Jeff Beck + Johnny Depp @ Arena della Regina, Cattolica (RN), 21 luglio 2022

Il 13/08/2022, di .

Jeff Beck + Johnny Depp @ Arena della Regina, Cattolica (RN), 21 luglio 2022

L’amicizia è sacra, e spesso gioca piacevoli scherzi, specie quando è vera e conta su cose in comune, il rock’n’roll è saldo e tangibile come non mai nel rapporto tra Jeff Beck e Johnny Depp, che vantano una conoscenza fortificata negli anni e una relazione artistica che ha portato i due a togliersi più di una soddisfazione, non ultima questa recentissima tournée europea che ha registrato parecchi sold-out sull’onda della scossa emotiva generata dall’incontro tra due mondi distanti solo apparentemente, come quello del rock’n’roll e dello show-biz hollywoodiano.
Ma Johnny Depp, si sa, è un personaggio anomalo, ama alla follia la chitarra e tutto il rock di qualità, e sul Sunset Boulevard preferisce andarci per una capatina al Roxy, al Whiskey a Go Go, o al Viper Room, storico club del quale è stato proprietario fino a qualche mese fa, giusto per dire che l’attrazione tra Johnny e il leggendario Jeff Beck (chitarrista prima in forza negli Yardbirds e poi celebre per una serie di gruppi che han fatto scuola, per esempio il Jeff Beck Group con tanto di Rod Stewart come cantante) è stata sì fatale e anche pienamente prevista.
Ragion per cui l’unione tra due guasconi e irriverenti come loro non poteva lasciare indifferenti, sia per coloro che della chitarra di Jeff sono fan e debitori, sia – soprattutto – per le numerose esponenti del gentil sesso che hanno ovviamente preso d’assalto non solo la data romagnola di Cattolica, ma un po’ tutto il tour italiano, Johnny Depp valeva bene lo strappo alla regola, specie per coloro che il rock’n’roll lo masticano poco o niente, l’happening in Riviera è stato gradevolissimo anche per la sua disponibilità e gentilezza nei confronti di chi era lì solo per un autografo o alla ricerca semplicemente di un suo sorriso. Sorridente, Johnny, lo è stato di continuo, e questo suo stato emotivo si è trasferito sul palco dell’Arena della Regina, al fianco del suo vecchio amico e di una band completata da Rhonda Smith al basso, Anika Nilles alla batteria (segnatevi il nome di queste donzelle, non è soltanto la loro avvenenza a pestare duro, ma un’abilità tecnica fuori dal comune) e Robert Adam Stevenson alle tastiere, band che comunque in sua assenza aveva già macinato classici su classici, tra brani dell’illustre passato marchiato Jeff Beck – dall’opener ‘Star Cycle’, a ‘Brush With The Blues’, passando per ‘Big Block’ – e “remake” d’autore tipo ‘You Know You Know’ (Mahavishnu Orchestra), ‘Caroline, No’ (The Beach Boys), ‘Rumble’ (Link Wray), ma soprattutto una ‘Stratus’ da panico, canzone originariamente composta da Billy Cobham, tra i più grandi batteristi mai esistiti e al quale Jeff Beck dedicò questo tributo spassionato.
Tirato a bordo Johnny, il gruppo ha affondato il colpo con brani più dinamici e maggiormente nelle corde dell’attore, tra cui le canzoni scritte appunto in tandem con Jeff e contenute nel nuovissimo album ‘18’, è stato quindi il caso di ‘This Is A Song For Miss Hedy Lamarr’, affidata alla voce profonda di Depp, di ‘Isolation’ e della stupenda ‘Venus In Furs’, rispettivamente di John Lennon e The Velvet Underground, in cui la tecnica sopraffina di Beck e la grintosa passione di Johnny si sono incastrate perfettamente. Nella scaletta non potevano certo mancare gli omaggi al padre putativo Jimi Hendrix e ai Beatles di ‘Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band’, colorando così la notte grazie a ‘Little Wing’ e ‘A Day In The Life’, prima dell’esplosione finale, con l’imprevista e imprevedibile ‘The Death And Resurrection Show’ estratta dal fenomenale album omonimo dei Killing Joke, datato 2003.
Una sorpresa nella sorpresa, questo brano nervoso ed ipnotico che ha di fatto calato il sipario sul blitz romagnolo di Jeff Beck e il suo illustrissimo ospite, annunciato di ritorno sul grande schermo nella parte di Luigi XV. La regalità e i buoni gusti, fa tutto parte del personaggio… Au revoir.

Testo di Alex Ventriglia
Foto di Roberto Villani

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