Tantara – Sum Of Forces

Il 07/09/2018, di .

Gruppo: Tantara

Titolo Album: Sum Of Forces

Genere:

Durata: 35 min.

Etichetta: Indie Recordings

Distributore: Audioglobe

78

Tantara, nome strano per una band, non c’è dubbio. Ma voi, a scanso di equivoci, cominciate a segnare questo nome da qualche parte perchè probabilmente sarà una band che nel prossimo recente futuro potrebbe diventare una realtà importante in ambito thrash metal, quello per così dire old style che negli anni ottanta ha sformato bands come Death Angel, Heathen, Metallica, Testament e tantissimi altri che ancora oggi calcano i palchi di mezzo mondo. E già, niente di nuovo sotto il sole ma a volte quando ci si trova di fronte a bands che in qualche modo emulano le vecchie glorie del passato, non sempre il risultato è garantito, anzi. Spesso ‘l’odore’ di stantio, quel retrogusto del ‘bravi ma l’ho già ascoltato nel disco X della band Y’ è sempre tremendamente attuale, un rischio neanche tanto remoto per tanti gruppi, anche per i più navigati del quartetto norvegese che con ‘Sum Of Forces’ torna sulle scene dopo ben sei anni dal precedente ‘Based On Evil’. E la differenza, o la grande maestria di questi tremendi ma giovanissimi norvegesi è la loro capacità di scrivere riff, quell’agglomerato sonoro che vi fa battere il piede a tempo sincronizzando anche le vostre teste che nel frattempo hanno cominciato a fare headbanging. Prendete ad esempio l’accoppiata ‘Punish The Punisher’ / ‘Death Always Win’, due pezzi da headbanging assicurato, riffing arcigno ed incisivo con una verve forse proveniente dall’euforia derivata dalla giovane età, quell’esuberanza sfrontata che riesce a rendere eccellenti brani dalle forti reminescenze Death Angel, Metallica, Heathen, Forbidden ed Anthrax, queste ultime influenze nella loro capacità di ‘costruire’ le parti melodiche/chorus che rimanda al quintetto di NY. ‘Sum Of Forces’ prosegue il discorso dei primi due brani mentre l’unico brano in cui i nostri non danno il meglio di sé è ‘Sleepwalker’: i ritmi calano notevolmente perdendo in intensità ed energia, poco ispirati nel suo incedere quasi sabbathiano per un brano che fa fatica a decollare durante i suoi (quasi) quattro minuti di durata. Ultima menzione per la lunga strumentale ‘White Noise’, quasi dieci minuti nei quali l’inizio acustico ed il suo sviluppo armonico ricorda molto da vicino ‘The Call Of Ktulu’, un brano impreziosito dalla loro già citata capacità di scrivere riff che spaziando tra diversi momenti melodici e parti soliste scorre via in maniera fluida e senza risultare boriosa e monotona. Le vocals di Fredrik Bjerkø hanno un approccio meno aggressivo rispetto a quanto avevamo notato nel precedente debut album, forse ci saremmo aspettati vocals maggiormente heavy che meglio avrebbero ‘calzato’ con i mood dei singoli brani donando una marcia in più al lavoro nel suo complesso. Insomma, un gradito ritorno per una band che se manterrà inalterato questo talento nello scrivere riff, potrà nel prossimo futuro essere considerata non solo una promessa ma una bella realtà in campo thrash metal insieme ad altre bands quali Angelus Apatrida e Warbringer, segno che il genere è ancora vivo e vitale. A buon intenditor poche parole…

Tracklist

01. Punish the Punisher
02. Death Always Win
03. Aftermath
04. Sleepwalker
05. Sum of Forces
06. White Noise

Lineup

Fredrik Bjerkø: guitar and vocals
Stian Sannerud: drums
Per Semb: lead guitar
Emil Sigstad Moen: bass