Cattle Decapitation – Terrasite

Il 24/05/2023, di .

Gruppo: Cattle Decapitation

Titolo Album: Terrasite

Genere:

Durata: 52 min.

Etichetta: Metal Blade

75

A prescindere dai nudi meriti musicali la verità è che tutte le bands di successo cercano di portare avanti un loro discorso: gli Amon Amarth hanno i vichinghi, i Behemoth l’iconoclastia, i Cannibal Corpse il gore, ecc. Il pregio dei Cattle Decapitation è che, fin dai primissimi lavori, anziché guerrieri biondi e madonne vilipese, hanno voluto raccontare la deriva autodistruttiva del pianeta. È un percorso fatto di vari passaggi, come a descrivere le varie fasi dell’agonia terrestre. Se all’inizio prevaleva la politica vegana, a partire dal brutalissimo ‘Monolith of Inhumanity’ la distopia ecologica prende il sopravvento, fino all’ultimo ‘Terrasite’ in uscita a maggio per Metal Blade. Sul piano stilistico ritroviamo il combo di San Diego sugli stessi binari del predecessore ‘Death Atlas’, in cui assumevano preponderanza sempre maggiore gli elementi melodici, in particolare nello screaming di Travis Ryan in grado di accennare melodie senza smettere di suonare come T-Rex passato per un tritarifiuti domestico.
Fin dall’intro dell’opener ‘Terrasitic Adaptation’ si palesa la dicotomia, trasversale per tutto il disco, che vede alternare momenti drammatici a sfuriate senza scampoli di ossigeno. La stessa politica deathcore per cui, per ogni minuto di grazia concessa, segue una rappresaglia di blast, guttural growl, riffoni ultra veloci. Né più né meno di come i Cattle hanno educato la loro pesta fanbase negli ultimi anni. Purtroppo la formula dei 5 vegani più incazzati del mondo inizia a manifestare segnali di stanca nel songwriting, in particolare nelle tracce più, per citare i CCCP, fedeli alla linea (Su tutte ‘Scourge of the Offspring’ e ‘The Storm Upstairs’). Al contrario funzionano i pezzi più incamerati nel brutal ortodosso (vedi ‘The Insignificants” e ‘Dead End Residents’), a tratti smorzate da arrangiamenti apocalittici che fanno aleggiare il fantasma di Devin Townsend. In conclusione un disco carico di ottimi spunti ma, se vogliono davvero sopravvivere l’estinzione, troppo incatenato al dogma marchiato Cattle Decap per spiccare il volo verso derive evoluzionistiche aberranti ma adattive come quelle suggerite dalla cover art.

Tracklist

01. Terrasitic Adaptation
02. We Eat Our Young
03. Scourge of the Offspring
04. The Insignificants
05. The Storm Upstairs
06. …And the World Will Go on Without You
07. A Photic Doom
08. Dead End Residents
09. Solastalgia
10. Just Another Body

Lineup

Travis Ryan (vocals)

Josh Elmore (guitar)

Belisario Dimuzio (guitar)

Dave McGraw (drums)

Olivier Pinard (bass).