Gojira @Alcatraz, Milano, 19 Giugno 2023

Il 29/06/2023, di .

Gojira @Alcatraz, Milano, 19 Giugno 2023

Tutto esaurito all’Alcatraz. Fin dall’esibizione dei gruppi spalla Urne e Conjurer il pubblico riempe la location milanese, donando un bellissimo colpo d’occhio alle band dal palco. L’attesa per gli headliner è tanta e lo stacco quando il quartetto francese sale sul palco è netta rispetto alle band precedenti. Qualità, un sound potente, video e giochi di luce catturano subito il pubblico che si prepara ad uno show curato nei minimi dettagli e coinvolgente. L’esibizione dei Gojira si apre con l’album che li ha sicuramente lanciati ‘From Mars to Sirius’, con le due prime tracce ‘Ocean planet’, un muro di suono e luce si erge dal palco, poi ‘Bakcbone’, ancora più aggressiva. I fan si scatenano, corpi iniziano a girare sollevati dalla folla e l’atmosfera si infiamma. Al terzo brano ‘Stranded’ si passa all’album ‘Magma’, altro album decisivo nel percorso della band. Bastano poche note e il pubblico esulta, con ‘Flying whales’ si torna a ‘FMTS’. Brano con apertura molto atmosferica e dalla vena inizialmente progressive, per poi riproporre i classici ingredienti di questo album. L’energia che arriva dal palco è devastante, i video proiettati e le luci, provocano i primi shock tra i fan e qualcuno deve abbandonare il concerto anche portato a spalla. Continuano i corpi a roteare sul pubblico per finire anche verso il palco. A questo punto anche i fotografi abbandonano la trincea su sollecito della security. Lo show da certi punti di vista procede invece alla grande. I Godjra sono estasiati dal coinvolgimento del pubblico e alla fine del brano il frontman Joe Duplantier si concede qualche secondo di pausa e ringrazia al microfono i fan. Con ‘The Cell’ e la successiva ‘The art of dying’ si passa all’artiglieria pesante, il batterista Mario è in serata e non potrebbe essere altrimenti, visto che è il suo compleanno e il simpatico pubblico italiano non finisce più di ricordarlo. Cori ripetuti fino al simpatico siparietto intorno all’assolo di batteria che il virtuoso francese propone a metà scaletta. Il caro Mario chiede cori ai fan che non si risparmiano fino al “mi piace” disegnato su cartello alzato a fine esibizione dal batterista. Duri ma con cuore. Per quelli ancora in piedi, si continua con la martellante ‘Grind’, brano dalla durezza quasi anni ’80, ma dal sound ultra-moderno, di grande impatto grazie anche al gioco di luci presenti sul palco e oltre. Si continua con l’album ‘Fortitude’. Prima il brano ‘Another world’ dal ritornello epico che si libera tra i riff poderosi dei versi. Segue ‘Born for one thing’ con un cantato che cattura e che evidenzia le grandi doti del frontman anche in sede live. Si passa all’album ‘L’enfant sauvage’ e alla title track, poi si spazia su tutta la discografia per soddisfare tutti i fan affezzionati più a quello, più a questo album, tutti diversi e con una loro identità per un percorso che vede i Gojira in continua evoluzione. Con ‘Oroborus’ si passa a ‘The way of all flesh’, per poi tornare a ‘Fortitude’ con ‘The chant’ e la bellissima ‘Amazonia’, che chiude la scaletta. Immancabili bis e quindi ecco due perle dalla discografia ‘Silvera’ e ‘Vacuity’.

Un concerto totale. Una discografia di grande qualità riproposta in lungo e largo, in modo impeccabile, con grande cura nei suoni, nei video proposti e con giochi di luci a supporto. Uno show confezionato magistralmente da una band dal grande valore tecnico e artistico. Live sicuramente sopra la media, non una serata come le altre all’Alcatraz.

Set list:

Ocean Planet
Backbone
Stranded
Flying Whales
The Cell
The Art of Dying
Drum Solo
Grind
Another World
Born for One Thing
L’enfant sauvage
Oroborus
The Chant
Amazonia

Encore:
Silvera – MAGMA
Vacuity

Foto a cura di Marco Biunno

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