Soulburn – Noa’s D’Ark

Il 25/11/2020, di .

Gruppo: Soulburn

Titolo Album: Noa's D'Ark

Genere: ,

Durata: 57 min.

Etichetta: Century Media Records

Distributore: Sony

70

A quanto pare gli olandesi Soulburn hanno scelto di dedicarsi anima e corpo al loro progetto musicale, la loro prolificità dalla reunion del 2014 ne è prova tangibile. Tre album in sei anni e ora tornano in pista quasi un lustro dopo l’ultimo ‘Earthless Pagan Spirit’, che fu un album riuscito soltanto a tratti, per consegnarci il nuovo ‘Noa’s D’Ark’. Anzitutto in questa nuova release pare completamente dimenticata quell’attitudine Death che di tanto in tanto faceva capolino nelle vecchie composizioni della band; l’esordio ‘Feeding On Angels’ del 1998 in particolare ne risentiva – o guadagnava, fate voi – per il fatto che i Soulburn fossero appena nati dalle ceneri degli Asphyx, gruppo dedito al Death metal più classico che ancora scorreva nelle loro vene. Eric Daniels, unico membro di quella band e fondatore dei Soulburn prosegue a testa alta nel suo progetto, oggi ancora più “suo” che in passato, dato che Bob Bagchus ha lasciato la nave nel 2018 sostituito da Marc Verhaar alla batteria. Oggi, a distanza di molti anni da quell’album d’esordio lo stile originario sembra quasi del tutto svanito in favore di un Black metal sempre più marcato di toni lugubri tipici del Doom, connotato comunque sempre presente nella proposta dei Nostri. ‘Noa’s D’Ark’ non spicca in particolar modo per la proposta di innovazioni all’interno del genere, ma è evidente la qualità di ogni singolo brano, che se pur confinata in una nicchia pericolosa all’interno della quale si presenta il rischio di invadere territori musicali affini, ci mette davanti a brani validi sotto ogni punto di vista. Il Doom di ‘Triumphant one’, il Black edulcorato della title-track ‘Noa’s D’Ark’ nella quale si avvertono certi echi dei Behemoth di ‘I Loved You At Your Darkest’, le alternanze tra le parti più veloci e quelle rallentate di ‘Tempter Ov The White Light’ e ‘The Morgue Of Hope’, l’impavida violenza distorta di ‘Anarchrist’, le orchestrazioni sinfoniche di ‘From Archaeon Into Oblivion black’, il quattro quarti sostenuto di ‘Shrines Of Apathy’, le complesse ‘Assailed By Cosmic Lightning’ e ‘Anointed – Blessed – And Born For Burning’ che ci mostrano un Twan van Geel intento a sperimentare con la propria voce. Un’egregia prova da parte dei chitarristi Kreft e Daniels e soprattuto un uso della parte ritmica mai troppo invasiva – in particolare un utilizzo moderato della doppia cassa – non appesantiscono i brani rendendo anzi fluido l’intero ascolto del disco.

I Soulburn fanno il loro mestiere senza uscire dal seminato e se ciò per alcuni può apparire come un modo semplice per restare con i piedi ben piantati nella propria comfort-zone, in questo caso restare ancorati ai propri stilemi ha uno scopo ben definito, ovvero regalarci un prodotto che non deluda alcuna aspettativa. ‘Noa’s D’Ark’ è un disco che farà felici gli amanti del Black Doom non troppo esasperato, laddove un pizzico di melodia non guasta e la violenza è sempre ben presente. Nel complesso un disco non impegnativo e di facile assimilazione che si lascia ascoltare piacevolmente.

Tracklist

01. The Morgue Of Hope
02. Noah’s D’Ark
03. Tempter Ov The White Light
04. Anarchrist
05. Shrines Of Apathy
06. Assailed By Cosmic Lightning
07. Triumphant One
08. Anointed – Blessed – And Born For Burning
09. The Godless I
10. From Archaeon Into Oblivion Black
11. Abyssica (Bonus From Ep 2018)
12. On The Crimson Wings Of My Ruin (Bonus From Ep 2018)

Lineup

Twan van Geel: bass, voice
Eric Daniels: guitars
Remco Kreft: guitars
Marc Verhaar: drums