Philm – Quel Crudo Talento

Il 20/09/2014, di .

Philm – Quel Crudo Talento

Dave Lombardo è un artista eccezionale e unico, un personaggio che non ha certo bisogno di nessun tipo di presentazione, anzi. Il Nome è già di per se sinonimo di batterista eccezionale con una carriera alle spalle invidiabile! Non deve essere solo una strana combinazione che le nostre strade si incrocino nuovamente su Metal Hammer in un periodo dove la carriera come batterista degli Slayer giunge nuovamente al temine della propria corsa. Ebbi occasione di conoscere personalmente Dave aI tempi dell’uscita del secondo disco dei Grip Inc. ‘Nemesis’ e nuovamente ho avvertito le stesse ‘vibrazioni’ della volta precedente. Siamo al cospetto di un musicista che non si sta ponendo alcun limite, a cui piace sperimentare e confrontarsi con generi differenti come se negli Slayer fosse stato rinchiuso in una gabbia! Ora ci tocca confrontarci con la sua nuova creatura a nome Philm, una band che musicalmente non ha alcun tipo di corrispondenza con il passato di Lombardo ed i contenuti criptici e oscuri contenuti nel nuovo e secondo album dal titolo ‘Fire From The Evening Sun’ stanno indubbiamente a dimostrare questa sua voglia di sterzata musicale. Unitosi con due validi musicisti come il chitarrista/cantante Gerry Nestler (Civil Defiance) e il bassista Francisco “Pancho” Tomaselli (Funk RockersTower Of Power), Dave Lombardo non si è posto barriere musicali, anzi ci ha ribadito ancora una volta che il concetto principale di ogni musicista dovrebbe sempre essere uno solo: apertura mentale senza paura di porsi limiti. Come facilmente intuibile le domande sugli Slayer sono tabù, però è impossibile non arrivare a fare paralleli tra la situazione di Dave e quella vissuta da Mike Portnoy nei Dream Theater, anche se l’ex drummer dei Grip Inc. svicola con eleganza “Mi dispiace ma non ne so abbastanza della situazione di Mike Portnoy con i Dream Theater per poter dare una valutazione esatta dal mio punto di vista – dribla con una finta alla Leo Messi – Ma, sono quasi sicuro, che sia io che Mike siamo passati attraverso situazioni quantomeno analoghe. Voglio dire, se dovessi rispondere riguardo a quanto accaduto tra me e gli Slayer, sarei ogni volta accusato di parlar molto male di loro e non voglio più tornare sull’argomento. Se non commento invece, vuol solo dire che sto cercando di evitare l’argomento. Come vedi è una spada a doppio taglio”. Quindi un bilancio della sua carriera sino ad oggi “Non rimpiango assolutamente nulla di ciò che ho fatto! – afferma deciso – Le decisioni che ho preso attraverso gli anni sono sempre state in linea con il mio codice morale e il mio istinto. Scelte di abbandonare più volte la scena, oppure voler ricominciare con nuovi progetti sono sempre state corrette per me. Tutto ciò ha creato la persona che oggi sono diventata”. E che oggi si diverte a pestare duro dietro le pelli dei Philm “…un trio di ‘musicisti/amici’ a cui piacciono stili differenti di musica – spiega – Arriviamo da background opposti, naturalmente io ho un retaggio che proviene dal genere thrash, Gerry invece ha un background musicale molto improntato verso il progressive, Pancho, invece, è sul versante del funk. Combinati assieme, credo che siamo veramente unici. Non ritengo che la nostra musica sia inquadrabile in un unico genere specifico. Dopo tutto il nostro modo di esprimerci musicalmente è sempre pesante e potente, ma ci sono differenti sfaccettature in alcune parti delle canzoni completamente differenti e lontane da quello che uno si aspetterebbe di sentire da un album dove ci suono io. Sai, a volte prediligiamo esprimerci attraverso il punk, thrash o anche il funk. Il talento in questa band è notevole, possiamo districarci a piacere ad alti livelli in qualsiasi genere ci faccia piacere. I nostri album riflettono questa flessibilità! Anche per questo motivo i nostri