelto la via dell’osservazione silenziosa, della costruzione lenta. E oggi, al confine dell’orizzonte degli eventi, esplode in tutta la sua oscura grandezza.
Event Horizon è un debutto che rifiuta ogni classificazione rigida: sei tracce di un death metal contaminato e personale, più tre interludi ambient firmati da Frank Fiedler dei leggendari Popol Vuh, che aggiungono un’aura esoterica e rituale alla narrazione sonora. Il risultato è un album che vive tra mondi: death metal primordiale, black metal atmosferico, doom rarefatto, epicità perduta nello spazio.
Il primo singolo ‘At the Heart of the Unknown’ ha già fatto intuire la direzione: melodie incisive, growl profondi, variazioni di tempo e uno stile che richiama il death svedese delle origini e il caos controllato dei Morbid Angel, ma filtrati con sensibilità moderna. Il lungo e ambizioso ‘Fireborn’, col suo andamento labirintico e le aperture epiche, è l’episodio più rappresentativo della loro visione: un viaggio tra fiamme interiori, oscurità e trascendenza.

L’influenza ambient non è solo decorativa: le tre parti di ‘Transhimalaya’ fanno da ponte tra le dimensioni del disco, spostando l’ascolto su un piano mentale, quasi sciamanico. E se l’inizio con ‘Sex and Thanatos’ disorienta, è solo perché ci prepara al collasso gravitazionale dell’anima.
Mouth of Madness non cercano l’effetto, non puntano sull’estetica dell’eccesso: la loro forza è nella compostezza, nella coerenza, nel lasciar parlare le composizioni. Event Horizon è un album fatto di sostanza, profondità e visione.
Non un debutto qualsiasi, ma un rituale d’esordio che pianta radici nelle fratture tra generi e visioni.

Per fan di: Tribulation, Chapel of Disease, Venenum, ma anche di chi cerca nel death metal qualcosa di più di un semplice impatto.

Il tempo ha dato loro ragione.

Tracklist

1. Transhimalaja+ Part I

2. Sex and Thanatos

3. Year of the Dog

4. At the Heart of the Unknown

5. Worms

6. Transhimalaja+ Part II

7. Fireborn

8. Masaan

9. Transhimalaja+ Part III

Lineup

Florian Exner – Voce, Chitarra, Basso

Marko Bieniek – Batteria