Opera Nera – Land Of Salvation

Il 08/09/2020, di .

Gruppo: Opera Nera

Titolo Album: Land Of Salvation

Genere: , , , ,

Durata: 38 min.

Etichetta: Useless Label

78

Eclettismo, versatilità ma soprattutto coraggio nell’andare a mischiare le carte proprio nel momento in cui tutto pareva essersi stabilizzato e una sorta di equilibrio artistico finalmente raggiunto. Questo viene da pensare all’ascolto di ‘Land of Salvation’, nuovo lavoro dei campani Opera Nera, disco che in qualche modo spiazza chi negli anni ha avuto modo di incrociare la propria esistenza con quella dei componenti della band napoletana. Perché dietro il moniker Opera Nera si celano artisti stabilizzati sugli “anta”, quindi lungi da essere sbarbatelli alle prime armi, tutti con un robusto passato nel mondo del metal (il bassista Alessandro Pacella è stato fondatore dei seminali Loadstar nei primi anni Ottanta), tutti in possesso di un’identità stilistica e di un’idea di musica matura e ben consolidata. Ecco quindi che non si può rimanere indifferenti davanti ad un gruppo che, alla prima apparizione nel panorama musicale italiano, decide di “toccarla piano” andando a musicare, rigorosamente in chiave metal, nientemeno che il capolavoro di Murnau ‘Nosferatu’, ripetendosi poco dopo con un “pezzo da novanta” come Tiziano Spigno (Extrema, Lucky Bastardz) alla voce ma soprattutto con un lavoro come ‘Land Of Salvation’ con il quale esordiscono sul mercato discografico andando subito a disorientare e a spiazzare nota dopo nota l’ascoltatore. I sei brani che compongono questo lavoro brillano tutti di luce propria, creando non poca sorpresa in chi, memore della storia dei “nostri” si attendeva un lavoro pregno di metal per nostalgici. In questo disco si passa con grande disinvoltura dal metal estremo al metal classico all’hard rock, sempre e comunque con la sensazione che ogni tassello si incastri alla perfezione con l’altro, che ogni ingranaggio si muova con grande fluidità e che nulla sia fuori posto. Emblema di quanto detto il primo singolo estratto ‘Wrong’, con il suo attacco in chiave thrash, destinato a sciogliersi in una cavalcata che strizza l’occhio alla NWOBHM per poi aprirsi in un arioso refrain di scuola hard rock, senza dimenticare gli immancabili assoli di gran gusto utilissimi a rendere il brano irresistibile sin dal primo ascolto.

La versatilità, come detto, è tratto saliente di questo lavoro, quindi dopo l’opener ‘Feeding The Wolves’ nella quale si respira l’atmosfera di un hard rock moderno ma mai scontato, si scivola verso la già citata ‘Wrong’ per poi approdare in quella ‘In The Salvation Land Of Her Breast’ con la quale si vanno a lambire le coste di un certo prog radiofonico arioso e dalla forte impronta melodica. ‘Save Me’ è forse il brano più “datato” del lotto con il suo flavour settantiano destinato però a spezzarsi grazie a inserti decisamente più serrati e rabbiosi, tra plumbei nuvoloni e improvvisi squarci di luce. ‘Suburbia Messiah’ è forse il momento più “canonico” ma non per questo meno gradito del disco, una fucilata senza troppi fronzoli con frequenti strizzate d’occhio al metal classico, un buon mezzo per tirare il fiato in vista della conclusiva ‘Trees’, un “bignamino” di quanto sin qui ascoltato, con il suo attacco intimistico, un primo break classic metal, strizzate d’occhio all’hard rock, echi di extreme metal, assoli fulminanti e un’eleganza compositiva che accompagna il brano dalla prima all’ultima nota ben fotografando ciò che sono gli Opera Nera. Perchè coraggio è anche questo, non aver paura di mettersi in gioco e di sfidare sé stessi e la propria storia. Con risultati tutti da applaudire.

Tracklist

01. Feeding The Wolves
02. Wrong
03. In The Salvation Land Of Her Breast
04. Save Me
05. Suburbia Messiah
06. Trees

Lineup

Alessandro Pacella: bass
Alessandro Carrino: guitars
Marco Napolitano: guitars
Eduardo Spada: drums
Tiziano Spigno: vocals