live show sono così devastanti” . Con l’avventura Philm si apre una nuova sfida per Dave Lombardo, la necessità di ricominciare da capo dopo essere stato al top. Una condizione che pare non preoccupare il batterista di L’Avan a “Non penso che stia ricominciando la mia carriera in maniera assolta – afferma – Nel metal ho fatto tutto quello che c’era da fare. Non so se riconosciuto o meno, e neppure mi interessa, ma il mio posto nella storia della scena metal con gli Slayer è solido. Quello che sto facendo adesso è sempre quello che ho continuato a fare durante questi anni, cioè continuare a creare nuova musica e andare sempre avanti. Suonare le stesse canzoni, serata dopo serata, per 30 anni è così…facile. Ricreare e ricercare costantemente me stesso come musicista, gettarmi a capofitto dentro nuovi stili e generi musicali differenti, questo non è assolutamente facile. È una grande sfida, ma adoro le sfide! Come dovrei sentirmi? Magnificamente!” Se si tratti come in passato accaduto con i Grip Inc. di un gruppo vero e proprio oppure se i Philm siano da considerarsi come un progetto parallelo, Lombardo ha le idee chiarissime “Philm è sicuramente una vera band, sono impegnato al 100% con questa band e così sarà sempre finché Gerry e Pancho avranno lo stesso interesse al riguardo. Il fattore principale è che questa band è formata da un gruppo di musicisti fiduciosi che non credono di dover soffocare la creatività altrui. Ognuno ha il suo spazio, ed io li incoraggio sempre nel creare musica con altri artisti, sai, è importante non limitarsi mai. Non li tratterrei mai nel diventare musicisti ancora più preparati, e so che loro pensano la stessa cosa nei miei confronti. Avrò sempre un bel po’ di progetti in movimento, voglio dire, ho ancora così tanta energia per starmene fermo e con le mani in tasca” . Quello che è sicuro è che quel drumming tecnico e violento che ha da sempre caratterizzato lo stile di Lombardo, si sposa a meraviglia con il sound dei Philm “Philm era un’idea nata tra me e Gerry circa 19 anni fa, è un progetto che si è sviluppato nel tempo tra noi due. Sento che questo è il mio vero stile, o meglio uno dei miei stili con i quali amo dilettarmi. Amo sperimentare differenti stili nel suonare il mio strumento. Sono maggiormente conosciuto per la musica thrash, ma il mio modo di suonare la batteria può ricoprire tranquillamente parecchi generi diversi”. E il progetto Philm è l’ideale per poter esprimere al massimo tutte le immense potenzialità di questo grande drummer “Ritengo di essere in grado di esprimere una buona parte di me stesso attraverso la musica dei Philm, ma non tutta ad essere sincero – confessa – Ho ancora bisogno di lavorare con gente del calibro di Mike Patton, John Zorn, Bill Laswell, per sentirmi completamente appagato. I Philm sicuramente riflettono i miei gusti e i miei desideri, e a sua volta la musica creata raffigura molto bene la mia personalità. Passo molto tempo con i ragazzi, scrivendo, provando… o solamente stando in giro con loro. Siamo amici con l’aggiunta di essere anche compagni nella stesa band. La musica che abbiamo assemblato insieme molto probabilmente esprime gli estremi della mia vita di ogni giorno.” Quindi una dovuta riflessione su come il suo drumming si sposi alla perfezione con ‘Fire From The Evening Sun’ “Penso che la musica contenuta in ‘Fire From The Evening Sun’ si adatti perfettamente a me e al mio stile, essa rappresenta cosa sto combinando in questo periodo della mia vita. Quando faremo un altro disco, probabilmente l’anno venturo, quasi sicuramente sarà differente. Attualmente stiamo lavorando ad un nuovo EP che conterrà 6 nuove composizioni, e sta già prendendo una sua identità personale ben definita”. Figlia della capacità del drummer di adattarsi al sound dei Philm e, vice versa, di adattare le composizioni della band al suo personalissimo stile “Dipende dal tipo di