AEVUM – Glitch

Il 06/05/2022, di .

Gruppo: AEVUM

Titolo Album: Glitch

Genere:

Durata: 56 min.

Etichetta: Darktunes Music Group

66

Quarto album in studio per i torinesi AEVUM (se si escludono i due EP ‘Celestial Angels’ [2008] e ‘Nova Vita’ [2012]), band dalla proposta intrigante, ovvero un Symphonic Metal a tinte Gothic – Industrial, più vicino agli Epica che ad altre band per uno scambio di parti vocali che danza tra la soavità di Lucille ed i growl di Richard. Curiosa la scelta di posizionare ‘Lullaby’ come opener, un brano non d’impatto, caro a band come Tiamat (il cui video ufficiale, che trovate su YouTube, è uscito il quindici aprile, assieme alla pubblicazione del disco), nel quale l’intreccio di parti vocali richiede più di un ascolto per essere assemblato. Diretta è invece ‘Black Swan Theory’ (primo video ufficiale di ‘Glitch’ uscito su YouTube), canzone dove a funzionare è soprattutto il dualismo tra i cantanti Richard e Lucille, con quest’ultima in grado di offrire una magistrale prova che descriverei come un sussurro passionale. ‘Desire’ incuriosisce nel riuscire a passare come un brano diretto e, al tempo stesso, ben costruito nei suoi intrecci elettronici; ottima anche la prova della sezione ritmica, con il batterista TheNola sugli scudi.
Con ‘What’s In A Name’ il Symphonic Metal della band sconfina nel Jazz, mentre ‘Holy Alix’ ci riporta nuovamente a sfumature Gothic – Industrial, con una presa che saprà conquistare sin dal primo ascolto. ‘The Traitor’, strizzando l’occhiolino al Death, in un accavallamento di voci pulite e growl, sa il fatto suo, anche se personalmente non capisco perchè la voce femminile non sia stata minimamente sfruttata; sotto questo punto di vista, più funzionale appare il risultato ottenuto in ‘7’, dove anche il genere proposto è, a detta del sottoscritto, più consono agli AEVUM (o perlomeno, quello in cui credo si sappiano muovere meglio).
La strumentale titletrack (interessante, ma nulla più) ci conduce alla “Sentenced oriented” ‘La Signora Dei Libri’, brano quindi più pacato, ed ennesima testimonianza di come la proposta dei sette componenti sia variegata, forse troppo. A tornare alla matrice Gothic – Industrial e ad una più convincente alternanza di voci ci pensa ‘Lucretia’, sorella di ‘7’ e, proprio per quanto scritto riguardo quel pezzo, tra i brani più riusciti di ‘Glitch’. E se ‘#Jump’ ci ricorda i Rammstein più osé, in primis strumentalmente, ‘Wings Over The Ocean’ riporta la band su binari a lei più consoni, in una similitudine a band come Lacuna Coil, così come ‘Austerlitz’, tra i brani più ad effetto del disco. In chiusura, prima della cover di Lady Gaga ‘Poker Face’ (che ha  il pregio di portare un pò di spensieratezza, ma il difetto di essere, personalmente, appena bastevole), troviamo ‘I Wish I Had More Time’, una struggente semi ballad, che colpisce nel segno per il suo fosco spirito e degli assoli di chitarra davvero notevoli. A conti fatti, alle mie orecchie, ‘Glitch’ è risultato un album a tratti ambiguo: carne al fuoco ce n’è, e personalmente sono e sarò sempre d’accordo sull’osare, sul cercare di essere camaleontici, ma non andrei oltre quella che è già di per sé una soluzione originale, che va ad abbracciare il Symphonic – Gothic – Industrial Metal.
Nella speranza che il prossimo lavoro tracci la corretta via del settétto torinese, considero ‘Glitch’ un buon album, ma frenato da troppi azzardi che, a conti fatti, vanno ad occultare la vera identità della band.

Tracklist

01. Lullaby
02. Black Swan Theory
03. Desire
04. What’s In A Name
05. Holy Alix
06. The Traitor
07. 7
08. Glitch
09. La Signora Dei Libri
10. Lucretia
11. #Jump
12. Wings Over The Ocean
13. Austerlitz
14. I Wish I Had More Time
15. Poker Face (bonus track)

Lineup

Lucille: vocals
Emanuel: guitar
Lord: guitar
Paul: bass, backing vocals
Ian: samples
Richard: synths, vocals
TheNola: drums