Lord Of The Lost – Opvs Noir Vol. 1

Il 30/09/2025, di .

Gruppo: Lord Of The Lost

Titolo Album: Opvs Noir Vol. 1

Genere: ,

Durata: 46:24 min.

Etichetta: Napalm Records

75

E’ encomiabile quanto stia producendo, soprattutto in epoca post- COVID, il sestetto originario di Amburgo dei Lord Of The Lost: EP, album dal vivo, raccolte (la mediocre ‘Weapons Of Mass Seduction’ [2024]), dischi in studio (‘Judas’ [2021], ‘Blood & Glitter’ [2022]), una partecipazione all’Eurovision Song Contest 2023, nonchè tour da headliner ed a supporto degli Iron Maiden (ricordate la data nefasta alla bolognese Arena Parco Nord del sette luglio 2022?). Che si tratti della next big thing? Le premesse, o meglio l’impegno, i tedeschi sembrano mettercelo tutto, dato che il nuovo ‘Opvs Noir Vol. 1’ è il primo di un’annunciata trilogia, e rispetto al precedente ‘Blood & Glitter’ sposta leggermente le coordinate dei sei, senza intaccarne il trademark. L’opener ‘Bazaar Bizarre’, infatti, delinea fin da subito quella che è una release quasi operistica, nella quale il solito, accessibile, gothic/industrial Metal, questa volta più che sposare il glam di David Bowie come nell’album precedente, sembra andare incontro a ricerche più sinfoniche e tetre. In ‘I Will Die In It’, tutto si fa più heavy, mentre ‘My Sanctuary’ è camaleontica nell’abbracciare quanto appena scritto con una sorta di punk Metal caro ai Murderdolls. Geniali, e sicuramente ciliegina sulla torta, le ospitate su disco: la voce di Sharon Den Adel dei Within Temptation “risplende” nell’umor nero di ‘Light Can Only Shine In The Darkness’, e il coro Dark A Cappella berlinese Stimmgewalt è quel perno che sposta ‘Moonstruck’ su coordinate symphonic black Metal. Per il frontman dei Deathstars Bernadotte è un gioco da ragazzi partecipare sugli ammiccanti e trascinanti ritmi alternative/industrial di ‘Damage’, mentre la collaborazione con la violoncellista Guo in ‘Ghosts’, mestamente soave, cresce nel tempo, complice anche un degno assolo a supporto della voce di Harms nel ponte della canzone (da 02:28 a 02:52). Lo spirito folk/medievale dei Feuerschwanz, ben supportato (soprattutto) dai sintetizzatori dei Lord Of The Lost, crea in ‘Lords Of Fyre’ una canzone più da radio che interessante. Capiamoci: non intendo commerciale (termine per il quale non ho mai provato della negatività), ma semplicemente una struttura adatta a colpire dal vivo (non a caso, le due band terranno presto un tour da co-headliner in Germania, con i The Dark Side Of The Moon a supporto, intitolato proprio “Lords Of Fyre Tour”), ma che su disco è fin troppo scontata, restando subito in testa, ed abbassando il livello di quanto ascoltato finora. Non a caso, l’esplosione operistica di ‘The Things We Do For Love’ qualitativamente cancella il pezzo precedente, mentre grazie (anche) ad Anna Maria Rose, ‘The Sadness In Everything’ si sposta su peculiarità care ai Cradle Of Filth di ‘Nymphetamine’ (2004), aggiungendo nuove caratteristiche a ‘Opvs Noir Vol. 1’. Fanalino di coda, la semi ballad ‘Dreams Are Never Alone’, per quanto possa capire che sia l’esatta chiusura di un disco di questo calibro e genere, passa senza lasciare il segno, forse perchè priva di quell’esplosione malinconica a cui si era ormai abituati. Poco male, però, perchè nel suo insieme ‘Opvs Noir Vol. 1’ racchiude un pugno di brani camaleontici tra loro, che si spostano dal glam di ‘Blood & Glitter’, sedotti questa volta da un climax gotico operistico/sinfonico che sicuramente, arrivati alla nona fatica in studio, non ci si aspettava. Ma è proprio questa la bravura dei Lord Of The Lost: cambiare leggermente, senza risultare ripetitivi o a corto di idee.

Tracklist

01. Bazaar Bizarre
02. My Sanctuary
03. Light Can Only Shine In The Darkness (& Within Temptation)
04. I Will Die In It
05. Moonstruck (& Stimmgewalt)
06. Damage (feat. Whiplasher Bernadotte)
07. Ghosts (feat. Tina Guo)
08. Lords Of Fyre (& Feuerschwanz)
09. The Things We Do For Love
10. The Sadness In Everything (feat. Anna Maria Rose)
11. Dreams Are Never Alone

Lineup

Chris “The Lord” Harms: vocals, guitars, cello
π (Pi Stoffers): guitars
Benjamin “Benji” Mundigler: guitars, synthesizers
Class Grenayde (Klaas Helmecke): bass
Gared Dirge (Gerrit Heinemann): piano, synthesizers, percussions, guitars, theremin
Niklas Kahl: drums