Five Finger Death Punch – Afterlife

Il 04/09/2022, di .

Gruppo: Five Finger Death Punch

Titolo Album: Afterlife

Genere: ,

Durata: 42 min.

Etichetta: Noise Music

72

Quando si dice che sono passati cinque anni da un certo evento o punto nel tempo, si tende sempre a dare per scontato che qualcosa sia cambiato, o che eventi importanti siano successi nel frattempo. Ecco, per i Five Finger Death Punch questo discorso calza alla perfezione; giacché in quest’ultimo quinquennio la band di Las Vegas ha vissuto sulla propria pelle davvero un gran numero di cambiamenti. Partendo da importanti stravolgimenti di formazione (il fondatore Spencer che si allontana nel 2018 e due anni dopo per motivi diversi anche la penna principale Jason Hook); per arrivare addirittura sulla sfera del personale, con la disintossicazione e riabilitazione del frontman Moody dai suoi noti problemi di alcolismo. Eventi questi che – manco a dirlo – hanno influito sul prodotto finale, questo nuovo ‘Afterlife’: basti pensare che il titolo stesso parla più o meno velatamente proprio di un evento legato proprio all’alcolismo di Moody il quale, in un’occasione, è collassato sotto il peso dei suoi abusi ed è stato dichiarato dai soccorritori clinicamente morto per qualche lunghissimo minuto.
Pandemia, cambi di lineup e addirittura esperienze di post-morte, come tutto questo si è riflesso sulla musica dei Nostri? In realtà per rispondere il discorso va approfondito un attimo. La musica dei FFDP è comunque stilisticamente rimasta la stessa: sempre groove alt metal, fatta di chitarroni in primo piano, melodie definite e cori canticchiabili. Questo in realtà era prevedibile, perché Zoltan Bathory e soci hanno oramai definito la propria personalità da un pezzo; quindi non ci aspettavamo un vero e proprio cambio drastico di stile. Però, qualche differenza dagli album precedenti la troviamo anche. Innanzitutto possiamo definire l’album come probabilmente il più facile e easylistening della loro discografia. ‘Times Like This’, ‘The End’ e ‘Thanks for Asking’ sono pezzi lenti, melodici, quasi avulsi dal metal e dai suoi stilemi, ma del tutto adatti all’on air su MTV o canali del genere. SI nota anche un uso maggiore dell’elettronica, che sbuca in molti pezzi immaginiamo per lo zampino del produttore Churko; ma soprattutto si nota una certa varietà, caratteristica già nelle corde della band ma che su questo lavoro risulta assolutamente aumentata. Fin troppo facile infatti notare la differenza stilistica tra un classico brano griffato FFDP come ‘Welcome To The Circus’, i pezzi più radiofonici come quelli sopra citati e altri brani più diretti e sparati in faccia, come ‘Roll Dem Bones’ o ‘Gold Gutter’, rapidi passaggi sui quali i chitarroni ruggiscono e la batteria del (quasi) nuovo arrivato Charlie Engen ci da gli schiaffoni che molti di noi si aspettavano da un lavoro con questo monicker. Aspettatevi dunque un concentrato di un po’ di tutto: ‘Afterlife’, forse un po’ per la sua tumultuosa gestazione, è un altrettando tumultuoso concentrato di testosterone, delicatezza, orecchiabilità e violenza.
Detto in parole povere: ‘Afterlife’ è un album ruffiano: non tradisce le attese, riproponendo elementi noti nelle modalità che ci si aspetta la loro, ma cerca nel contempo di aumentare il range della proposta, provando a piacere un po’ a tutti puntando su tanti ingredienti. L’idea non è malviagia e il risultato nemmeno, diciamo solo che un album del genere non sposta gli equilibri. Chi non sopporta la band di Zolta Bathory continuerà a sbattersene di un nuovo loro album, mentre chi già li ascolta troverà nella varietà del piatto presentato alcuni brani che entreranno in pianta stabile nelle proprie playlist preferite.

Tracklist

01. Welcome To The Circusù
02. AfterLife
03. Times Like These
04. Roll Dem Bones
05. Pick Up Behind You
06. Judgment Day
07. IOU
08. Thanks For Asking
09. Blood And Tar
10. All I Know
11. Gold Gutter
12. The End

Lineup

Ivan Moody: lead vocals
Zoltan Bathory: rhythm guitar
Andy James: lead guitar, backing vocals
Chris Kael: bass, backing vocals
Charlie Engen: drums, percussion