Michael Schenker Fest + Absolva @Live Club – Trezzo sull’Adda (MI), 30 ottobre 2018

Il 09/11/2018, di .

Michael Schenker Fest + Absolva @Live Club – Trezzo sull’Adda (MI), 30 ottobre 2018

Michael Schenker e la sua Flying V fanno indiscutibilmente parte del nostro immaginario collettivo, fanno (gran) bella mostra di sé nella mistica di ogni buon rocker che si rispetti, qui si parla di uno che, agli albori dei Seventies, quasi per scherzo fondò gli Scorpions (su assist di suo fratello Rudolf, autentico mastermind della storica band di Hannover), che per ripicca li lasciò e si trasferì a Londra, dove lo aspettavano gli UFO nel loro momento di massimo splendore compositivo – da ‘Phenomenon’ a ‘Obsession’, i primi cinque album dei londinesi con a bordo Schenker sono a dir poco fantastici e imprescindibili, per non dire della “ciliegina sulla torta” ‘Strangers In The Night’, leggendario live album con il quale il biondo chitarrista chiuse la prima parte del suo legame con gli UFO. Per infine mettersi in proprio e dare tutto sé stesso in un progetto omonimo dentro il quale la line-up non è mai stata granché stabile, più per scelta che per altro, privilegiando comunque una grande qualità specialmente a livello canoro, visti i grandi cantanti che han sempre gravitato nell’orbita del Michael Schenker Group. Che adesso, dato il periodo fecondo e un album emblematico sin dal titolo (‘Resurrection’), sono tornati, tutti insieme, a dar man forte al buon Mike, forse sorpreso da tanta solidarietà e da un feeling artistico che, a dispetto delle primavere sulle spalle, si presenta baldanzoso e tonico come ai bei tempi. Trezzo sull’Adda non ha fatto eccezione, ha risposto presente, la vecchia guardia c’era tutta, a rendere omaggio all’axeman originario della Sassonia, tra quei chitarristi hard’n’heavy che forse poco sanno vendersi, ma che sono estremamente innovativi, per non dire rivoluzionari nell’ambito del proprio strumento. Senza le “dritte” di Michael Schenker, in molti sarebbero a spasso, senza arte, né parte…
Nel difficile ruolo di apripista, gli inglesi Absolva capitanati dal singer e chitarrista Chris Appleton, uno nerboruto il giusto e che mena fendenti belli mirati, pur di lasciare il segno in una serata complicata. British metal come si suonava anni e anni fa, interpretato in maniera discreta da una formazione che, lo ricordiamo, è spesso in combutta con Blaze Bayley, facendo le veci di backing-band per i recenti tour dell’ex vocalist dei Maiden. Tipi tosti insomma, che scaldano egregiamente i primi avventori giunti al Live Club.
Ma le attese sono tutte per l’ex UFO e la sua fedele schiera di cantanti, nonché per una band che trova il suo picco nello storico Ted McKenna, batterista che lavorò con Ian Gillan, Rory Gallagher, la Sensational Alex Harvey Band, ma soprattutto dirompente motore ritmico del Michael Schenker Group in album importanti come ‘Assault Attack’ e ‘Built To Destroy’. ‘Holiday’ prima e ‘Doctor Doctor’ poi mettono subito in chiaro il fatto che stasera, al Live di Trezzo, si farà sul serio, con la temperatura destinata a salire vertiginosamente man mano che irrompono vecchi e nuovi classici, interpretati dai quattro vocalist chiamati all’appello, con la “staffetta” inaugurata da Doogie White, che di Schenker è l’ultimo “testimonial” vocale nonché suo alter-ego nei Temple Of Rock, il quale risponde superbamente alla chiamata soprattutto su ‘Take Me To The Church’ (brano che dice tantissimo dell’ultimo album, lo spettacolare e già citato ‘Resurrection’) e ‘Before The Devil Knows You’re Dead’, un omaggio spassionato dedicato a Ronnie James Dio. C’è tempo ancora per ‘Natural Thing’ (massimo godimento per il sottoscritto, innamorato perso degli UFO), e sulle note a sfumare della strumentale ‘Captain Nemo’ balza sullo stage forse il singer più improbabile, ma tra i più amati nella storia del Michael Schenker Group, mi riferisco al dinoccolato ma grintoso Graham Bonnet, lucidando con classe sopraffina e uno stile d’altri tempi una performance di altissimo livello, sotto lo sguardo compiaciuto di un Michael Schenker che va carburando a tutta birra, per la felicità dei suoi calorosi fans. Cinque brani anche per l’ex Alcatrazz, con il top raggiunto grazie a ‘Desert Song’ e ‘Assault Attack’, canzoni che han costruito la leggenda, degli M.S.G e di tutto l’hard rock… Con l’ingresso di Gary Barden procediamo attraverso un altro suggestivo, solenne spaccato di storia, è la volta di ‘Attack Of The Mad Axeman’ ma soprattutto di ‘Armed And Ready’, tra i brani che meglio di tutti spiegano la scintillante bravura di Michael e del suo inossidabile progetto. Personalmente parlando, a vincere forse il confronto è l’indimenticabile Robin McAuley, irlandese d’acciaio il quale, non appena preso possesso del palco introdotto da ‘Into The Arena’, spinge sull’acceleratore, esplode ‘Heart And Soul’ e fa suoi capolavori senza tempo del calibro di ‘Shoot Shoot’, ‘Only You Can Rock Me’ e ‘Too Hot To Handle’, immortale trittico firmato UFO che da solo vale l’intero prezzo del biglietto. Gli alieni sono fra noi, fortunatamente, possiamo, dobbiamo crederci, l’incontro ravvicinato si materializza, con la band al gran completo, scandito dalle note di ‘Rock Bottom’ e ‘Lights Out’, atto finale di questo meraviglioso show celebrativo che non avremmo mai voluto finisse. Conoscendolo, so quanta soddisfazione provi oggi Michael, parecchie le rivincite portate finalmente a casa e ancor più numerosi i sassolini tolti dalle scarpe…

FOTO DI ROBERTO VILLANI

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