Neck Cemetery – Bring Us The Head

Il 10/11/2023, di .

Gruppo: Neck Cemetery

Titolo Album: Bring Us The Head

Genere:

Durata: 41 min.

Etichetta: Reaper Entertainment Europe

69

A tre anni dal valido debutto ‘Born In a Coffin’, torna il quintetto tedesco dei Neck Cemetery, devoto ad un ottantiano Hard & Heavy Metal. Registrato in primavera presso i Gernhart Studio di Troisdorf col produttore Martin Buchwalter (Paul Di’Anno, Destruction, Tankard e Tom Angelripper tra gli altri), ciò che si può subito notare dalla copertina di ‘Bring Us The Head’ ad opera di Besil Wrathbone (autore anche di quella del precedente lavoro), è un orrorifico tributo a quelle colonne sonore che tanto hanno reso celebri i film preferiti di ciascun membro della band, rispolverati durante la pandemia da CoronaVirus, nel cui periodo è poi nata l’idea di dedicarci un intero disco. Cosa scrivere, quindi, riguardo il contenuto sonoro? Passata l’intro ‘Overture’, il secondo singolo estratto ‘F.O.A.D.’ ci avvolge in tutta la sua scarica Hard & Heavy fatta di riff taglienti, ritmiche assassine e ritornelli travolgenti, in pieno stile ottantiano sulla scia di band come Enforcer, White Wizzard ed affini. Entriamo nel mondo di ‘Terminator’ con la cadenzata ‘Judgement Night’, ritmicamente pesante come un macigno ma troppo lineare dall’inizio alla fine; nonostante questo, a risaltare è un gran lavoro di chitarre, sia a supporto della voce che soliste, oltre che una sezione ritmica solida. Su ‘Pet Sematary’ (cover dei Ramones tratta dal romanzo di Stephen King ancor prima che colonna sonora del film) ero preoccupato data la sua lentezza, se confrontata con quanto il quintetto di Colonia sa fare in termini di velocità; per fortuna, la preoccupazione dura un minuto e cinquanta secondi, il tempo che una rullata di Lukas faccia ripartire la canzone con tutt’altro estro, nonostante quella dei Ramones resti personalmente (ed iconicamente) inarrivabile. Si passa ad ‘Halloween’ del regista John Carpenter con ‘Behind The Mask’, e qui lo spirito del trentun ottobre aleggia nell’aria grazie a soluzioni sinistre e maligne riscontrate spesso in ‘Born In a Coffin’ e in cui, va detto, i Neck Cemetery riescono come pochi. I giochi si fanno serrati nelle ritmiche e nelle chitarre del primo singolo estratto ‘Secret Of Steel’, che nonostante una certa linearità strutturale sicuramente catturerà dal vivo grazie ad epici e trascinanti ritornelli, mentre ‘Eye Of The Snake’ non guarda in faccia nessuno e procede spedita con rabbia e convinzione, ricordando quella determinazione che avvolgeva i Metallica dei primi quattro dischi. Spetta alla suite ‘The Ballad Of Ash’ (ben nove minuti abbondanti di durata) chiudere ‘Bring Us The Head’, brano sicuramente impetuoso nei soliti ritornelli dotati di cori, ma che nella sua interezza regala poche sterzate, cambi di tempo o colpi di scena, convincendo a metà. In conclusione, con questa seconda release i Neck Cemetery regalano senz’altro un’altra prova solida, ma che rispetto al debutto convince leggermente meno. Personalmente, l’ombra di una linearità strutturale (sia nei pezzi più lenti che in quelli più sostenuti) aleggia fin troppo, facendo supporre che qualche virata qua e là avrebbe sicuramente alzato l’asticella. Confidiamo nella terza uscita.

Tracklist

01. Overture
02. F.O.A.D.
03. Judgement Night
04. Pet Sematary
05. Behind The Mask
06. Secret Of Steel
07. Eye Of The Snake
08. The Ballad Of Ash

Lineup

Jens Peters: vocals
Boris Dräger: guitars
Jörn Reese: guitars
Matt Hauser: bass
Lukas Strunck: drums