Sólstafir – Endless Twilight Of Codependent

Il 09/11/2020, di .

Gruppo: Sólstafir

Titolo Album: Sólstafir - Endless Twilight Of Codependent

Genere: ,

Durata: 62 min.

Etichetta: Season of Mist

Distributore: Audioglobe

83

Recensire ed ascoltare un nuovo lavoro dei Sólstafir non è mai compito facile.
Ancora ricordo quando ascoltai per la prima volta i Sólstafir: era il 2014 e gli islandesi erano appena usciti con ‘Ótta’ (e che vi scrive considera quel disco il miglior lavoro della band), rimasi folgorato dalla qualità musicale ma sopratutto dalla malinconia che la band riusciva a sprigionare, con un sound tanto cupo quanto interessante, e un songwriting mai banale. Malinconia e cupezza che sono la colonna sonora perfetta di queste giornate sempre più cupe, in un 2020 stupefacente per la qualità dei dischi pubblicati, anche i Sólstafir ci regalano una nuova interessantissima release pubblicando ‘Endless Twilight of Codependent Love’ a distanza di tre anni da ‘Berdreyminn’.
Il disco si apre sulle note di ‘Akkeri’, un lungo brano di dieci minuti che vede sin da subito un mood più aggressivo e martellante rispetto a quanto sentito ‘Berdreyminn’. Aprire un disco con un brano di questa lunghezza è sicuramente una scelta azzardata, ma gli islandesi fanno subito centro mescolando black metal, post metal, e intermezzi rock che sotto certi aspetti richiamano gli anni Settanta.
I ritmi calano nettamente nelle successive ‘Drýsill’ (qua notevole la prestazione di Addi dietro al microfono) e ‘Rökkur’: le sfuriate black lasciano spazio a un rock oscuro decisamente più d’atmosfera.
Proseguendo l’ascolto folgora ‘Dionysus’, che segna un ritorno a tutti gli effetti al black per gli islandesi, Addi è nuovamente autore di una prova straordinaria e le urla disperate catapultano l’ascoltare in una sensazione di angoscia e malinconia.
Con ‘Til Moldar’ i Sólstafir rallentano tantissimo i ritmi con un brano struggente che cresce con gli ascolti. Con ‘Or’ gli islandesi ancora una volta ci stupiscono sperimentando nuove sfumature musicali, il brano ha infatti fortissime influenze jazz. L’ultimo brano (nella versione standard, il disco viene pubblicato anche in versione deluxe con più materiale) è ‘Úlfur’, che è probabilmente il brano più interessante di questa fatica discografica, il brano si sviluppa su otto abbondanti minuti dove i Sólstafir sperimentano tra black e post metal, un sunto perfetto di quella che è stata l’evoluzione in casa Sólstafir negli ultimi anni.
Dopo due dischi di alta qualità quali ‘Ótta’ e ‘Berdreyminn’ il rischio di un mezzo passo falso era dietro l’angolo, invece i Sólstafir sono stati bravi a stupire e maturare ancora con un disco ben scritto, ben suonato e ben prodotto. Un disco che, come scritto in apertura, non è di certo di facile ascolto e sicuramente necessita di più ascolti per essere compreso nella sua completezza, un disco che sicuramente piacerà ai fans storici della band (per i vari richiami al passato black), ma anche un disco adatto per chi vuole spingersi oltre negli ascolti e ascoltare un disco diverso dal solito.

Tracklist

01. Akkeri
02. Drýsill
03. Rökkur
04. Her Fall From Grace
05. Dionysus
06. Til Moldar
07. Alda Syndanna
08. Or
09. Úlfur

Lineup

Aðalbjörn “Addi”  Tryggvason: guitars, vocals
Svavar Austmann: bass
Sæþór Maríus Sæþórsson: guitars
Hallgrímur Jón Hallgrímsson: drums, vocals (backing)