Claudio Trotta – Comfort Zone

Il 25/03/2024, di .

Claudio Trotta – Comfort Zone

Si avvicina la terza edizione del Comfort Festival, che si terrà a Ferrara il 7 luglio 2024 e che vedrà la partecipazione di nomi del calibro di The Gaslight Anthem e Rival Sons. Quale migliore occasione per intervistare il patron di Barley Arts, Claudio Trotta, in qualità di organizzatore dell’evento e soprattutto in quanto nume tutelare dell’istituzione dei Monsters of Rock in Italia?

Il Comfort Festival si appresta a raggiungere il traguardo della terza edizione. Quale scommessa c’è dietro questo format e qual è il concept della kermesse?
“La principale è quella di presentare musica di qualità in una dimensione piacevole e a un prezzo di ingresso accessibile. Il concept è quello semplicemente di mettere al centro la accessibilità e la bellezza della diversità. Rock d’autore, blues, soul, roots music presentato live in un ambiente cittadino e accessibile ma in mezzo al verde”.

D’altro canto, l’impressione generale dinanzi al bill dell’edizione 2024 è un certo focus sul retro rock che aveva già fatto capolino l’anno precedente, con uno dei primissimi act revivalistici di questo genere, i Wolfmother. Siamo pronti in Italia per riportare un certo rock negli spazi aperti, dopo che il fertile sottobosco internazionale ha calcato le assi dei club piccoli e grandi?
“Promuovo da quasi 45 anni tutto l’anno la grande ricchezza delle nicchie musicali internazionali in tutte le dimensioni, dai piccoli club alle grandi location open air. C’è sempre un pubblico se lo si alimenta adeguatamente e si ha coraggio e intraprendenza. Ma l’Italia non è un paese “musicale”: mancano formazione, informazione, strutture e insegnamento nelle scuole”.
Che dire della scelta della città e della location? Il primo anno il Parco Urbano Bassani, l’anno scorso Piazza Trento e Trieste, quest’anno lo spazio della Darsena. Il tutto a Ferrara…
“Ferrara è una città bellissima con delle location molto funzionali. La città è governata da un Sindaco “rock” e capace come Alan Fabbri che insieme all’Assessore alla Cultura Marco Gulinelli svolge tutto l’anno uno straordinario lavoro di diffusione e sviluppo culturale. Città d’arte e facilmente raggiungibile, e con una fortissima tradizione musicale”.
Non posso negare come il marchio Barley Arts riporti innanzitutto alla memoria il glorioso Monsters Of Rock, a partire dalla prima edizione italiana dell’87 fino alla spettacolare scaletta del 1992, ripresa quasi integralmente da Videomusic. Naturalmente c’erano già state le edizioni tedesca e svedese, ma la continuità italiana su questo fronte è stata una vera e propria sfida, o sbaglio? Quali sono stati i momenti chiave di quella gloriosa epopea?
“Dal 1984/85 circa per almeno 20 anni ho svolto un lavoro di sviluppo e promozione della musica metal e hard rock live in Italia di cui vado particolarmente fiero presentando il meglio spesso per la prima volta. Il popolo metallaro lo avevo definito “i miei signori clienti”: preparati, educati e colorati. Tempi straordinari di cui i M.O.R. sono la punta di diamante. Tempi irripetibili”.

Si parla di Monsters e non posso negare l’attenzione dedicata a una “finestra” tutta italiana sullo stesso: tra le esibizioni, ricorderei il culmine della carriera dei Negazione, i contestatissimi Royal Air Force e il lancio di monetine a Pino Scotto pur con una proposta dal blasone storico non indifferente. Quando impareremo a comportarci in un certo modo, in Italia?
“Credo che fra tanti che partecipano nei concerti ci siano spesso anche alcuni idioti intolleranti che si fanno purtroppo notare più di chi partecipa in maniera positiva e gioiosa. La vedo una problematica irrisolvibile in Italia”.

