Airbourne – Breakin’ Outta Hell

Il 13/09/2016, di .

Gruppo: Airbourne

Titolo Album: Breakin' Outta Hell

Genere:

Durata: 40 min.

Etichetta: Spinefarm

Distributore: Universal

70

Nessuno chiede agli Airbourne di darsi al progressive o magari tingere le loro ribalderie da scapoccio di elementi synth-pop. Loro danno voce all’autentico, indomito, spirito del rock and roll, quello che fa capolino in ogni disco classic hard che si rispetti. Che prendiate un lavoro dei Twisted Sister, dei Ratt, W.A.S.P. o Tesla, arriva il momento/sponda in cui si fermano i lirismi, le sdolcinatezze, gli esperimenti e tutti in coro si tributa una fede totale e incrollabile alla caciara, l’alcool, la figa e il rock and roooll! Basta un quattro quarti, un riff fregato ad Angus Young o a Lemmy e un coro da intonare a fior di budella!
L’hanno sempre fatto tutti, Motley Crue, Kiss, Poison, Warrant e Quiet Riot: gli Airbourne perpetrano quel momento di assoluta capitolazione dalle smanie narcisistiche, l’inquietudine sperimentale e ulissiana e non gli frega di altro a parte la festa, la bolgia, il rock e la voglia di continuare a suonarlo, cantarlo, ballarlo fino a vomitarlo! Loro sono il calcio nel culo, l’urlo bastardo e folle, il dito medio alzato dentro ognuno di noi, l’ululato notturno che lega passato, presente e futuro del genere che più amiamo. L’energia che riescono a trasmettere è pura, dearsenificata dalle contaminazioni e con essa i concetti espressi nei testi. Canta solo di ciò che puoi riassumere già in un titolo; scrivi brani che hanno già tutto nel riff che li fa partire e non lasciarti mai allontanare, per nessuna ragione, da questi precetti.
Gli Airbourne sono questi, prendere o lasciare. Sembrano gli AC/DC di vent’anni fa? Vero. Non inventano niente di nuovo? Verissimo. Ma quando spingete play e infilate la marcia, tutte queste considerazioni perdono qualsiasi importanza e la vostra coerenza dovrà vendere il culo all’ipocrisia pur di non ammettere che sono contagiosi e che in fondo basta quello che fanno loro per azionare il diavolo che impigrisce nei vostri corpi assuefatti a valanghe di musica estrema.
Solo gli AC/DC, poi? Uhm, io citerei anche i Circus Of Power, i Quiet Riot, i Fastway, i Foghat, tanto per dirne un po’ ma è innegabile l’influenza della band australiana più famosa al mondo.
Recensire un disco degli Airbourne poi è complicato. Difficile che in una redazione si litighino il promo. Cosa dire di nuovo se loro per primi non lo fanno? Cosa aggiungere alle riflessioni che già sono state scritte quando uscì il primo Runnin’ Wild del 2007, se loro stessi non fanno altro che ripetere lo stesso disco che le ha generate?
Eppure Breakin’ Outta Hell una particolarità rispetto agli altri tre album ce l’ha. Spinge molto di più. Il sound che Bob Marlette (produttore di talento vero) e l’ingegnere del suono Mike Fraser hanno creato è ancora più cremoso e robusto che in Black Dog Barking e per quanto i brani siano i soliti quattro quarti in prece ad Angus Kid e all’anima di Bon Scott, c’è una sensazione di compiutezza, di approdo definitivo. Ecco a voi gli Airbourne e quello che hanno sempre avuto in mente di cacciarvi nelle orecchie. Prendete e godetene senza spocchiarvi troppo.

Tracklist

01. Breakin’ Outta Hell
02. Rivalry
03. Get Back Up
04. It’s Never Too Loud For Me
05. Thin The Blood
06. I’m Going To Hell For This
07. Down On You
08. Never Been Rocked Like This
09. When I Drink I Go Crazy
10. Do Me Like You Do Yourself
11. It’s All For Rock N’ Roll

Lineup

Joel O’Keeffe: lead vocals, lead guitar
Ryan O’Keeffe: drums
David Roads: rhythm guitar
Justin Street: bass