Deftones – Ohms

Il 10/10/2020, di .

Gruppo: Deftones

Titolo Album: Ohms

Genere: ,

Durata: 44 min.

Etichetta: Warner

85

A quattro anni di distanza dal valido ‘Gore’, i Deftones tornano con il loro nono album in studio. Un ritorno atteso soprattutto di questi tempi, nei quali la speranza di quanto prodotto in studio ripaghi l’ assenza di musica dal vivo.
Andando subito al dunque, con ‘Ohms’ si sfiora il capolavoro, benché si tratti del secondo album più breve dell’ intera discografia della band (solo ‘Diamond Eyes’ ha una durata inferiore). Nonostante mi renda conto quanto questa prima analisi possa essere strettamente pignola, credo che questo sia il primo dei tanti pregi: tutto è contenuto in meno tempo, ed è perfetto così. Con qualche brano in più, forse, si sarebbe scovato qualche riempitivo.
Il ritorno in cabina di produzione di Terry Date dopo l’ omonimo album del 2003 ha giovato sicuramente alla buona riuscita dell’ album. Il resto lo ha fatto egregiamente la band, a partire dalla maiuscola prova di Moreno.

Entrando nel dettaglio, l’ opener ‘Genesis’, grazie alle tastiere di Delgado, è un viaggio etereo. ‘Ceremony’ è, forse, il prezzo più crossover dell’ intero lotto: “Incubus oriented”, come mi piace definirla. ‘Urantia’ è un’ altra perla, tanto pesante nelle chitarre quanto leggera e soave in strofe e ritornelli (e, personalmente, miglior brano dell’ album). ‘The Spell Of Mathematics’ credo sia, ad oggi, il brano più rappresentativo della maturazione che i Deftones hanno avuto nel corso degli anni: passaggi malinconici regalati soprattutto da tastiere, chitarre acustiche e vocalizzi (che potete apprezzare dopo il terzo minuto), si alternano ad altri più rabbiosi. Alla voce di Moreno stabilire quanto sottile possa essere il filo di pazzia sul quale questi sfoghi sonori mantengono l’ equilibrio. Una voce talvolta maggiormente supportata dalle chitarre (‘Error’, ‘Radiant City’ o la bellissima titletrack, posta in chiusura), talvolta dalle tastiere (‘Genesis’). Talvolta in escandescenza (‘This Link Is Dead’), talvolta contenuta (‘Pompeji’).
A funzionare è tutto questo: un insieme coeso che arriva in questo modo fino all’ ultima nota, con una formula che mai cambia ma che è già variegata così.

Fa molto piacere, in ambito Alternative Metal  (termine odierno (e corretta evoluzione) di Nu Metal) vedere Deftones, Korn e Slipknot pubblicare materiale che non solo sa stare dignitosamente al passo coi tempi, ma che pure sorprende con idee comunque nuove e fresche, nonostante si conosca già la formula proposta.
In conclusione, in un anno che vede ‘White Pony’ compiere vent’ anni (dei quali presto potremo spegnere le candeline con l’ uscita di ‘White Stallion’) e ‘Diamond Eyes’ compierne dieci, i Deftones ci omaggiano con la musica dell’ ottimo ‘Ohms’. Non male, per essere un anno funesto.

Tracklist

01. Genesis
02. Ceremony
03. Urantia
04. Error
05. The Spell Of Mathematics
06. Pompeji
07. This Link Is Dead
08. Radiant City
09. Headless
10. Ohms

Lineup

Chino Moreno: vocals, guitars
Stephen Carpenter: guitars
Sergio Vega: bass, backing vocals
Frank Delgado: keyboards and synthesizers
Abe Cunningham: drums