L’altro evento che fa notizia, nel panorama del rock in Italia, è il fulmineo sold-out della tappa italiana degli AC/DC. Cosa significa totalizzare centomila paganti nel nostro Paese?
“Assumersi moltissime responsabilità e attenzioni con una ridda di fattori variabili non sempre controllabili. Significa mesi di molto lavoro di squadra. Molta attenzione ai dettagli relativamente ai servizi connessi per il pubblico, servizi che quasi sempre e anche in questo caso non sono gestiti direttamente da Barley ma che noi cerchiamo di indirizzare e qualificare. Penso alla viabilità, ai parcheggi, ai trasporti e alla ristorazione.
Significa insieme alle autorità di competenza immaginare tutti gli scenari possibili e farsi trovare pronti ad affrontarli. Negli ultimi anni la situazione climatica nel mondo è davvero molto critica e come è già successo ci si può trovare ad affrontare alluvioni, nubifragi, grandinate o come è successo a Monza la scorsa estate 5 tornado nei 5 giorni precedenti il concerto con l’ultimo la mattina stessa, con raffiche di vento anche a 130 km orari e 30.000 alberi caduti nel parco di Monza.
Allestire la produzione e occuparsi degli artisti è oggettivamente la parte meno problematica e complessa e al netto di casi particolari è lineare e “semplice” soprattutto grazie all’esperienza di quasi 50 anni di concerti e alla presenza di una straordinaria squadra di professionisti”.

Come è noto, non è la prima volta che porti il quintetto australiano al di qua delle Alpi. Potresti fare un confronto tra tutte le calate italiane di Angus Young e soci targate Barley Arts?
“C’è un filo conduttore che lega tutti i concerti ed i tour che ho organizzato dal ’91 ad oggi con gli AC/DC, sia che fossero indoor nei palazzetti dello sport o open air negli stadi e nelle arene.
La qualità delle scenografie, della produzione e dei palchi che è sempre presente insieme alla loro attenzione nei confronti delle modalità di vendita dei loro biglietti”.
Tra l’altro, tra le varie esperienze del tuo nutrito carnet c’è l’aver seguito da vicino il management di Elio e le Storie Tese. Quanto si è trattato di una peculiarità italiana, in un connubio tra estrema professionalità strumentale e comicità salace che ha convinto persino una realtà come quella sanremese? E quanto è riproducibile questo formato, nonchè esportabile all’estero?
“EELST sono inimitabili e unici, e aver lavorato con loro è stato meraviglioso e quasi sempre divertente. Sono quello che io definisco un pezzo unico. Così come lo era Frank Zappa con cui non a caso ho lavorato nel 1988 organizzando 9 straordinarie date in Italia”.

In ultimo, com’è il Claudio Trotta fruitore di musica? Sempre a caccia di next big things o c’è una “comfort zone”? Cosa gira attualmente nel lettore – reale o virtuale che sia?
“Innanzitutto sono un quotidiano sostenitore del prodotto fisico cd, vinile, box che siano ma non disdegno l’ascolto del digitale. Compro Musica di qualsiasi genere quasi ogni giorno della mia vita. Ascolto Musica da quando mi sveglio a quando vado a dormire. Durante la pandemia ho cominciato a selezionare playlist utilizzando Spotify. Ne ho già pubblicate più di 600 nel mio profilo personale e ogni volta che le faccio scopro qualcosa di nuovo da ascoltare. La Bellezza sta anche nella modalità con cui la si persegue e la curiosità per qualcosa che non si conosce non solo non “uccide i gatti” ma aiuta a sentirsi meglio. Provare per credere”.
Per l’occasione, segnaliamo gli orari del Comfort Festival, giunto alla terza edizione nella città estense:

Domenica 7 luglio 2024 • Ferrara, Nuova Darsena

h. 15:15 – Lovesick Duo
h. 15:55 – Hardwicke Circus
h. 16:40 – The War And TreatyUNICA DATA ITALIANA
h. 17:50 – Southside Johnny and The Asbury Jukes
h. 19:10 – RIVAL SONS
h. 20:40 – Gary Clark Jr
h. 22:30 – THE GASLIGHT ANTHEMUNICA DATA ITALIANA

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