Tortuga – Iterations

Il 18/01/2024, di .

Gruppo: Tortuga

Titolo Album: Iterations

Genere:

Durata: 45 min.

Etichetta: Napalm Records

68

Album importante per il percorso dei Tortuga questo uscito il 27 Ottobre, il primo con la Napalm Records. Terzo album in discografia questo ‘Iterations’, che oscilla tra un revival molto fedele dei Black Sabbath nella loro forma doom, e qualcosa di più moderno che viene definito dalla band progressive stoner rock. Sicuramente un intreccio di generi interessante ma che non definirei progressive. La prima traccia ‘Init’ ha un sapore molto vintage, i canoni del doom vengono rispettati tutti e il brano costruito bene scorre senza esaltare. La seconda ‘Lilith’ sembra rievocare i Sabbath, incredibilmente derivativa e probabilmente interessante e accattivante per tanti. Più immediata della precedente, richiama alla mente tanti brani degli anni Settanta del precedente secolo, riff potente e cantato orecchiabile regalano sei minuti che sicuramente risulteranno ancora più potenti in sede live. Interessante. Andando oltre con ‘Laspes’, terza traccia carica di atmosfera, lenta, con un lungo intro strumentale particolare, che si accende solo verso il quinto minuto, con una voce che entra esplosiva, un cambio di passo e un balzo in alto di qualità a mio avviso. Voce magistralmente composta e prodotta, viene sostenuta dalla parte strumentale, che poco dopo prende il sopravvento regalando un incalzante riff devastante, tra thrash ed epico, per tornare in territori più doom, ma con qualcosa in più che satura lo spettro delle frequenze. Muro di armoniche, i Tortuga non stancano, costruendo un ottimo brano di quasi dieci minuti, con assolo finale dal retrogusto arabeggiante, dall’impronta indefinibile e che poteva forse dare di più. La quarta ‘Interlude’ è traccia ambient lontanissima dalle precedenti, stacco centrale dell’album e ponte verso la successiva ‘MALACA’. Quest’ultima ci diventa a questo punto crocevia e determinante per pesare l’intera release. Un intro deciso e affascinante, che dopo un minuto ci riporta ai lidi doom e a diversi inserti di voci registrate sembrerebbe da telegiornali in diverse lingue, che si alternano ad un cantato pesantemente effettato, cacofonico. Un brano strumentale che viene concluso con un assolo di chitarra anch’essa molto effettata che prende tutta la scena. Alla sesta traccia ‘Quaus’ si assapora un qualcosa alla Tangerine Dream, ma è solo un tappeto che prepara l’entrata esplosiva della sessione ritmica. Altro doom e la mente viene subito riportata alla prima traccia dell’album, struttura simile, sonorità identiche. Viene lasciato spazio al cantato, sempre ben supportata dagli strumenti. Sembrano mancare però le idee, tornano elementi delle precedenti tracce, come la voce effettata. Si chiude con ‘Epitaph’, breve brano di neanche quattro minuti, anch’esso richiama parti e melodie delle tracce precedenti, chiarendo almeno in parte il titolo dell’album. Sono pochi minuti che finiscono improvvisamente spiazzando l’ascolto. Viene quindi abbastanza spontaneo concludere che il progetto Tortuga ha delle ottime potenzialità soprattutto derivanti dagli elementi che è in grado di intrecciare e padroneggiare. Ottima la produzione dell’album, ma le idee dopo un crescendo delle prime tre tracce svaniscono, entrando in un iterativo richiamo, probabilmente voluto ma confezionato in modo troppo scarno, che brucia inesorabilmente quanto di buono costruito in metà dell’opera. Un A-side e un B-side netto con l’amaro in bocca.

Tracklist

1. Init
2. Lilith
3. Laspes
4. Interlude
5. MALACA
6. Quaus
7. Epitaph

Lineup

Pablo – Chitarra, Voci, Sampler
Krzysiu -Chitarra, Synth, Vocoder
Heszu -Basso
Marcin – Batteria