Tyrant – Hereafter

Il 13/05/2020, di .

Gruppo: Tyrant

Titolo Album: Hereafter

Genere:

Durata: 53 min.

Etichetta: Shadow Kingdom Records

85

Un grande e atteso ritorno quello dei californiani Tyrant, vera e propria cult band degli eighties. Rinfreschiamoci la memoria: dopo un demo e alcune apparizioni in varie raccolte, i Tyrant debuttano con il loro primo full lenght ‘Legions Of The Dead’ nel 1985 e proseguono con ‘Too Late To Pray’ due anni più tardi; una prima lunga pausa termina dando alla luce ‘King of King’ nella seconda metà degli anni ’90. Nonostante, a detta del bassista e fondatore Greg May, i Tyrant non si siano mai ufficialmente sciolti e al netto di alcuni show (Keep It True 2009), la band ha quindi avuto fino ad oggi una lunghissima pausa, tanto che questo nuovo disco ufficiale arriva di fatto dopo ben 24 anni di silenzio discografico.
Una delle caratteristiche dei Tyrant è sempre stata un’attitudine ortodossa e fiera del metal, per quell’immaginario costituito da capelli lunghi, vestiti attillati, pelle, catene e borchie e soprattutto per la loro musica che rispecchia fedelmente il legame indissolubile con la tradizione e che è sintetizzabile in due semplici parole: Heavy Metal.
Rispetto ai dischi di esordio, le composizioni dei Tyrant si impreziosiscono di venature più cupe e oscure. Ambientazione tenebrose come già la copertina fa intendere e che presenta un dipinto di Thomas Cole, pittore del XIX secolo le cui opere a dire il vero sono state già utilizzate da band come Candlemass e Lunar Shadow. Tuttavia, il merito di questi nuovi impulsi sinistri va probabilmente attribuito al nuovo innesto dietro al microfono: Robert Lowe (ex Solitudine Aeturnus ed ex Candlemass), una vera a propria leggenda del Metal e ben noto grazie a una timbrica occulta ed evocatrice che in ‘Hereafter’, complice anche una registrazione in grado di attualizzare il tipico suono old-school dei Tyrant, si innesta perfettamente, restituendo un amalgama esaltante.
Basti ascoltare il trittico iniziale per acclamare a pieno il ritorno dei Tyrant, l’intro ‘Tyrant’s Revelation’ apre alle superlative ‘Dancing on Graves’, ‘The Darkness Comes’ e ‘Fire Burns’: un puro concentrato di heavy metal dalle tinte doom, cadenzato da ritmiche epiche, lente e cupe con riferimenti diretti ai primi Candlemass in cui l’inquietudine e la malinconia emergono come sentimenti preponderanti, ma che sono ben bilanciati da una forza ed energia evocativa in grado di soddisfare a pieno tutti gli amanti di questo approccio compositivo. E se le successive tracce appaiono leggermente meno profonde rispetto alle prime, si mantengono comunque sempre su uno standard qualitativo decisamente alto. ‘Hereafter’, inoltre, non dimentica certo le origini, così in ’Beacon The Light’ e ‘From The Tower’ poste in chiusura emerge un approccio che rimarca orgogliosamente le origini della band, producendo due pezzi forse più ‘ordinari’, ma altrettanto coinvolgenti e di sicuro impatto in sede live.
Il ritorno dei veterani Tyrant arriva dopo 24 anni, ma, visto il risultato, non è stata un’attesa vana. ‘Hereafter’ convince in pieno e lascia il segno ed in questo momento si candida come una delle migliori uscite dell’anno in ambito classico, tanto da essere considerato quasi un manifesto di quanto l’heavy metal tradizionale possa essere ancora fortemente attuale ed emozionante.

Tracklist

01. Tyrant’s Revelation 4
02. Dancing On Graves
03. The Darkness Comes
04. Fire Burns
05. Hereafter
06. Pieces Of Mine
07. Until The Day
08. When The Sky Falls
09. Bucolic
10. Beacon The Light
11. From The Tower

Lineup

Robert Lowe: vocals
Rocky Rockwell: guitars
Ronnie Wallace: drums
Greg May: bass