Lost Society – If The Sky Came Down

Il 18/10/2022, di .

Gruppo: Lost Society

Titolo Album: If The Sky Came Down

Genere: ,

Durata: 43 min.

Etichetta: Nuclear Blast

68

Dal thrash metal presente nell’album d’esordio ‘Fast Loud Death’ (2013), i finlandesi Lost Society hanno via via modificato la loro proposta verso quello che, oggi, può essere definito un mix tra alternative metal e metalcore sulla scia di band come Bullet For My Valentine. Un genere piacione, dati i tempi, grazie al quale il quartetto originario di Jyväskylä otterrà (forse) maggiori consensi, ma con l’ormai scontato rischio di emulare una categoria che ha già detto molto, e di conseguenza risultare una fotocopia di altre band. Bisogna subito constatare come, nonostante un atteggiamento negativo a partire da titolo e copertina, proseguendo poi con i testi, strumentalmente la band ci sappia fare. Lo dimostra l’opener ‘112’, quasi un numero da comporre per quelle chiamate d’emergenza da parte di una persona che, come da ritornello, nella sua sofferenza sta portando il peso del mondo sulle proprie spalle. Il brano è trascinante, variegato nella sua miscela alternative/metalcore, tra band come Ghostkid, (odierni) Slipknot, ed un thrash presente nei superbi assoli di chitarra. La cadenzata ‘What Have I Done’ rispecchia il rischio di cui ho scritto ad inizio recensione: farebbe divertire e funzionerebbe alla grande se fosse stata scritta una dozzina di anni fa.
Oggi, purtroppo, appare come un’altra canzone dei Bullet For My Valentine; sicuramente piacevole, ma lontana da qualcosa di originale o nuovo. Con ‘(We Are The) Braindead’ si entra in uno spirito che mescola nuovamente i vari generi già enunciati nello descrivere ‘112’. E se ‘Stitches’ è intrigante nell’aggiungere, tra questi, anche un pò di Korn (notare la somiglianza, nel video ufficiale, tra il frontman Elbanna e Jonathan Davis), con ‘Awake’ una certa pesantezza heavy, che potrebbe ricordare i Bullet For My Valentine del brano ‘Scream Aim Fire’, esplode in un ritornello tanto semplice quanto efficace, in grado di elevarla da canzone qualunque, a una delle migliori del lotto. L’elettronica, fin qui utilizzata modestamente, impreziosisce ‘Underneath’, tra scorribande care ai Trivium del periodo ‘Shogun’ (2008), mentre nella cadenzata e sinistra ‘Creature’, l’animale si descrive, tra venature thrash ed un’analisi minacciosa che, pur richiamandolo, è ben diversa dal mal di vivere più volte affrontato nei vocalizzi del già citato Jonathan Davis.
Si viaggia verso la conclusione con ‘Hurt Me’, nella quale il gruppo è abile nell’abbinare sfoghi ad introspezioni, dato anche un testo autolesionista (“…I’m obsessed with being treated like a creature, ‘cause the more it hurts the more I know I need you…”). La titletrack passa quasi inosservata: è amabile, ma presenta gli stessi difetti di ‘What Have I Done’, ovvero risultare un pezzo (in questo caso di melodic metalcore) già sentito altrove. Poco male, perchè il quinto lavoro in studio dei quattro finlandesi termina con un capolavoro tanto spoglio quanto efficace: presentando solo voce e pianoforte, ‘Suffocating’ lascia il segno, con un Elbanna tanto potente e disinvolto nel lasciarsi andare e confidarsi a noi, quanto mesto nel suo “soffocarsi”.
In conclusione, ‘If The Sky Came Down’ può riassumersi con quanto il frontman ha dichiarato al nostro Fabio Magliano nell’intervista pubblicata lo scorso ventisei settembre: “…Questo album presenta la gamma più dinamica di canzoni nella storia della band…”. Volendo effettivamente trovare un aggettivo, lo si può infatti definire dinamico. L’unico, personale, difetto, è quello di farsi piacere da più sponde, racchiudendo metalcore, alternative (ovvero un nu metal ammodernato), con delle (ultime?) tinte thrash, al timone negli assoli di chitarra. Non a caso, alcuni brani sembrano richiamare i Bullet For My Valentine, altri gli Slipknot, e così via. Alle mie orecchie è apparso un lavoro attraente, ma di transizione, alla ricerca di quello che, un domani, sarà il genere definitivo dei Lost Society.

Tracklist

01. 112
02. What Have I Done
03. (We Are The) Braindead
04. Stitches
05. Awake
06. Underneath
07. Creature
08. Hurt Me
09. If The Sky Came Down
10. Suffocating

Lineup

Samy Elbanna: vocals, guitars
Arttu Lesonen: guitars, backing vocals
Mirko Lehtinen: bass, backing vocals
Tapani Fagerström: drums