canzone, dipende dal suo ritmo, dipende da come la canzone è stata creata inizialmente. Normalmente componiamo i nostri brani solo sull’improvvisazione. Queste lunghissime jam incominciano con tutti gli strumenti che jammano insieme… così non c’è nessuno che può dare una direzione alla composizione, semplicemente dovrà svilupparsi da sola”. Ma il fan degli Slayer, come accoglierà la proposta dei Philm. Su questo punto Lombardo ha le idee ben chiare “L’unico avviso che posso dar loro, è di ascoltare questo disco con la mente aperta – afferma – Credo che la gente capirà che sto facendo qualcosa che non suona allo stesso modo di qualche cos’altro che ho già fatto in precedenza, e neppure sto cercando disperatamente di ricreare qualcosa che suoni come musica di qualche altro artista”. A questa affermazione si ricollega una riflessione sullo stile inconfondibile che da sempre caratterizza il drumming di Lombardo “Stile personale? Beh, per prima cosa ritengo bisognerebbe andare a vedere da dove ho cominciato, con cosa mi son dovuto confrontare per imparare un strumento impegnativo come la batteria, anche perché non ho frequentato nessun tipo di scuola musicale. Ho imparato tutto ascoltando i dischi che i miei fratelli più grandi compravano. Il più vecchio era totalmente estasiato dal funk e dal R&B, mentre l’altro mio fratello ascoltava tantissimo rock, i miei genitori prediligevano musica Cubana. Più tardi, fui introdotto al latin-jazz, che mi ha dato maestria nel ritmo. Mi sono sentito esposto a tutti questi generi diversi in mezzo ad altri ancora, e imparare dall’ascolto e stato un mezzo strumentale su cui sviluppare un mio stile personale. Segreti per costruire una forte identità? Non essere spaventato di provarci/impara sempre nuove cose”. Ritornando al progetto Philm una considerazione sulla genesi della band e sulla natura “selettiva” dal batterista al momento di iniziare a collaborare con nuovi artisti “Ovviamente a causa delle lezioni che la vita mi ha insegnato, ho imparato ad essere molto selettivo – confessa – Non permetto alla gente di venirmi troppo vicino, amo la mia vita nel modo più privato possibile. Questo funziona anche nella scelta dei musicisti con cui devo suonare, sai, riconosco facilmente la qualità dei musicisti e della gente con cui sono solito circondarmi”. Vista la natura particolare dei Philm, viene da concedersi un suggestivo paragone, affiancandoli ad una sorta di Led Zeppelin moderni. Un parallelo che pare azzardato, e invece… “Io e Bill Ward siamo d’accordo con te! – scoppia a ridere – Bill recentemente ha ascoltato il nostro album e ha fatto debuttare il nostro singolo nel suo programma radio “Rock 50”, ed il suo commento è stato molto simile al tuo. Philm condividono la stessa amalgama musicale delle rock band degli anni ’60 e ’70. Sai, quel crudo talento! Non abbiamo usato nessuna formula particolare, il disco non è stato over-prodotto, ed anche per questo motivo ritengo che dovrebbe uscire solo su vinile, per essere completamente apprezzato”. In conclusione uno sguardo al progetto Grip Inc. ed al suo eventuale ritorno in pista “Mi piacerebbe davvero poterti dare un’anteprima, ma al momento non ho nulla da offrire. Abbiamo avuto qualche contatto di recente, ma assolutamente non abbiamo scritto ancora nulla assieme. Sarebbe bello che quel progetto ripartisse al più presto!” Infine un toccante ricordo di due musicisti scomparsi troppo presto, Jeff Hanneman e Gus Chambers. “Uno dei momenti più difficili è quando un collega amico/musicista molto vicino a te muore. C’è la realizzazione che non potrai mai più condividere quei magici momenti nel comporre musica assieme. È veramente triste che gli inquietanti magici riff di Jeff e la potentissima voce di Gus non proseguiranno a creare musica. Questi musicisti erano meravigliosi e mi mancano tantissimo.”

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