Herod – ‘The Iconoclast’

Il 03/05/2023, di .

Titolo Album: The Iconoclast

Genere:

Durata: 50:40 min.

Etichetta: Pelagic Records

80

Gli Herod tornano sotto i riflettori a circa dieci anni dal debutto ‘They were None’ come già col precedente ‘Sombre Domain’ forti della sottoscrizione con la Pelagic Records. Il primo elemento che spicca all’ ascolto è la compattezza generale della line up, con l’ingresso del vocalist Mile Pilat, già Precambrian, in sostituzione del defezionario David Glassey. La tracklist parte con la granitica ‘The Icon’. Un feto mutante dai geni mescolati di Whitechapel e Godflesh. Chitarre pesanti come galassie terremotate scandiscono l’incedere sludge dell’opener, con le vocals di Pilat simili a eco lancinanti intrappolati tra gli ingranaggi assassini del riffing.

Segue ‘The Girl with a Baloon’ coi suoi 7 minuti di passaggi inteecciati clean e growl. Se qui c’è stato un attimo di respiro ‘The Edifice’ strappa l’aria dai polmoni precipitando il mood in un frullato di incubi sincopati. Un’overture serrata in cui le chitarre distorte, supportate da una retroguardia basso-batteria mastodontica, fanno da padrone nel costruire ritmiche subito destrutturate in un loop che suona come duonerebbero i Meshuggah se venissero infettati dal virus di ’28 giorni dopo’. ‘The ode to…’ vede la partecipazione del coro Les Mysteres des Voix Bulgares, sovrapposto a che spaziano da accordi aperti stile Isis a intrecci technincal death, prima di cedere il passo alla furia senza freni di ‘Becoming’, delineando l’andamento generale dell’album nell’alternarsi di tracce feroci a momenti più sperimentali. Su tutte la strumentale ‘Intergloom’. In chiusura i 9 minuti finali di ‘The Profecy’ riportano alla mente i grandiosi Five Pointe 0 spariti dopo l’unico album ‘Untitled’.
In conclusione il punto forte degli Herod è che, se interpelli 5 ascoltatori ti diranno che, secondo loro, suonano minimo 5 generi diversi con almeno una trentina di influenze dal deathcore allo sludge. Ciononostante gli svizzeri riescono a mantenere la coerenza di fondo che ne cementifica l’identità musicale.

Tracklist

  1. The Icon.
  2. The Girl with a Balloon.
  3. The Edifice.
  4. The Ode to …
  5. The Becoming.
  6. The Intergloom.
  7. The Obsolete.
  8. The Prophecy.

Lineup

Mike Pilat, Vocals

Fabien Vodoz, Drums

Pierre Carroz, Bass

Bertrand Pot, Guitar