Godwatt – Necropolis

Il 28/01/2018, di .

Gruppo: Godwatt

Titolo Album: Necropolis

Genere: , ,

Durata: 47 min.

Etichetta: Jolly Roger Records

78

‘L’Ultimo Sole’, compilation “atipica” datata 2016, aveva fatto salire Godwatt in cima alle mie preferenze di fine anno. Dopo un paio di giri della Terra intorno alla stella a lei più vicina, il trio di Frosinone è ancora qui con un disco che ne riconferma le capacità compositive di alto livello e le peculiarità che ne fanno un gruppo atipico nel panorama doom nostrano. Giunti ormai al quarto capitolo a nome Godwatt (il numero sale a sette – più un ep, ‘Catrame’ – se si prende in considerazione la parentesi iniziale come Godwatt Redempion) evidenziano ancora una volta come il cammino intrapreso si discosti dalla tradizione italica, di matrice paulchainiana, per abbracciare sonorità tipicamente british di scuola Black Sabbath. Se vogliamo i nostri fanno un hard rock\heavy metal pesantissimo, che ha nelle band di Oltremanica, se non di Oltreoceano (Pentagram), i propri numi ispiratori. Su questa base si staglia il cantato in italiano che sorprendentemente si sposa alla grande con la musica del trio. ‘Necropolis’, che già dalla copertina si presenta più ferale del suo predecessore, contiene una manciata di brani che trasmettono sofferenza e paura. Paura del castigo, del giudizio. Un senso di colpa, concetto che torna spesso, senza redenzione (giusto per parafrasare il disco della svolta della band). Si parte con ‘Necropolis’, intro che mi ha ricordato i mai troppi compianti Thunderstorm, ed entra nel vivo con l’asfissiante ‘Morendo’, un macigno sul petto dell’ascoltatore. I giri si abbassano ulteriormente nella strisciante ‘Siamo Noi il Male’ per poi esplorare sentieri più 80 (Candlemass) con ‘E’ la Tua Ora’. ‘Tra le Tue Carni’ ci porta nella Birmingham dei Sabs, anche se flirta con le suggestioni dello stoner. Ancora i Candlemass che giocano con i Black Sabbath post-Ozzy con ‘La Morte è Solo Tua’. ‘Tenebre’ è l’ultimo giro di caterpillar prima della decompressione di ‘R.I.P.’. L’edizione in mio possesso, poi, contiene anche ‘Necrosadico’, un pezzone pesantissimo che nel titolo ricorda la ‘Necrosadist’ dei grandi Necrodeath. Al di là della rapida disamina delle sonorità che compongono ‘Necropolis’, ciò che che realmente conta è l’aura che circonda il disco, quella sensazione di giudizio incombente, che crea un surplus di malessere e angoscia, che è il vero valore aggiunto di questa opera. Chi è senza peccato, non ascolti questo album!

Tracklist

01. Necropolis
02. Morendo
03. Siamo Noi il Male
04. E’ la Tua Ora
05. Tra le Tue Carni
06. La Morte è Solo Tua
07. Tenebre
08. R.I.P.
09. Necrosadico

Lineup

Moris Fosco: voice, guitar
Mauro Passeri: bass
Andrea Vozza: drums